Nisida

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domenica 19 marzo 2006

CAVIE UMANE

Sei persone sono ricoverate in serie condizioni al Northwick Park Hospital di Londra. Tutte partecipavano volontariamente alla sperimentazione di un nuovo farmaco anti-infiammatorio. Due sono in pericolo di vita, mentre gli altri quattro, sebbene ancora gravi, sono in via di miglioramento.
Altri due a cui era stato somministrato placebo per valutare gli effetti del farmaco, stanno bene.
La Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), ha sottolineato che una cosa del genere non era mai avvenuta e ha sospeso il test lanciando un allarme internazionale per evitare che il medicinale venga sperimentato in altri Paesi.
Sotto accusa è finito il Tgn 1412, nome provvisorio di un farmaco contro la leucemia e le infiammazioni croniche come l'artrite reumatoide prodotto dall'azienda farmaceutica tedesca TeGenero. L'incidente è avvenuto in una sezione dell'ospedale gestita privatamente dalla società per la ricerca farmaceutica Parexel, che però afferma di aver seguito tutte le norme del caso nello svolgimento dei test. L'esperimento, il primo sull'uomo, coinvolgeva soltanto volontari che venivano poi ricompensati con una somma di 2.000 sterline, circa 3.500 euro.
Una circostanza unica, secondo Gamesh Suntharalingam, direttore del reparto di terapia intensiva a Northwick Park. "Questo farmaco, mai stato sperimentato sull'uomo, ha creato una reazione infiammatoria che colpisce alcuni organi del corpo", ha detto il dottore, "ma stiamo facendo tutto il possibile". I medici della Parexel definiscono la situazione "sfortunata e inusuale" e assicurano di essere intervenuti tempestivamente alle prime reazioni dei volontari.
Sconcertata anche Bendikte Katz, direttore della TeGenero: "Un evento totalmente inatteso, che non riflette quanto finora osservato nei test di laboratorio". Proprio gli effetti positivi sugli animali avevano aperto la strada alla sperimentazione sull'uomo, e la Parexel possedeva tutte le autorizzazioni necessarie. La Mhra, intanto, ha annunciato un'indagine approfondita per determinare le cause dell'incidente.

Le aziende farmaceutiche, dopo la dichiarazione di Helsinki e la difficoltà di reperire volontari, essendo obbligatorio il consenso informato, di recente hanno superato il problema, arruolando “cavie umane” che si sottopongono volontariamente alle sperimentazioni a pagamento.
Negli USA qualche anno fa fu lanciato un allarme in merito al fatto che molte persone che non avevano lavoro o reddito si sottoponevano a queste prove per ricavarne un guadagno.
E non si conosce neppure approssimativamente il numero di persone che ogni giorno partecipano ai trials, vendendo ogni giorno un pezzo della loro salute, fino a rischiare la vita, come in questo caso.

7 commenti:

  1. che vuoi fare ...si vende tutto e poi si scandalizzano per l'eutanasia , per l'aborto e per l'embrione i cavalieri della vita

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  2. dicono che decidono loro, con tanto di firma, ma quante di quelle persone capiscono realmente a cosa vanno incontro? Se non lo sanno neanche gli sperimentatori, che ora non li sanno neanche curare. Non hanno la leucemia.

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  3. Il problema è che la sperimentazione in fase uno (su soggetti sani per la tossicità sull'uomo), è un punto che non puoi bypassare. La cosa che mi preoccupa è che questa cosa potrebbe essere presa al volo da chi non vuole nessuna sperimentazione su animali, per dire che tanto non serve a nulla, quando sappiamo che purtroppo non è così, non ne possiamo fare a meno. Purtroppo al momento questi "rischi" si sa che esistono, sono molto bassi ma vanno corsi per forza, è "il minor male possibile". La nostra vita si è allungata moltissimo anche perchè esistono i farmaci, ed al momento questo è l'unico modo per testarli, altri metodi (che pure si stanno sviluppando) hanno ancora molti anni di sperimentazione davanti, ed intanto che si fa? Con questo non voglio dire che le case farmaceutiche non approfittino di gente povera per fare questi test, ma questi test "s'hanno da fare", altrimenti non avremmo più nuovi farmaci...

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  4. E' uno schifo, significa sfruttare la disperazione di molte persone che non hanno altri mezzi di sostentamento. Che sia questa la ricetta per contrastare il fenomeno della disoccupazione? Sul piano dei diritti umani stiamo facendo dei passi indietro mostruosi, a volte mi sembra di essere tornati nell'era della prima industrializzazione...

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  5. non è che prima fosse meglio. Il paziente in ospedale neanche sapeva che veniva sottoposto a studi. E il primario del reparto prendeva un po' di soldi dalle aziende che dovevano servire per documentazioni e acquisto attrezzature.
    Lo so che è giusto che si sperimenti e non so davvero quale sia la soluzione alternativa. So per certo che non ho mai conosciuto nessuno che avesse dato il consenso, mentre ne conosco parecchi che ora lo danno a pagamento.

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  6. mi hanno raccontato di sperimentazioni pazzesche negli anni "60 su farmaci neuropsichiatrici fatte nei manicomi...su "persone" che altro che consenso

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  7. i manicomi erano il far west della sperimentazione, e non solo per gli psicofarmaci. E' stato fatto di tutto a quella povera gente e Basaglia lo sapeva bene.

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