Nisida

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domenica 20 agosto 2006

LA MADONNA DEI TRECENTO SCALINI




Sulla punta più alta, a cavallo tra due lunghissime spiagge, tra Afandou Kolymbia e Tsampika c’è il santuario della Beata Vergine, Panaghia Kyra. A questo santuario vanno in pellegrinaggio le donne che desiderano un figlio e c’è una piccola stanza dove sono accumulati ex voto in oro e argento, neonati di cera e foto e cartoline di ringraziamento provenienti dall’estero.
Il voto consiste nel salire a piedi i 300 scalini che portano alla cima del monte, sadicamente numerati a 5 a 5 e lì si chiede la grazia alla Madonna, promettendo che ai neonati verrà imposto il nome di Tsampiko se maschi e Tsampika se femmine.
Fortunatamente buona parte del tragitto è coperto dai pini, altrimenti altro che miracolo occorrerebbe per giungere in cima.
Fertilità a parte, la vista che si gode dal santuario merita la fatica della salita. Sulla destra si scorge il promontorio su cui sorge Lindos, che assieme a Kamiros e Ialissos (i nomi dei figli di Apollo e della ninfa Rodos) costituivano le tre città stato di Rodi. Sul lato sinistro invece si può vedere la spiaggia di Kolymbia, divisa da un promontorio dalle spiagge di Afandou e Traganou e poi ancora la baia di Ladikò e Anthony Quinn che meritano tutte una visita.
Un tuffo nelle acque fresche e cristalline ripagherà della fatica.
Al ritorno in discesa, a metà strada, c'era seduto un vecchio violinista che straziava una bella canzone che cantava Dalida: Les enfants du Pireè.





 

7 commenti:

  1. Lo vedi? lo vedi??? I 300 scalini come a Sperlonga!!!!! :-))
    POi non ho ragione a dire "Ma che ci andate a fare, in Grecia?????"
    Scherzi a parte, bellissime foto, come sempre....

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  2. Se non erro è lo stesso santuario che abbiamo visitato noi dieci anni fa. La vista è bellissima (come le tue magnifiche foto dimostrano), ma se ben ricordo il "santuario" è in realtà solo una specie di casupola-cantina piena zeppa di candeline e immaginette. Gli ortodossi sono poco esigenti quanto ad architetture monumentali.

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  3. in effetti quello che loro chiamano "moni", monastero, di solito è una stanzetta. Non ti dico la delusione le prime volte, quanso segui kilometri di strade per giungere ad una casina bianca piccola piccola e tu sei convinto di avere sbagliato strada. Per noi il monastero è qualcosa di imponente, qualcosa di simile a quello costruito dai cavalieri di Malta a Ialissos.

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  4. Io adoro le chiesette bianche. Ogni volta che ne vedo una, in Grecia, mi fermo a visitarla. Solitamente hanno appena la porta socchiusa.

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  5. di solito c'è un cartello che dice di aprire, ma se è chiuso basta suonare la campana, che vengono subito ad aprire. Io la trovo una cosa molto civile: la casa di Dio è sempre aperta.

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