Nisida

Nisida

lunedì 28 agosto 2006

CAMPAGNA

Domani si riparte. I due napoletani in trasferta vanno a passare una settimana in campagna, così come promesso solennemente prima del viaggio a Rodi.
Solita settimana nella Tuscia, senza internet e col cellulare che a stento piglia, ma solo in alcuni punti della campagna (sotto un cipresso, vicino ad una specie di lapide).
Passerò il tempo scrivendo le mie memorie rodiote e confezionando marmellate di fichi con la ricetta di calzinospaiato.
Spero di mangiare qualche panino con porchetta (altro che pita ghiros) e di andare a visitare qualche luogo interessante, ho preso qualche dritta dal sito di viaggioadagio.
Se non viene giu’ il diluvio universale ci rileggiamo la prossima settimana.
Lascio in ascolto una bella e vecchia canzone dei Napoli Centrale: Campagna. Godetevi la ruvida voce di James Senese. C’azzecca, no?
‘O revuar !!!!!

FORZA NAPOLI !


Ieri sera il pargolo è andato a vedere la partita Napoli-Juventus ed è tornato che camminava ad un metro da terra e ancora non è sceso. Levita leggero per casa e parla in continuazione dello spettacolo a cui ha assistito.
Eppure prima di andarci si chiedeva se valeva la pena fare una coda pazzesca per l'acquisto del biglietto. Ora lo sa che ne valeva la pena.
Quando ormai la gente stava andando via Paolo Cannavaro ha fatto 'o miracolo, il pareggio che ha mandato ai calci di rigore le squadre.
A me del calcio non frega niente ma è una soddisfazione vedere le facce incazzate di chi pensava già di avere la vittoria in tasca. Un bagno di umiltà non farebbe male, visto quello che c'è in ballo tra campionato, ricorsi al TAR ecc. ecc.

IL FUMO FA MALE


Povero Keith Richards. Dopo la noce di cocco in testa ora è pure indagato per aver fumato una sigaretta durante il concerto a teatro a Glasgow. Ha infranto la legge antifumo appena andata in vigore in Scozia.
Certo che è davvero incredibile, per uno che si è fumato tutto il fumabile, andare sotto processo per una misera sigaretta. (corriere.it)

sabato 26 agosto 2006

HOLGA e LOMO

Peccato che Paolo Millennium Falcon sia in ferie, ci facevamo due risate assieme. Magari l’argomento puo’ interessare il gatto solitario svedese, vediamo.

Zucculiando qua e là su siti e forum di fotografia notavo quanto siano fanatici i miei “colleghi” fotografi e col pargolo ci siamo fatti un po’ di risatine alle spalle degli “azzeccati”.
Esiste una macchina fotografica, analogica, cinese che costa menodi 50 euro.
Se ne stanno vendendo a pacchi, è diventata un oggetto cult perchè qualcuno ha detto che fa “foto d’arte”.
Le cosiddette foto d’arte, abbondantemente vignettate, con bagliori che attraversano la foto in lungo e in largo, pare siano dovute ad una mancanza di tenuta alla luce sia dell’obiettivo che della fotocamera. Insomma ci è venuto spontaneo spernacchiare a destra e a manca questi artisti il cui motto è: "Non devi sapere in anticipo cosa verrà catturato dalla tua pellicola... Non devi saperlo neanche dopo".

Su un sito di lomografia (se volete ridere andate qui) parlando della Holga, che è un’analogica medio formato (6x6), viene spiegato come avvolgervi un rullino da 35 mm utilizzando delle molle, si proprio le molle di gomma da cartoleria e si consiglia anche, per risparmiare, l’acquisto di pellicole scadute, tanto, visto il risultato, perchè spendere i soldi inutilmente?
A questo Url viene spiegato bene il tutto e si possono visionare alcune di queste “opere d’arte”.
Ma ce ne stanno scième sul web, eh?

A SPASSO COL PARGOLO


Questa sera il piccolo teneva genio di sbariare. Dopo una giornata alla scrivania a studiare mi ha chiesto se mi andava un gelato e così in moto siamo andati a Posillipo da Bilancione. Un buonissimo cono nocciola e cioccolato e poi via a fare foto al Virgiliano di notte.
Bagnoli e le mille luci, una meraviglia. Il golfo di Pozzuoli da' l'impressione di un lago, chiuso in fondo da Capo Miseno che di notte non si distingue. Era bellissima la veduta e stasera c'era una stellata grandiosa.
Peccato che c'erano un paio di zoccole a farci compagnia. Una è salita lungo un muretto e ci fissava.
Siamo andati piu' avanti per fotografare un piccolo sentiero illuminato quando al centro del sentiero che stavamo inquadrando spunta un gatto e si piazza là. Lo abbiamo cacciato ma lui è tornato.
Si sa, i gatti sono animali dispettosi. Alla fine abbiamo fotografato anche lui assieme al vialetto.
E' bella la mia città e serate come questa mi riconciliano con lei.


P.S.: le foto sono venute una chiavica, il cavalletto oscillava per il ventaccio.

venerdì 25 agosto 2006

ERIC SANDER E I COPISTI DEL LOUVRE



Sembra che una banda di ladri stia portando via i quadri dal Louvre, ma in effetti sono i copisti venuti da tutto il mondo, che hanno terminato la loro seduta al museo a copiare i grandi maestri.
Eric Sander ne ha fatto un libro e nel suo sito si possono vedere i pittori ripresi all’opera.
Logicamente ci sono delle regole. I quadri devono avere dimensioni diverse dall’originale e devono essere firmati sul retro dal copista.
Curiosamente, nonostante l’alto valore di mercato delle copie, i pittori non si separano dalle loro opere.
Antonio Bin, uno dei piu’ famosi, ha fatto circa 200 copie della Gioconda e le tiene quasi tutte.
E’ come un’ossessione, per scoprire i segreti dei maestri e riprodurli al meglio.

giovedì 24 agosto 2006

RAPPUT (SENZA FIATO)

E’ una canzone composta da Claudio Bisio e Rocco Tanica, uno degli Elii, che io identifico da sempre con le vacanze in Grecia. E’ detta “senza fiato” perchè cantata senza interruzioni, così come l’ho trascritta.
Ovviamente il titolo è la crasi tra “rap” e la “puttana” di cui alla canzone.
C’è anche un seguito: Sapore di pinne, canta sempre Bisio con Angela Finocchiaro.





E quella volta una domenica d'Ottobre già l'autunno ci moriva addosso io
fumavo sigarette amare tu come uno specchio rotto riflettevi quell'immagine
sbiadita del ricordo del frammento di un brandello del profumo di
quell'angolo d'estate mi dicesti "voglio vivere la vita come un alito di
vento nell'aurora che inseguita dalla notte già racchiude le speranze di un
domani tutto mio che mi appartenga e come donna accarezzare nuovi scampoli
d'assenza" io dicevo "si capisco vuoi gli scampoli d'assenza" ma pensavo
PUTTANA!

Così pensasti decidesti e mi annunciasti "quest'estate vado in Grecia con
Giovanna mi preparo a accarezzare nuovi scampoli d'assenza" io ti dissi
"scusa cara cosa cazzo ti prepari per l'estate siamo a Ottobre è quanto meno
prematuro" tu piangesti tutta notte ed a al mattino ti svegliasti gli occhi
pesti e ripiangesti e mi dicesti "siamo onesti vuoi che resti per tarpare le
mie ali e impedirmi di volare come donna accarezzare nuovi scapoli
d'assenza" io ti dissi "no prudenza non potrei vederti senza coi tuoi
scampoli d'assenza io rispetto le tue scelte" questo dissi ma pensavo dentro
me che tu e Giovanna in Grecia ci andavate solo per sentirvi
PUTTANA!

Poi sei tornata dalla Grecia io fingevo che non m'importava niente ti
chiedevo le notizie più banali tipo "chissà che bordello di turisti" tu
negavi ed affermavi "nononononononononononononononono eravamo solamente
io e Giovanna sopra un'isola deserta insomma tipo c'hai presente due chilometri
di spiaggia tutta vuota dormivamo in un capanno in riva al mare ed ogni sera
i pescatori ci portavano del pesce e facevamo le grigliate sulla spiaggia
fino all'alba cantavamo a squarciagola le canzoni di Battisti tanto l'isola
è deserta" mi dicevi ed io pensavo ma che cazzo tutti quelli che ritornan
dalla Grecia sono stati sopra un'isola deserta tipo c'ho presente 2
chilometri di spiaggia vuota col capanno e i pescatori ma contando tutti
quelli che mi dicono sta cosa io mi chiedo quante cazzo d'isolacce deve
averci questa merda di una Grecia poi stì pescatori greci non potrebbero
pescare in alto mare ed impiccarsi con le reti senza andare a importunare le
ragazze come te che normalmente sono brave ma travolte dagli eventi non
disdegnano di fare la
PUTTANA!

E adesso tu mi chiedi come mai son così pallido e patito mentre tu sei tanto
sana la risposta è fra le righe di quest'aria che ti canto che nel mentre tu
stavi sopra l'isola deserta strafogandoti di cozze con Giovanna e i
pescatori io da solo chiuso in casa non potevo fare a meno di pensare a te
lontana già da qualche settimana e comporti una canzana praticando una
gimcana che mi ha fatto al fin capire che tu fosti sarai sempre e non è
illusione vana

Il mio amore, sì il mio amore, nonostante qualche dissapore come una
Libellula selvaggia ... io sorvolerei però,dimmi cos'hai fatto con il Greco sulla
spiaggia.
Senza fiato senza bronco tu sei ritornata ma ti stronco, se ti lascio in
faccia i segni del saldatore so che capirai .
Io non ti serberò rancore.

IL POSTO AL SOLE

Girando per l’isola di Rodi ogni tanto si inciampa in opere costruite dagli italiani durante la dominazione dell’epoca fascista.
Mussolini, nel suo delirio di ricerca di un posto al sole (la fiction di Rai 3 non c’entra) , sbarcò a Rodi armi e bagagli, con l’intenzione di sistemarsi nel palazzo del Gran Maestro dei Cavalieri di San Giovanni, palazzo del Gran Maestro a Rodie così risistemò il palazzo costruì le terme a Kallithèa, fece erigere ville e alberghi in stile tirolese a Profìtis Ilìas, che se li vedete sono di un comico pazzesco, completamente decontestualizzati e progettò un acquedotto per la colonia di Kolymbia, sfruttando le sette fonti di Eptà Pighès. L’acqua delle fonti, incanalata in uno stretto tunnel, dove i turisti prevalentemente tedeschi si infilano, dopo un centinaio di metri sbuca su un lago artificiale con tanto di diga e da lì si dipartono i canali che portano l’acqua.
Sempre a Kolymbia fece piantare eucalipti lungo il viale di accesso alla località eucalipti a Kolymbiae adesso che sono cresciuti sono bellissimi, sembrano una foresta in duplice filare stile cipressi “davanti San Guido”.
A Siani poi, una cittadina dell’interno sul lato occidentale dell’isola, sulla strada per andare al castello di Monolithos, fabbricano una specie di acquavite, la soumà (fa schifo quasi quanto l’ouzo). E’ l’unico posto dove gli abitanti sono autorizzati a produrla, con una concessione speciale risalente al governo italiano dell’epoca.
A Rodi sul Monte Smith Mussolini fece risistemare l’acropoli e il tempio di Apollo, ricostruendo il teatro greco e il gymnasium, e non so quanto queste operazioni siano convincenti.
Sempre gli italiani rifecero il Mandraki, il porto turistico che da noi si chiama “mandracchio” e costruirono le due colonne all’ingresso del porto con le statue del cervo e della cerva, dove una volta pare che ci fossero i piedi del colosso di Rodi.



ingresso del porto di Rodi  tempio di Apollo sul monte Smith

mercoledì 23 agosto 2006

VERGOGNA

Le cronache rodiote non devono far perdere di vista gli accadimenti cittadini.
Il Vomero che in questi giorni è un deserto, è stato invaso da bancarelle di sciucquaglieria varia e colorata. Dalla Posta di Antignano e lungo via Luca Giordano è tutto un fiorire di extracomunitari, pakistani, brasiliani che offrono la loro mercanzia di collane e collanine.
Anche io ho dato un’occhiata ed ho colto un dialogo tra il ragazzo brasiliano ed una signora.
Lei aveva scelto 4 pezzi, a 3 euro cadauno ed ha chiesto lo sconto. Il ragazzo ha detto che non lo faceva a nessuno e lei ha precisato: beh sai, io lavoro al Comune.
E così il brasiliano le ha fatto un euro di sconto.
Non sono riuscita a stare zitta e così ho chiesto alla miserabile: ma lei fa così anche dal salumiere? Sicuramente indovinerete la risposta: Vaffanculo.
Fortunatamente il salumiere sotto casa mia ha riequilibrato la giornata: si è messo a sparare botti avanzati da capodanno nel tentativo di attirare l'attenzione della popolazione della zona, che in questi giorni è un vero deserto.
E così ho fatto la spesa con la puzza di polvere pirica. Sembrava l'ultimo dell'anno.

martedì 22 agosto 2006

IL BAGNINO CANTERINO

A Rodi gli alberghi costruiti in riva al mare non hanno spiagge private. Le spiagge sono tutte demaniali e vengono date in concessione ai Comuni per i lettini da spiaggia e gli ombrelloni. Inoltre devono garantire spazi di spiaggia libera per chi vuole mettere il proprio ombrellone e chiunque può usufruire dei servizi (docce, spogliatoi e w.c.).
Il costo di un lettino e relativo ombrellone è di 3 euro, con regolare ricevuta numerata.
Sulla spiaggia vicina al nostro albergo c’erano diversi gruppi di ombrelloni e per ogni gruppo una persona controllava i lettini. Poi con calma di tanto in tanto faceva un giro per far pagare i nuovi arrivati.
Il bagnino del nostro gruppo aveva l’hobby del canto e ogni volta che si presentava per il pagamento cantava una canzone tipo serenata rivolto alla signora presente.
Sarà che mi ha condizionato la storia di “una fazza una razza”, ma le canzoni che cantava avevano un che di neomelodico.
In pratica mi sono beccata circa sette serenate, ogni volta diverse.
E alla fine si è anche fatto fotografare mettendosi in posa.

LE FARFALLE

A pochi kilometri da Paradissi, dove si trova l’aeroporto Diagoras, c’è il bivio che porta a Petaloùdes, la valle delle farfalle.
Si trova in una stretta valle percorsa da un ruscello, con sentieri, ponti e scalinate rustiche. E’ un luogo fresco e ombreggiato in cui trovare scampo alla calura.
Nel periodo estivo, da giugno a settembre, milioni di farfalle che in realtà sono falene, bianche e nere con l’interno delle ali rosse, si radunano attratte dalla resina degli alberi.
Si parte dal basso e si risale lungo i sentieri incontrando cascatelle e ponticelli. Le farfalle ricoprono i tronchi degli alberi e di tanto in tanto svolazzano creando bagliori rossi.
Continuando a salire si giunge alla piccola chiesa di Panaghìa Kalopètra da cui si osserva la valle sottostante.
Lungo la strada vi sono molti cartelli in tutte le lingue, persino in italiano, dove dicono di non disturbare le farfalle, pena una bella multa.
E’ anche vietato fumare per timore di incendi e per non disturbare le farfalle.
Lungo la valle c’è un impianto antincendio con molte prese d’acqua.
Il biglietto d’ingresso è di 5 euro, un po’ caro, ma lo spettacolo delle farfalle vale la pena d’esser visto.
Al ritorno si fa la strada per Psinthos, che porta ad Afandou che vuol dire invisibile. Per sfuggire ai turchi gli abitanti si trasferirono dalla costa all’interno per nascondersi.

lunedì 21 agosto 2006

AMO’... ‘O CATENACCIO

A Rodi si noleggia di tutto: auto, motorini, asini, go kart e moto easy ryder sulla terraferma. Per mare vasto assortimento di scooter d’acqua, gommoni, motoscafi e persino velieri.
Un noleggiatore aveva in catalogo ben 70 tipi di auto diverse, compreso una mini cooper decappottabile, molto simpatica.

I motorini sono stati tutti rinforzati con un tubo di alluminio che gira tutt’intorno alla scocca a mo’ di protezione, altrimenti chissà in che stato li avrebbero riconsegnati. E come la legge antifumo che nessuno fa rispettare, anche per i caschi succede la stessa cosa. Se vedete a Rodi due in motorino senza casco sono di sicuro greci, perchè se gli stranieri vanno in giro senza casco la polizia gli fa la multa; ai rodiesi no.
Fa un po’ ridere vedere i ragazzi in motorino a torso nudo e col casco in testa ma è uno spettacolo frequente.

I TDCN formato esportazione colpiscono ancora e con la sinergia dei TDC locali si raggiungono risultati incredibili.
Una coppietta di napoletani aveva noleggiato una moto a 4 ruote e nella fretta di partire avevano messo in moto senza accertarsi se ci fosse o meno un antifurto. Poichè i rodiesi sono diffidenti e primitivi, avevano applicato un bel catenaccio sul disco del freno, dimenticando di avvertire. Un fracasso pazzesco e ferri che volavano ne rivelarono la presenza.
E la fanciulla con voce flautata strillò: Amo’... ‘o catenaccio !!!!!

domenica 20 agosto 2006

LA MADONNA DEI TRECENTO SCALINI




Sulla punta più alta, a cavallo tra due lunghissime spiagge, tra Afandou Kolymbia e Tsampika c’è il santuario della Beata Vergine, Panaghia Kyra. A questo santuario vanno in pellegrinaggio le donne che desiderano un figlio e c’è una piccola stanza dove sono accumulati ex voto in oro e argento, neonati di cera e foto e cartoline di ringraziamento provenienti dall’estero.
Il voto consiste nel salire a piedi i 300 scalini che portano alla cima del monte, sadicamente numerati a 5 a 5 e lì si chiede la grazia alla Madonna, promettendo che ai neonati verrà imposto il nome di Tsampiko se maschi e Tsampika se femmine.
Fortunatamente buona parte del tragitto è coperto dai pini, altrimenti altro che miracolo occorrerebbe per giungere in cima.
Fertilità a parte, la vista che si gode dal santuario merita la fatica della salita. Sulla destra si scorge il promontorio su cui sorge Lindos, che assieme a Kamiros e Ialissos (i nomi dei figli di Apollo e della ninfa Rodos) costituivano le tre città stato di Rodi. Sul lato sinistro invece si può vedere la spiaggia di Kolymbia, divisa da un promontorio dalle spiagge di Afandou e Traganou e poi ancora la baia di Ladikò e Anthony Quinn che meritano tutte una visita.
Un tuffo nelle acque fresche e cristalline ripagherà della fatica.
Al ritorno in discesa, a metà strada, c'era seduto un vecchio violinista che straziava una bella canzone che cantava Dalida: Les enfants du Pireè.





 

sabato 19 agosto 2006

GRECO ANTICO E GRECI MODERNI

Uno dei primi giorni, di pomeriggio, stavamo facendo un po’ di rianimazione in camera con l’aria condizionata. Eravamo andati a Prassonissi, il punto dove si incontrano Egeo e Mediterraneo, all'estremità opposta rispetto a Rodi. Qui si praticano windsurf e kitesurf, il vento non manca mai.



Fuori soffiava il meltemi, un vento caldo che viene dall’Egeo, che secca tutto quello che tocca. Se si fa il bagno in mare infatti, non si fa a tempo ad arrivare al lettino che si è già quasi asciutti. La sensazione che si prova è quella del soffio dell’asciugamani elettrico.
La D.M. aveva dimenticato di chiudere la porta a chiave ma accadeva di frequente a tutti. C’era un lungo corridoio all’aperto su cui affacciavano le porte, bastava guardare il numero. E invece una rimbambita inglese non lo ha guardato ed è entrata in camera nostra senza bussare.
Oddio, Camilla, ho detto. Lo giuro era uguale sputata a Camilla Parker Bowles, la consorte di Carlo. Camilla ha fatto un rapido dietrofront ed è fuggita farfugliando sorry. La D.M. che dormicchiava ha fatto un zompo pazzesco e logicamente abbiamo cominciato a ridere a crepapelle.

Le ragazze di Rodi non sono proprio delle bellezze. Tutte col culo sui talloni e basse di statura. Ci ha colpiti molto il fatto che avessero fatto indossare le minigonne alle ragazze addette alla sala restaurant.
Erano delle cesse pazzesche, tranne una al bar che era carina e che appena ci ha visti ha detto: italiani, una fazza una razza, con l’aria di chi fa un complimento.
Io stavo aspettando ansiosamente che qualcuno me lo dicesse, così mi sono levata il pensiero e anche questa è fatta.
Ma le rimembranze del mio greco antico hanno subito un mostruoso tracollo quando ho letto il cartello per il noleggio degli asini che portano in groppa i turisti all’acropoli di Lindos. Il viaggio a dorso d’asino è chiamato Anabasi!!!!!!!




Ed ecco qua l’Anabasi asinina, con buona pace di Senofonte.


venerdì 18 agosto 2006

SIAMO RIUSCITI A TORNARE


Come diceva l'omino della caffettiera. sembra facile, eh eh.....
L'aereo della Ellas Airlines è partito con calma dall'aeroporto Diagoras di Rodi, un'ora di ritardo ed è atterrato non si è capito dove, visto che se l'è fatta sulle ruote per svariati kilometri, prima di approdare alla stazione di Capodichino.
A bordo tutti napoletani, ma non cantavano, come sui bastimenti, sacramentavano in puro dialetto hinterland e provincia.
Le hostess greche erano scostumate come il resto della popolazione e il comandante parlava solo greco (per non farsi capire, dicevano i napulilli). L'atterraggio, ovvero l'impatto col suolo, è stato accolto da un ironico battimani e da commenti tipo: chisto porta l'aeroplano comme Gennaro 'a machina. Il sullodato Gennaro ringraziava per l'apprezzamento.
Una volta a terra ci informano che ci sono problemi per lo sbarco bagagli, i carrelli so' pochi e la papera non galleggia.
Un'altra ora buona passata a guardare il nastro vuoto e le valigie che risultavano poi essere quelle del volo da Londra. Hanno schiaffato sullo stesso nastro sia Rodi che Londra... un macello. Forse Capodichino non voleva essere da meno di Diagoras, in quanto a inefficienza.
Ovviamente al ritorno a casa, in condizioni miserrime, disfatte le valigie, volevo scaricare le foto fatte sul pc. Neanche a parlarne. Il disgraziato computer è partito e si è bloccato dando segni di umana follia. Non è piu' ripartito lasciandomi un prompt in campo nero e amen.
Ho provato a inserire il cd di Winzozz XP: medesimo risultato.
Chiamato il figlio in soccorso, abbiamo aperto il case (pieno di polvere, da paura) ma non siamo riusciti a capirci una mazza.
Il figlio di degna madre dice: morto per morto andiamo a tentativi, resettiamo la scheda madre.
Resettata la scheda madre il maledetto è ripartito e sta tuttora funzionando, ma le foto ancora non le ho scaricate, stanotte abbiamo fatto le tre.
Appena possibile racconto qualche aneddoto della Grecia, ce n'è un bel po'. Anche lì c'è una bella abbondanza di T.D.C..

martedì 15 agosto 2006

NUJE STAMME ANCORA CCA'


E ci si mette splinder moscio di suo piu' l-ADSL greca che ci vuole il tempo che ci vuole e io ancora a scrivere. Un saluto speciale a Marassi che va in Islanda (maro' che invidia). Speriamo che ci faccia vedere belle foto al suo ritorno, noi aspettiamo.
C' o bberimmo, cia' cia'

sabato 12 agosto 2006

E RIECCOCI QUI


Dopo aver girato tutta l'isola con l'auto a noleggio, una Hyundai Atos, che le abbiamo tirato le streppe, riecocci appiedati.
Sono riuscita a conquistarmi mezz'ora di internet introfolandomi tra ragazzotti tedeschi e pseudo americani e mi hanno pure guardata brutto (che vuole sta vecchiaccia).
L'isola e' molto bella, mi ha fatto risalire a galla nella mente il greco antico che studiavo a scuola, a leggerlo si, ma a parlare non se ne parla proprio, tutta n'altra cosa come diceva mianonna.
Mare e sole quanto se ne vuole, ogni giorno una spiaggia diversa, acqua meravigliosa, trasparente e dai mille colori del verde e del blu, monti e colline ricoperti di abeti e dopo avere scollinato il mare Egeo, sempre incazzato.
Noi siamo sulla costa orientale, e' il mediterraneo, il mare nostrum che ci accoglie con onde calme appena spruzzate dal vento. Una bella vacanza, tranne che per l'albergo ovviamente e la cucina. No, non mi piace la cucina greca, e di pita giros ne ho fin dentro alle orecchie.
A pranzo solo gelati e la sera poi si vede. Tanto qua i tedeschi si magnano tutto e li capisco pure, a casa loro magnano pure peggio di qua.
Noi si torna giovedi' e siamo un po' preoccupati per il volo di ritorno, visto quel che sta succedendo. Speriamo bene.

sabato 5 agosto 2006

MAMMA LI TURCHI


Qui a Rodi mica son greci, son turchi proprio, anche le musiche. Adesso mentre scrivo stanno facendo il trenino intorno alla piscina. La D.M. sta premeditando di buttarli in acqua. Sembra il film il mio grosso grasso matrimonio greco.... oppa... oppa.... ci hanno gia' fatto 2 palle di sirtaki e c'e' pure la tastiera greca qua e un ADSL (credo) peggio di una maruzza.
Il viaggio e' iniziato come comanda iddio, 3 persone sull'aereo pretendevano che i nostri fossero i loro posti. Poi si e' scoperto che hanno sbagliato aereo (ma come si fa).
Tutta colpa degli agropolesi, disgraziati, proprio ora dovevano parlare. Quelli i tamarri napoletani si sono accorti che se venivano a Rodi pagavano pure meno e qua stanno. Hanno colonizzato la piscina e le urla si sentono fin dalla spiaggia. C'e' stata una dura lotta ma alla fine hanno vinto i tedeschi ed ora ci stanno loro in piscina. Che adesso i tedeschi con materassino a mare son diventati tedeschi con coccodrillo gonfiabile.
Il nostro hotel a 4 stelle si trova in uno scenario da film di Sergio Leone. Potrebbe esserci la colonna sonora di Per un pugno di dollari. E le caprette ci fanno "beee" dalla montagna a fianco. Il cancello verso la spiaggia si chiude con una molla automatica fatta con una corda, una carrucola e un sasso. 4 stelle appunto... Mah..
Vabbe' lunedi' ci danno la Panda ed evadiamo di qua nottetempo.
Non parliamo del mangiare poi, qua ci stanno bene solo i tedeschi, quelli che adesso stanno facendo il trenino.
Arrivederci alla prossima.

mercoledì 2 agosto 2006

DOPODOMANI ALL'ALBA SI PARTE



Andiamo a Rodi, io e la D.M. ed è la prima volta da che c'è il pargolo che stiamo da soli in vacanza per due settimane e pure all’estero.
Speriamo che non finisca a capelli.
La F.M. è sbarcato sul suolo sardo con la solita chiorma composta di compagni del liceo, fidanzate varie ed eventuali, amici dell'università e tutto l’ambaradan tecnologico a portata di mano, e ci resterà 2 settimane anche lui.
Speriamo che non prenda un pacco come l'anno scorso in Grecia. E speriamo che non lo prendiamo noi il pacco, in Grecia.
Ora sto preparando i bagagli, ma sarebbe piu' giusto dire che ho tutto là davanti e devo fare la hit parade dei capi da portare. La D.M. invece non fa altro che buttare quello che trova alla rinfusa in valigia, tanto poi starà a sacramentare perchè ha dimenticato qualcosa.
Due anni fa in Inghilterra fu capace di perdere tre paia di occhiali. E dire che non riesce neanche ad aprire le sigarette se non ce li ha sul naso.
Se trovo un Internet point a portata di mano faccio anche io qualche post alla rochentèn, sempre se Spllnder non si schiatta, visto che appare continuamente 500 - Internal Server Error e minacciose schermate blu di manutenzione.
Al limite me lo mando via e-mail e poi se ne parla appena possibile.
Stàteve bbuono, ci si risente al ritorno, chi c’è c’è.