Nisida

Nisida

lunedì 6 febbraio 2006

FATE L’AMORE CON IL SAPORE

E adesso non mi dite che sono acida, vorrei vedere voi nutriti a brodini e yoghurt per una settimana.
Vero che appena si parla di cibo mi viene un conato ma devo essere un tale disastro che persino il pargolo si è preoccupato e ogni tanto apre la porta della mia camera e mi propone qualche pietanzina schifida. Ai miei dinieghi mi ricorda che servo ancora, quindi che mi dessi una mossa. E via di yoghurt bianco, che quelli alla frutta mi fanno lo stesso effetto dei deodoranti da WC.
La roba difficile è stata quella di inserire altre pillole e compresse nel mosaico quotidiano. E stabilirne le compatibilità. FANS, antibiotici, Efferalgan e Nimesulide a secchiate e intanto non passa. Scende la febbre e poi risale. Tutti parlano di influenza ma io una roba simile non l’ho mai vista in vita mia.
Non riesco a parlare che la voce se n’è andata da un pezzo. Ho provato a rispondere al telefono un paio di volte e credo che stiano ancora fuggendo, dopo aver buttato giu’ sentendo la mia voce stile The Ring. Magari erano i soliti call center che mi allietano tutti i pomeriggi da un po’ di tempo a questa parte.
Poi i problemi respiratori. Sembrava di tenere uno seduto sul petto e di dormire neanche se ne parlava. Insomma alla fine viene fuori che è una grandiosa bronchite, con tutti gli effetti speciali. Stèveme scàrz....

I call center, già.
Oggi è venuto a trovarmi un amico. La figlia si è laureata con 110 e lode in Lettere da quasi due anni. E l’unico straccio di lavoro che ha trovato è proprio nei call center. Ora lavora per l’IKEA, cioè precisiamo, non per l’IKEA, ma per l’agenzia interinale che affitta il personale all’IKEA. E la pagano 400 euro al mese per fare il pesce in barile per conto dell’IKEA alla gente che telefona (a pagamento) protestando.
L’altra figlia laureata in Geologia è andata al nord a fare la supplente, che a Napoli neanche quello ha trovato. Ovviamente il mio amico ce l’ha a morte con il centro sinistra responsabile di aver creato questi lavori “sempre con qualcosa vicino” come diceva Troisi. Lavoretto, lavoro a nero, lavoro interinale, in affitto, co.co.co., a progetto.
E giustamente mi diceva una ragazza, ma come si fa a parlare di progetto se io passo le ore a rispondere fregnacce a quelli che telefonano? Ma che progetto è questo?
Ovviamente la destra, vedendosi regalare un simile giocattolo, ne ha fatto un capolavoro ed è riuscita persino a moltiplicare pani e pesci. Datemi un posto di lavoro e ve ne restituisco tre.
E così è soddisfatto anche il contratto con gli italiani. Abbiamo aumentato l’occupazione (per i salari lasciamo perdere, sempre meglio di niente, no? e quanto siete pignoli!!!).
Sono tristissima. E mi hanno talmente disidratata che non riesco piu' ad assegnare un Big Sput. E' finita la saliva.

12 commenti:

  1. Dillo a me, a chi devo sputare in faccia?

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  2. Azz mi stavo chiedendo che fine avessi fatto... guarisci altrimenti come si fa su Splinder senza di te?

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  3. Forza Jenè, arripigliati, stiamo a ffà tutti il tifo pè ttè. :-)
    Se non risolvi così, forse ci vorrà un ciclo di iniezioni. Una mia amica, che è stata a letto tre settimane, è riuscita a uscirne solo così. Scusami se uso il blog in maniera indebita, ma non so se ora che sei malata controlli anche la posta.
    Je-nè, Je-nè, Je-nè, Je-nè! :-)

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  4. Lieto di rileggerti JeNe, vedo che nonostante la spossatezza sei pronta a partire in quarta.

    Pixel

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  5. Ho ripreso solo oggi a leggere, Polly. I giorni scorsi stavo davvero k.o.
    Si, credo pure io che domani finisce a punture, sta la D.M. che mi insegue con l'occhietto sadico, già me lo vedo.

    rochentèn, lo so, si puo' sempre contare su di te. Appena ho la lista ti informo.

    micio, belle le foto di Stoccolma :-)

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  6. eh Pixel, la mia linguaccia non la ferma neanche la raucedine.

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  7. Sei molto simpatica..anche ammalata...un augurio...ciao

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  8. Perbacco, mi spiace trovarti così malata e inacidita. Auguroni dal vecchio Falcone, che con 'sta storia delle vignette sataniche si è un po' inacidito pure lui e fra un po' comincia a menare il primo che gli capita davanti, e anche il secondo :-)))

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  9. ehi Paolo Jené non s'inacidisce mai, chiaro??? al massimo guarda troppa tv!!! :-)))
    Carolina

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  10. La precarietà del lavoro non è un fenomeno a termine o che si inverte a seconda di chi governa.

    Il lavoro " sicuro" come lo si sognava fino ad una decina di anni fa non tornerà più nell'Europa occidentale, almeno non con la diffusione che c'era un tempo, questo tipo di post-capitalismo maturo non può permetterselo.

    L'altro aspetto che non si vede subito è che in Europa grazie alla facilità dei viaggi e delle comunicazioni ci si sposta facilmente e il termine " casa " o " posto familiare " sta ad indicare luoghi magari un tempo lontani.

    Intendo che se ti sposti a Londra o a Parigi trovi cmq una comunità come se stessi in Italia e internet ti permetterebbe di dialogare comunque con gli affetti familiari.

    Perchè quindi non cercare in Europa quel lavoro che non si trova in casa?
    E' necessaria solo una semplice conoscenza pass partout della lingua inglese e di avere una chiara passione per qualcosa di specialistico ed individuale.

    Delle conoscenze in geologia ad esempio non sarebbero più opportune dove necessitano (a seconda della specializzazione ovviamente), che non fare la supplente solo per avere magari un posto che si crede protetto, ma che darà poche soddisfazioni professionali a qualcuno che magari l'ha studiata con altri sogni?

    Pixel

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  11. :-) io se emigro emigro per motivi politici, e in quel caso faccio pure la cameriera :-)
    Carolina

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