Nisida

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martedì 21 marzo 2006

MILANO CAMBIA TARGA A PINELLI

Non più "ucciso" ma "morto innocente"
(ma che vuol dire? Di solito i morti muoiono colpevoli?)

Per decisione della giunta di Milano è stata cambiata l'iscrizione sulla targa che ricorda Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico, non più 'ucciso' ma, secondo la nuova dicitura, 'morto innocente' il 15 dicembre 1969.
Secondo il sindaco Gabriele Albertini, che lo aveva promesso alla famiglia di Calabresi, prima che scadesse il suo mandato. si ristabilisce così la verità storica anche nelle piazze della città.
La prima reazione è degli anarchici, che non ci stanno e rimetteranno la vecchia targa accanto a quella nuova.

7 commenti:

  1. morto tragicamente in genere si adopera per le morti da incidente stradale ....e mica lo sapevo che al 4° piano della questura di Milano ci passava a la tangenziale est... si vede che il povero Pinelli fu travolto da un Tir

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  2. Non dirmi che non ti convince la tesi ufficiale del "malore attivo"???!!!

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  3. Riscrivere la storia.... come in 1984... se continua a stare al potere il nano farà proprio così...

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  4. Semplice... il Commissario Calabresi ne esce come un santo e non più come un assassino, visto che dopo qualche anno è "morto innocente (?)" pure lui.

    Adesso mi aspetto che venga riscritta la storia delle cinque giornate di Milano!

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  5. balto, io invece mi aspetto la medaglia d'oro per Calabresi, manca solo quella, ormai.

    no, tetto, manco per niente. Mi risulta difficile pensare che uno che si sente male imbuchi la finestra al primo colpo, senza aiuto.

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  6. Ricordatevi che ad assolvere da ogni colpa il commissario Calabresi e ad avvalorare la tesi del Pinelli che si butta dalla finestra fu un giovane magistrato della procura di Milano: un certo D'Ambrosio.
    Oggi candidato alla camera dei Deputati dai DS.
    Non dimentichiamocelo.
    Lo dobbiamo a Pinelli.

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  7. indubbiamente una bella cappellata. Ma forse varrebbe la pena di contestualizzare la vicenda e gli obiettivi. Cercare un colpevole ad ogni costo, poi trovato in Valpreda e criminalizzare gli anarchici.
    Nulla so di come si è posto successivamente D'Ambrosio su tutto il resto.

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