Nisida

Nisida

sabato 30 settembre 2006

CI VERGOGNIAMO PER LORO



Io non ci posso credere che questo Governo, da noi votato per liberarci del nano e dei suoi accoliti, possa produrre un manifesto così stupido, per pubblicizzare quello che deve fare qualsiasi governo e specialmente uno di sinistra.
Mi chiedo quando questa sinistra del piffero abbandonerà la politica del Tafazzi, quella di darsi bottigliate sui coglioni.

NOTTI BIANCHE



Era una notte incantevole, una di quelle notti che ci sono solo se si è giovani, gentile lettore.
Il cielo era stellato, sfavillante, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo così potessero vivere uomini irascibili ed irosi.
Gentile lettore, anche questa è una domanda proprio da giovani, molto da giovani, ma che il Signore la ispiri più spesso all'anima!...


Dalle memorie di un sognatore
Fëdor Dostoevskij


Patty Pravo canta Notti bianche

venerdì 29 settembre 2006

NON LO CHIAMANO VELENO

Ieri sera alla Feltrinelli c’è stata la presentazione del libro “Non lo chiamano veleno”, di Pietro Treccagnoli.
Partecipavano Francesco De Core, giornalista come l’autore e il giudice Raffaele Cantone.
Una presentazione molto piacevole, seguita da un folto pubblico.
Piu’ che una presentazione somigliava ad una vivace e piacevole chiacchierata tra amici, che discutevano sui personaggi e sul contesto in cui si muovono.
Tra le varie cose interessanti si è insistito molto sull’uso del tipo di linguaggio adoperato dall’autore, un miscuglio di italiano e “slang” come lo ha definito De Core, linguaggio che nasce in parte dalle radici di Treccagnoli e in parte dallo studio dei personaggi e dalla necessità di farli esprimere.
L’autore, visibilmente emozionato (ma faceva finta di niente) ha risposto alle domande che gli venivano poste sia dal moderatore che dal pubblico.
Per quanto mi riguarda, il libro è un canovaccio, largo, su cui si innestano tranquillamente molti miei ricordi, a volte piacevoli, a volte carichi di amarezza.
La trama è un ipertesto, disseminato di link da cui si possono percorrere i propri pensieri che scaturiscono da un odore, una parola (specie quelle di slang), un’immagine.
E’ stato piacevole anche, passato il momento di emozione e timidezza, l’incontro tra i vari neapolitan bloggers, l’appiccicare una faccia ai nick che ormai ci sono diventati familiari, sentire le voci delle persone stesse e scoprire che non eravamo granchè diversi da come avevamo immaginato.

giovedì 28 settembre 2006

ASPETTANDO ... ROMANO


Dopo aver tanto insistito perchè il Presidente del Consiglio riferisse alla Camera sul caso Telecom, l'opposizione lo ha interrotto all'inizio ed è cominciata la solita gazzarra di contestazione.
Bertinotti, dopo aver avvertito piu' volte gli "onorevoli", ha sospeso la seduta e ha convocato i capi gruppo.
La Rai Tv, opportunamente, sta riempiendo lo spazio della diretta parlamentare con un documentario sulle piante carnivore.
In attesa del ritorno del prode Prodi.

... E CASALINGHI DISPERATI


Dice Anna Falchi:


"La sera tornando a casa faccio la spesa e poi cucino. Al supermercato ho incontrato anche Del Noce. E poi con Stefano guardiamo la tv insieme ai due gatti".
(da La Stampa - 21 settembre 2006)


Poracci, che vita!!!!

FANCAZZISTI....





La statunitense Lee Redmond mostra le sue unghie, le più lunghe del mondo: è entrata nel Guinness dei primati.



Ignoro quanto tempo ci sia voluto per far crescere le unghie a quel modo, sicuramente una vita.
Questo vuol dire che quella tipa, abbastanza anziana tra l'altro, non ha mai fatto un cazzo da quando le ha lasciate crescere.
Anche afferrare un bicchiere per bere puo' essere problematico nel suo caso, mille atti di vita quotidiana diventano pressochè impossibili, per non parlare di quando dorme: dove le mette le mani quando va a letto?





mercoledì 27 settembre 2006

LA VITA CONTINUA


Ieri mattina al Pan, il Palazzo delle Arti, è stata presentata l’Agenda Libro «2006-2007 Sedicimesi», un diario fatto dagli studenti per gli studenti (il concorso legato alla sua progettazione è stato vinto dal Liceo Scientifico Cuoco), stampato in 45mila copie ed edito dalla Grimaldi Editori, che ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere la donazione degli organi nel mondo della scuola.
Diario che a inizio ottobre verrà messo in vendita con Il Mattino al prezzo simbolico di due euro, con il ricavato devoluto in beneficenza.
Tanti i ragazzi presenti all’iniziativa, che è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione. Un convegno informale, moderato dal direttore del Mattino Mario Orfeo, a cui hanno partecipato anche l’assessore provinciale alle politiche scolastiche Angela Cortese, e l’assessore comunale alla cultura Nicola Oddati.
Innanzitutto c’erano i protagonisti di storie dolorose anche se portatori di speranze. Aureliana Russo, la mamma di Marta, la ragazza uccisa nel ’97, a soli 22 anni, dentro la cittadella universitaria di Roma, che ha fondato l’associazione Marta Russo per il trapianto di organi; c’era Angelo Addeo, il padre del piccolo Manuel, investito da un’auto a Materdei nel 2002; c’era soprattutto Reginald Green, il papà di Nicholas, il bambino di 7 anni ammazzato dai banditi sulla Salerno-Reggio Calabria nel ’94.
E' una bella iniziativa, comperate l'agenda.
Ci sono i disegni di Annalisa Durante e le storie di tante persone che offrono la loro testimonianza.

martedì 26 settembre 2006

ALTRO CHE "PAPPICI"


In un post precedente parlavo, schifatissima, della pasta invasa dagli insetti e della mia lotta con le farfalle. Rochentèn ci invitava a mangiarli e altri blogger dicevano che in fondo non sono cattivi.
Ma non avrei mai pensato che in Olanda ci facessero addirittura una manifestazione: City of insects.
YouTube (
questo è il link) ha presentato un video  e questo è un menu completo a base di insetti, serviti anche in alcuni ristoranti a Parigi.
De gustibus....  a me ricorda tanto Mondo cane di Gualtiero Jacopetti.

lunedì 25 settembre 2006

IL SOLE E I FALO'



Ieri, approfittando della bellissima giornata di sole, siamo andati con vecchi amici fotografi a Castelvetere sul Calore.
Uno degli amici ha preso casa lì e ci passa molti week end con la famiglia (numerosa). L'altro è intenzionato a fare altrettanto, quindi abbiamo visitato alcune topaie e pollai, che con appositi lavori potrebbero essere trasformati in case abitabili.
Il luogo è molto tranquillo, c'è un piccolo ruscello che poi si versa nel Calore e dall'alto domina il paesaggio il monte Tuoro.
Un silenzio e una solitudine incredibili.
Da Castelvetere si possono vedere nella valle sottostante Lioni e San Mango, paesi del cratere interessati dal sisma dell'80, poi in parte ricostruiti.
Al ritorno nel tardo pomeriggio, nella totale mancanza di vento, c'era fumo ovunque.  Il paesaggio sembrava irreale. Le varie montagne che si intravvedevano una dopo l'altra avevano uno strano colore azzurrato e la luce del tramonto filtrava attraverso questa nebbia. Non ho potuto fare foto a causa del forte traffico autostradale ma era davvero una cosa straordinaria.
Ho poi saputo che il fumo era dovuto ai falo' che i contadini fanno dopo la raccolta delle nocciole, che sono la coltivazione principale di tutta la zona.
Bruciano tutte le foglie che hanno raccolto assieme ai frutti sotto gli alberi con una specie di potente aspirapolvere.
In questo periodo anche nella Tuscia raccolgono le "nocchie" e qualche volta ho anche fotografato i falò.

domenica 24 settembre 2006

CORSI, RICORSI E MEDIE

E’ autunno, ricominciano le scuole e gli alunni somari diventano bravi.
Tale miracolo è stato fatto dal TAR Campania, per ben due volte quest’anno e riguarda 2 allievi di due dei piu’ famosi licei cittadini.
Sorvoliamo sulle capacità di sentenziare del TAR Campania, a tutti già ben note e occupiamoci di una delle sentenze in questione, che ammette alla classe superiore chi non era stato considerato idoneo dal Consiglio di Classe.
Ovviamente, qualora il Liceo dovesse fare opposizione, tra corsi e ricorsi, il fanciullo avrebbe tutto il tempo di laurearsi.

I seguenti stralci della sentenza mi sono sembrati alquanto suggestivi e degni di nota.
“Considerato in diritto che le circostanze del caso concreto, dalle quali non si può né si deve prescindere, sono date sia dalla classe nella quale è stata statuita la non promozione (V° ginnasiale, classe finale del biennio propedeutico al Liceo classico connotata ancora dalla presenza della insegnante predominante - Italiano, Latino, Greco, Storia e Geografia: 5 materie su 9 - quali-quantivamente), sia dalle materie che hanno determinato la bocciatura (Inglese, non più presente nella Classe alla quale è stato inibito l’accesso; Storia dell’arte, materia sperimentale al Ginnasio e curricolare al Liceo per consonanza alla maturazione della personalità tra i 15 e i 19 anni; Matematica, dove i voti dello scritto nell’arco temporale dicembre-maggio si sono migliorati dal 3 al 7 ed anche l’orale ha raggiunto a giugno il 4 e dove, comunque, la media aritmetica del secondo quadrimestre tra orale (2+4) e scritto (7) è da individuarsi nel 5 e non nel 4 (2+4+7= 13:3= 4 e 1/3 portato al voto di scrutinio finale 4), per ora prescindendo dai voti finali di latino e greco, sui quali appresso si dirà. “

“Atteso che altro sintomo dell’eccesso di potere denunziato va riconosciuto da un lato nell’affermazione del Consiglio di Classe di non riconoscere “all’alunno possibilità adeguate di recupero autonomo in vista della programmazione della classe successiva nelle materie in cui la valutazione è gravemente insufficiente”: affermazione erronea sia in fatto (la materia inglese è assente nel I° liceo classico) che in via di logica (perché il cambio quasi totale dei docenti non rende neppure ipotizzabile il contenuto di una programmazione che deve essere ideata e concretizzata da altri docenti.”

Vediamo di capire: in pratica il ragazzo non aveva studiato l’Inglese, ma che fà? Tanto in prima liceo mica c’era l’Inglese.
E la Storia dell’Arte sperimentale non era mica obbligatoria, tanto la studierà in prima Liceo quando diventerà curricolare.
E il TAR boccia il prof di matematica perchè non sa come si fanno le medie.

Ordunque, alla luce di questa sentenza, si puo’ dedurre che tante materie portate alla maturità sono inutili. Ad esempio, italiano e latino se uno si iscrive a Ingegneria, a che servono?
Montale e Cicerone mica si studiano piu’ e chi se ne frega se il debito non viene recuperato. 
A questo punto possiamo tranquillamente affermare che i nostri ragazzi staranno già facendo la lista di quali materie evitare di studiare, tanto l’anno dopo non serviranno e diventeranno bravissimi in statistica a furia di fare medie non come dice l’insegnante ma come dice il TAR.
Così da grandi potranno accedere alla carriera di magistrato e fare i giudici al TAR (Campania).

venerdì 22 settembre 2006

ISSO, ESSA E 'O MALAMENTE


E bravo Santoro!
Con la puntata di Anno Zero di ieri sera ha mandato in onda una sceneggiata che neanche ai tempi del Teatro Duemila con i fratelli Maggio si è avuta occasione di vedere.
La moglie del povero pizzaiolo morto di camorra si è trovata di fronte Silvana Fucito, già reduce dalle copertine di Time, che confutava la sua dichiarazione: se mio marito si faceva i fatti suoi ora sarebbe ancora vivo.
Un altro momento emozionante si è avuto con il fratello di Pippotto, Pasquale, che ha difeso con amore e oltre ogni logica umana la figura del fratello, che all'età di 13 anni era quasi considerato un eroe perchè faceva tre rapine in un'ora. Ma che a detta del fratello, mai e poi mai avrebbe ucciso un uomo, anche perchè il coltello non lo portava mai, lui portava la pistola.
Un altro personaggio di spicco femminile era la giovane donna che era stata in galera perchè "adescava", sue precise parole. In effetti poi ha chiarito il significato del termine. Attirava dentro un locale un uomo, si "abbaccava" col barista (sempre sue parole), lo addormentava con pillole nel bicchiere e gli portava via il portafogli.
Un altra signora poi, raccontava ad una attenta giornalista, perchè aveva tanta rabbia in corpo. Le avevano ucciso il figlio, dopo che lei aveva gestito per diversi annetti squadre di spacciatori tenuti a giornata piu' premio di produzione.
E via via sfilavano altri testimoni. Un uomo presentato dalla Borromeo come uno che ce l'aveva fatta a voltare pagina. Altri ragazzi usciti di galera con l'indulto che dichiaravano di voler cambiare vita. Sembrava la trama di un libro di Mastriani e i lazzari erano là. 
E qualcuno si è pure dispiaciuto che non hanno invitato Saviano.
In compenso hanno invitato Maroni, che in quel contesto ci ha pure fatto un figurone.
Io per quanto mi riguarda ho deciso: da giovedì prossimo ritorno a guardare La Squadra. E che l'audience gli coli a picco.

CHI VESPA ..... MANGIA LE MANI


faccia  di bronzo«Mai visto, nella storia Rai, che un programma di successo, mai sanzionato né rimproverato, vincente negli ascolti, venga punito. Mi auguro che per noi ci sia sempre una stagione di rispetto. Ma se la Rai dovesse rendere meno confortevoli le condizioni di fiducia, mi cercherò un altro posto».

«Io sono un soldato, sono in tv da 38 anni, sono abituato a rispettare le scelte dei direttori che ho avuto, se saranno assunte decisioni diverse, obbedirò. Ma se il pluralismo deve cominciare su RaiUno, allora benissimo così finalmente cominciamo, visto che sulle altre reti la programmazione è omogenea...».

Dunque, si sente un perseguitato? «No perché i moderati non sono mai perseguitati, coi moderati le epurazioni non fanno notizia, invece con gli altri si lede la democrazia. Infatti quando nel 1993 fui cacciato, nessuno si stracciò le vesti».

Bruno Vespa, a proposito della riduzione a tre appuntamenti settimanali del suo programma Porta a porta, 21 settembre 2006 (da ci vergogniamo per loro)

martedì 19 settembre 2006

LE FARFALLE


Oggi un cucina aprendo l'armadietto della pasta ne sono fuoruscite diverse farfalline. Stavo cucinando, per cui ho rinviato l'ispezione a dopo pranzo e appena finito ho iniziato a svuotare tutto.
Un macello. Un mucchio di pacchi, aperti e chiusi, invasi da insetti in forma di animale intero, pezzi dello stesso, larve, uova e tele siricee.
Come sia avvenuto tutto questo non lo so, di solito ispeziono regolarmente e poi la pasta a casa mia finisce in fretta,
Ovviamente ho riempito un sacco di spazzatura e l'ho gettato via subito, onde evitare ulteriore contaminazione.

Qualche giorno fa mi è stato raccontato un episodio analogo, ma protagonista era una sola marca, quella che dove ci sta lei, c'è casa. E infatti i cosiddetti "pappici" ci avevano messo su casa.
La signora, dopo aver controllato pacchi e pacchi, prima di gettarli via ha chiamato il numero verde segnato sulla scatola. La prima risposta è stata: guardi, forse il commerciante la teneva in posto umido.
Altra variante di risposta poteva essere: forse il commerciante la teneva in un luogo caldo.
Logicamente i "pappici" mica nascono con l'umidità o con il calore, c'erano già o almeno c'erano le loro uova nell'impasto, che schiudendosi hanno invaso tutto. Alle suddette obiezioni la signorina telefonista ha detto di mettere da parte la pasta contaminata che avrebbero inviato un corriere a ritirarla, per poi inviare adeguata sostituzione (sperabile che non sostituiscano con altri pappici).
Il corriere, giunto tempestivamente due giorni dopo ha chiesto se doveva ritirare pasta coi pappici.
Faccia meravigliata della signora in questione e relative spiegazioni: signo', nuje chest' jamme facenno tutt' e juorne.

Spiegazione per i non napoletani.
Il pappice è un insetto scuro, a forma di piccolissimo scarafaggio. Lo si puo' trovare nei fagioli, nel riso e nella pasta. Fora anche le buste di plastica e si annida nelle scatole. Si riproduce felicemente nella farina e nel pangrattato.
A Napoli è indice di pazienza e infatti c'è un detto:
Ricètte 'o pappice 'nfaccia 'a noce, ramm' o tiempo ca te spertoso.
Disse il tarlo alla noce, dammi il tempo che ti perforo.

Però da me hanno fatto in fretta, pure 'e pappici vanno 'e pressa.

lunedì 18 settembre 2006

SHOPPING


Stamattina ho fatto un giretto. Volevo vedere il nuovo negozio ZARA che si è aperto nella ex Galleria Scarlatti. Abbigliamento uomo, donna e bambino di una catena spagnola, che occupa tutti i tre piani lasciati liberi dai commercianti perchè troppo cari. Dio sa quanto pagheranno al mese questi qui.
Se n'è parlato parecchio in questi giorni perchè è stato inaugurato sabato e le signore vomeresi lo hanno preso d'assalto.
Guardando in giro tra tavoli e scaffali, la linea moda di questa azienda sembra essere quella anni '60. Baveri importanti, colli ad anello o guarniti di pelliccia sintetica e abbondanza di martingale sui capispalla. Molto pied de poule, tweed e linee smilze (hanno dimagrito pure la taglia L) che vestono bene se sei Audrey Hepburn. Sulle altre stendiamo un pietoso velo.
Ho visto una signora strizzarsi in un abito superaderente, con gravi problemi respiratori causa compressione dello sterno.
Molte borse modello Mary Poppins e scarpe abbastanza improponibili.
In sostanza sembra un Benetton, ma senza colori, in tutte le sfumature del grigio e del nero.
Unica nota positiva i prezzi abbastanza contenuti, ma bisogna contentarsi, la qualità non è eccelsa.


Ovviamente non mi potevo risparmiare il solito siparietto, mi tocca.
Una signora con carrozzino e bustoni ha provato ad uscire e si è messo a suonare l'antifurto. Due ragazzotti dall'aria body guard tutti carini e vestiti per benino hanno fermato la signora ed esaminato il bustone, niente. Hanno ripassato pure il bambino con carrozzina, niente. E' passata la signora e si è rimesso a trillare. Nel frattempo altra gente ha provato ad uscire ed è stata un'apoteosi di suonerie. In pochi minuti si è fatta una folla pazzesca di gente che non aveva il coraggio di uscire ma la signora col carrozzino non l'ho piu' vista. In compenso i bodyguardini erano molto ma molto nervosi, la gente rideva e le suonerie non suonavano piu'.

IL NUOVO TEMPLATE

Sto lavorando da 3 giorni per adattare alle mie esigenze il nuovo template. C'ero quasi riuscita con uno molto carino di una tinta verdina molto rilassante ma all'ultimo momento si è ammutinato e s'è scassato tutto.
E' venuto mal di testa pure a Salvatore.
Ora ho scelto questo, adattandolo alle mie esigenze, che sarebbero quelle di poter inserire foto grandi.
Pare che funzioni sia con Explorer che con Mozilla, resta solo da testarlo su Mac.
Gatto, se ci sei, batti un colpo.

domenica 17 settembre 2006

NIENTE E COSI' SIA


Son due giorni che tv e giornali ci fanno 'na pallatànta con i coccodrilli sulla Fallaci. Ogni giornalista si è sentito in dovere di dirci che lui la conosceva, che erano stati colleghi, alcuni addirittura che erano amici. Da Ostellino a Riotta, ognuno ha scritto il suo bravo articoletto.
Ma io ho l'impressione che tutti celebrano la Fallaci di trent'anni fa, quella di Niente è così sia, Intervista con la storia, Penelope alla guerra. Quella che ha amato Panagoulis e mi chiedevo spesso cosa avrebbe detto Alexos delle posizioni assunte da qualche tempo dalla sua donna.
Macchianera sul suo sito l'ha celebrata a modo suo, irriverente e cattivo ed ha provocato commenti di protesta a raffica.
In pratica dicono che i morti vanno lasciati in pace, neanche se con la morte diventassero tutti angeli del paradiso. Chissà qual è la genesi di questi comportamenti. Forse il timore che il morto lasci l'aldilà e si vendichi di quelli che ne parlano male?
Insomma, lasciamo in pace i morti, non si sa mai.

sabato 16 settembre 2006

OZIO ED EFFETTI COLLATERALI

Che in campagna ci sia tempo per pensare e riflettere a iosa si sa.
Espletate le mille attività tipo fare marmellate, conserve, cucina in quantità industriale, resta ancora parecchio tempo per girarsi i pollici.
E allora la sera anche la tv si conquista il suo spazio.
Stavo a guardare un film una sera (mi ero perso il titolo) e man mano che andava avanti avevo l’impressione di averlo già visto, ma era diverso, sembrava una riedizione, un remake forse.
Quando il film è finito, nei titoli di coda c’era il titolo del romanzo da cui era tratto: Solstizio d’inverno di Rosamund Pilcher. E allora ho ricordato.
Quel libro lo avevo letto un’estate in campagna durante un giramento di pollici. L’avevo trovato e lo avevo letto in un paio di pomeriggi in piscina.
Una discreta fetenzia.
Roba da pazzi. Lo avevo sceneggiato e memorizzato e archiviato come film. E grazie che c’erano differenze con quello che avevo visto alla tv.
Ma tra tutti i libri letti proprio quello dovevo andare a sceneggiare?
Che strana cosa il cervello in libertà.

giovedì 14 settembre 2006

POLVERI SOTTILI E SERPENTI A SONAGLI

Stamattina è partito il nuovo dispositivo che per due volte a settimana chiude il traffico su Via Luca Giordano. Posti di blocco sono stati disseminati all'inizio di tutte le strade confinanti con partenza da Piazza Medaglie d'oro e fino all'incrocio con Via Scarlatti, dove circa 40 vigili hanno trascorso la mattinata a litigare con quelli che volevano passare.
Ovviamente tutto il traffico degli ignari e ignavi si è scaricato sulle strade sottostanti con l'apoteosi finale di un megaingorgo a piazza 4 Giornate, dove, come ho potuto osservare, non c'era uno straccio di vigile.
Una sensazione di straniamento e irrealtà mi ha colto quando sono giunta (a piedi) a via Luca Giordano: un silenzio incredibile. Almeno a via Scarlatti c'è il chiacchiericcio della gente. Qua il nulla, silenzio totale.
Piu' avanti pero' una moltitudine di asiatici vendeva coppie di calamite metalliche che, lanciate in aria e cercando di ricongiungersi, provocavano ovunque un rumore di serpenti a sonagli. Sembrava il deserto del Nuovo Messico.
Ho chiesto ad un baldo motociclista della stradale notizie sull'area interessata al blocco e lui ci ha tenuto a precisare che il blocco era dovuto alla eccessiva presenza di polveri sottili, quindi a causa dell'inquinamento. Ma allora, mi chiedo, quelli di 4 Giornate, a cui si è raddoppiato il volume di traffico e relativo inquinamento, devono crepare?
Altra novità della giornata, i fruttivendoli costretti ad arretrare con le loro sporte dentro i negozi. Inferociti.
Anche questo a causa dell'inquinamento: frutta e verdura non possono stare per strada tra scarichi e polveri sottili. E questo è giusto, ma allora i venditori ambulanti con tanto di licenza? Quelli che stazionano fissi sulle strade sono esenti?
A Via Rossini ad esempio, c'è un "puosto" gigantesco di frutta e verdura, oggi in mezzo al caos totale. Quella verdura oggi avrà acchiappato tutte le polveri sottili trasferite dal blocco di Luca Giordano e le signore che hanno fatto la spesa oggi gusteranno una bella insalata agli idrocarburi.

CURIOSITA' SHINYSTAT


Oggi 13.09.06 alle ore 22:29:14 dalla Johns Hopkins University negli Stati Uniti d'America si sono connessi al mio blog.
Alla Johns Hopkins University hanno come S.O. Linux ed usano come browser Firefox.
Quante notizie interessanti si leggono su Shinystat.
Ma non si capisce che andavano cercando, pero'.

martedì 12 settembre 2006

'GNURANT  !!!!!



Negozio di vendita materiale informatico, cartelli pubblicitari esposti fuori.
Molta enfasi viene data al "rimessaggio", termine marinaresco prestato in questo caso all'informatica, per definire il riversamento da VHS a DVD.
La preparazione specialistica del suddetto negozio la si puo' rilevare anche dal termine "UPERGRADE".
Neanche sul mio pc appicciato farei mettere le mani da costui.

LE SCARPE NUOVE


Oggi eravamo in motorone fermi al semaforo. Davanti a noi un'auto piuttosto sgangherata targata BO. Il tizio all'improvviso ha spalancato lo sportello ed io mi sono presa un poco di strizza, pensavo che era sceso per attaccare briga, ma eravamo assolutamente innocenti.
Il tipo non ci ha degnati di uno sguardo e si è diretto verso i due cassonetti a destra del marciapiedi, tirando su un paio di scarpe nere alte che erano in cima alla spazzatura.
Se l'è guardate, gli son piaciute, ha aperto l'altro sportello e le ha messe in macchina, poi è ripartito. E non era un extracomunitario.
Zitti e perplessi siamo partiti anche noi.
Io non so che significato dare a quanto abbiamo visto. Penso che prendere le scarpe da un cassonetto sia davvero la disperazione. In fondo alla caritas e in chiesa le danno gratis e sono anche pulite.

domenica 10 settembre 2006

LA STELLA CHE NON C'E'


C'è sempre da discutere quando un film viene tratto da un libro ma in questo caso no, non c'è partita.
Leggo sul giornale e viene anche detto a Venezia che il film di Amelio è liberamente tratto da La dismissione di Ermanno Rea.
Ora pero' andrebbe fatta una precisazione: quando si dice "liberamente tratto" vuol dire che non c'entra un cazzo col libro? E allora siamo d'accordo. Infatti non c'entra un cazzo, l'Ilva compare solo nei primi fotogrammi, il tempo di una sparuta manifestazione sindacale, la vendita dell'altoforno ai cinesi e via con Buonocore che diventa Buonavolontà per le strade della Cina alla ricerca dell'altoforno perduto.
Insomma io questa operazione non l'ho capita. Se Amelio diceva che aveva fatto un film sulla Cina era giusto, un bel film sui cinesi anche se i problemi compaiono appena, quasi di striscio, visto che ci voleva l'OK del governo cinese per girarlo. Ma perchè tirare in ballo il libro di Rea? E perchè Rea ha accettato? Anche lui deve pagare il mutuo?
Forse non ci ho capito una cippa, forse mi era piaciuto molto il libro che parlava di Bagnoli, mi era piaciuto anche Buonocore con le sue fisse e l'attaccamento al lavoro, resta il fatto che ci sono rimasta proprio male. Penso che se non avessi letto il libro, tutto questo non lo avrei percepito e tanti spettatori, che il libro non lo hanno letto, sicuramente apprezzeranno il film.

I TRULLI COME I LEGO



Mesi fa scrissi qui del furto di ulivi secolari in Puglia trasferiti al nord nei giardini di ricchi industriali.
Adesso si scopre che stanno smontando e portando via anche i trulli dalle campagne pugliesi, come facevano gli americani che smontavano i castelli scozzesi e li rimontavano poi a casa loro come i mattoncini Lego.
E’ di qualche giorno fa la notizia dell’arresto di un signore che smontava pinnacoli dai tetti dei trulli. Lo hanno preso i carabinieri ancora arrampicato su un tetto.
Con quarantamila euro si puo’ comprare un trullo, compreso trasporto e montaggio, chianche e chiancarelle ben ordinate, imballate e rimontate nelle campagne toscane o nelle ville in Brianza. Basta rivolgersi ad alcune aziende del Nord che si occupano di architettura da giardini.
Le zone piu’ saccheggiate sono le campagne di Martinafranca, Noci e Conversano. Oltre ai trulli si prelevano anche scalini e muretti a secco e per trasportarli senza problemi nei documenti di viaggio vengono registrati come “balle di pietra per il contenimento di frane”.
La Procura della Repubblica di Bari sta conducendo due inchieste.
Il saccheggio del sud prende sempre nuove forme.

sabato 9 settembre 2006

A MME ME PIACE 'O JEZZ


Questa sera passando da FNAC una gradita sorpresa. C'era una folla pazzesca nella saletta dove presentavano il libro e il nuovo cd di Stefano Bollani, versatile pianista jazz e altro.
Sono arrivata mentre rispondeva alle domande ma la saletta era piena e sono rimasta nei pressi della cassa del bar. Poi Bollani si è seduto al piano non senza aver prima tentato di trascinarsi i quadri appesi.
Bisogna dire che Bollani è proprio un soggettone, allegro e simpatico. Insomma chi pensa ad un musicista come a un tipo ingessato, serio, quasi funereo deve immaginarlo proprio tutto al contrario.
Tra i vari pezzi eseguiti c'era Honky Tonky train blues, noto cavallo di battaglia di Keith Emerson degli ELP, un brano pout pourri composto da tutte le canzoni richieste dal pubblico, da Azzurro a Besame mucho, fino a Carosone e persino Heidi, tutte ammiscate.
Bellissimo Copacabana, cantato a imitazione perfetta di Paolo Conte, stessa voce e stessi borbottiì.
Ma son dovuta andare via sulle note della Cucaracha perchè mi aspettava la mia amica, dovevamo andare a vedere Rosalia Porcaro al Maschio Angioino.
Peccato per Stefano Bollani, non sapro' mai che mi sono persa.
Pero' la serata con Veronica e le altre meritava. Risate a crepapelle.

venerdì 8 settembre 2006

Dal sito di PeaceLink - Leggete e diffondete


ANTONIO VIGILANTE: UNA LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI FOGGIANE
[Ringraziamo Antonio Vigilante (per contatti: antoniovigilante at gmail.com)
per averci messo a disposizione il testo di questa sua lettera aperta alle
istituzioni foggiane. Antonio Vigilante e' studioso e amico della
nonviolenza, di grande acutezza e profondita'; nato a Foggia nel 1971, dopo
la laurea in pedagogia si e' perfezionato in bioetica; docente di scienze
sociali, dirige la collana "L'Aratro. Testi e studi su pace e nonviolenza"
delle Edizioni del Rosone di Foggia, fa parte del comitato scientifico dei
prestigiosi "Quaderni Satyagraha", collabora a diverse riviste ed e' autore
di rilevanti saggi filosofici sulla nonviolenza. Tra le opere di Antonio
Vigilante: La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Aldo Capitini,
Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Quartine, Edizioni del Rosone, Foggia
2000; Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia
2004]

Gentile presidente della Provincia di Foggia,
gentile sindaco di Foggia,
gentile assessore ai diritti umani del Comune di Foggia,

ho tra le mani il reportage di Fabrizio Gatti sul settimanale "L'Espresso"
di questa settimana, che denuncia e documenta le incredibili e vergognose
violazioni dei diritti umani che avvengono nelle nostre campagne a danno di
quelli che ci piace chiamare "clandestini".
Un reportage che non dice nulla che non sapessimo gia', a dire il vero.
Perche' chiunque sa, a Foggia, quale e' il sistema della raccolta dei
pomodori nelle nostre campagne, come e dove vivono, come e dove muoiono i
lavoratori, quante e quali violenze subiscono. La differenza e' che ora - e
finalmente - lo sanno anche gli altri. E nessuno puo' far piu' finta di non
sapere.
Il reportage vi chiama in causa, vi accusa. Parla di una indifferenza delle
istituzioni che diventa complicita' con una delle piu' vergognose violazioni
dei diritti umani in Italia e nell'Occidente.
Come cittadino, vi chiedo conto. Vi chiedo di spiegare a me ed a tutti -
perche' la vostra risposta sara' resa pubblica, cosi' come verra'
pubblicamente deplorata la vostra eventuale non risposta - cosa avete fatto
per evitare questa vergogna, quante notti non avete dormito per impedire che
esseri umani morissero qui, in quella che fu la Daunia Felix, come animali.
Ed un'altra cosa vi chiedo: se vi accorgete della insufficienza della vostra
risposta, se comprendete di non avere fatto tutto il possibile, di aver
avuto altre priorita', di aver dormito la notte, dimettetevi. Restituirete
dignita' a voi stessi e senso alla politica.
Antonio Vigilante

giovedì 7 settembre 2006

L'ORO ROSSO


Stavo leggendo su L'Espresso un articolo di Fabrizio Gatti, quello che l'anno scorso si infiltrò a Lampedusa nel CPT, provocando casini e polemiche varie (e logicamente nulla si è mosso).
Ora ci ha riprovato e fingendosi un sudafricano bianco, racconta (Io schiavo in Puglia) la giornata di un extracomunitario nei campi di raccolta dei pomodori, tra caporali e padroni.
E mentre leggevo pensavo che nè giornali nè tv hanno parlato di quanto accade ogni giorno sotto i nostri occhi, di quanti extracomunitari scompaiano e nessuno lo sa perchè per noi non sono mai esistiti, delle condizioni bestiali (e dire da terzo mondo è un eufemismo) in cui sono costretti a vivere questi schiavi dei nostri tempi.
E mi chiedevo dove sta la cosiddetta società civile, la Chiesa sempre pronta a predicare, lo Stato che dovrebbe garantire eguali diritti ai cittadini e non cacciarli via se fanno denunce, con la scusa della Bossi-Fini.
Perchè questa legge è diventata il piu' grosso alibi per non fare nulla: foglio di via ed un calcio in culo.

FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA


Nel comune di Avigliano, tra Acquasparta e Montecastrilli, in provincia di Terni, si trova un luogo unico nel mondo. Una foresta di sequoie che risale al Pliocene medio, quando la valle era un lago, il lago Tiberino, gli Appennini erano ancora delle montagne basse e poco distante c’era il mare Tirreno.
In seguito gli Appennini sono cresciuti, il lago si è svuotato nel mare e al suo posto ora scorre il fiume Tevere.
Le sequoie sono venute alla luce perché un’azienda che fabbrica laterizi, estraendo l’argilla nella propria cava, nel 1970 scopriva alcuni tronchi e ne informava la Soprintendenza. Ulteriori scavi hanno portato alla luce circa 50 tronchi e ancora molti sono tuttora conservati sotto l’argilla.
Il CNR sta facendo tuttora esperimenti per preservare le sequoie dagli agenti atmosferici. Sembra un’impresa difficile in quanto l’argilla da cui sono rivestiti e che in molti casi è penetrata anche all’interno del tronco continua il lavoro di disgregazione provocando fratture, agevolata dall’inclinazione a nord ovest dei tronchi, dovuta ad una scossa tettonica.
Lo studio riguarda sia un possibile isolamento, racchiudendo i singoli tronchi in una scatola (sembra il risultato migliore finora) sia l’utilizzo di eventuali resine che possano rivestire le piante, ma resterebbe il problema dal di sotto. L’argilla continuerebbe a raccogliere acqua che verrebbe assorbita dalle sequoie.
Vista la difficoltà è stato ritenuto dannoso continuare gli scavi per riportare alle luce altri tronchi e curiosamente il sito risulta ancora di proprietà della fornace. I tronchi sono stati coperti con delle semplici lamiere e il risultato estetico è alquanto orripilante. L’area è recintata e chiusa e l’accesso è consentito solo con visita guidata. La nostra guida, laureata in scienze naturali, è da 4 anni co.co.co, presso la Soprintendenza Archeologica dell’Umbria ma quest’anno spera di andare ad insegnare.
L’unicità di Dunarobba consiste nel fatto che le sequoie non sono pietrificate, come quelle degli Stati Uniti, bensì mummificate, ancora in posizione di vita. Infatti a toccarlo si capisce che è legno, liscio e poroso come legno vivo. Si riconoscono anche gli anelli di accrescimento delle piante che fanno risalire la loro età a tre milioni di anni fa.
E passeggiando tra questi tronchi sembra di fare un viaggio nel passato, alla preistoria, quando l’uomo ancora non c’era in questa terra che poi diventò l’Umbria.

mercoledì 6 settembre 2006

PAOLO CONTE ALL'ARENA FLEGREA


Ancora un concerto offerto gratuitamente dalla Provincia di Napoli.
Paolo Conte con i suoi bravissimi musicisti ci ha offerto alcuni tra i suoi piu' celebri brani, ancora migliorati dall'uso di una sapiente orchestrazione. E così abbiamo riascoltato uno splendido Boogie, Bartali (e i francesi che si incazzano), La giacca nuova, La casa cinese, Macaco, Via con me, It's wonderful, Genova per noi e sicuramente ne ho dimenticate altre. Sorryso' aiuto !!!!!
Tantissimi applausi calorosi come il pubblico dell'Arena sa fare e l'Avvocato ringraziava un poco commosso.
Le luci sul palco erano davvero uno schifo. Due fasci bianchi sparati su Conte lo hanno ridotto ad uno zombie ed in fotografia è venuto malissimo. Nessun divieto di fotografare ma bisognerebbe capire perchè tutti sparavano dei flash assurdi, che servivano solo ad illuminare bene la nuca degli spettatori davanti, visto che Conte stava parecchio lontano.
Sono riuscita a posare il mio augusto didietro su un cuscino del primo settore grazie a due signori che si sono un poco stretti (fatti piu' in là) mentre una signora davanti ha mantenuto occupati due posti fino alla fine del concerto, impedendo di sedersi a tutti quelli che ci provavano.
In compenso la mia vicina mi ha frustato la faccia diverse volte con i suoi lunghissimi capelli che ha continuato a tormentare finchè non ha preso il cell ed ha cominciato a scrivere un interminabile messaggio. Neanche un applauso si è degnata di fare, forse non ci voleva andare.

martedì 5 settembre 2006

CANONE DI PACHELBEL


In versione rock ad opera di un chitarrista asiatico.
Discutibile ma molto interessante. E' davvero molto bravo.


http://www.youtube.com/v/A5Sl8sZuT-U

SERVITO E FAI DA TE


Viaggio di ritorno dalla Tuscia. Ci abbiamo messo 6 ore, grazie ad una bischerata della D.M.
In pratica ha fatto il pieno di benzina alla nostra FO.FO turbodiesel (la Ford Focus), la quale non ha gradito ed ha avuto un piccolo mancamento. Per fortuna la D.M. ha ricordato in tempo, avevamo percorso solo 14 Km. E così abbiamo accostato in piazzola ed abbiamo atteso l'arrivo del carro attrezzi.
E' arrivato con tempismo ineccepibile (siamo soci ACI), ci hanno persino mandato un sms. E così la vostra Jenè ha fatto anche l'esperienza di salire a cassetta su un carro attrezzi. Ed ha subito perso la parola: il giovanotto con una mano teneva il cell con cui parlava e con l'altra scriveva appoggiando un registro di piatto sul volante, tutto in contemporanea. Non c'era una terza mano con cui tenere il volante per cui ogni tanto il mezzo sbandava un poco. Nel frattempo sui cartelli si leggeva che 28 erano stati i morti da gennaio sulla Roma-Napoli. Allegria!!!!
Miracolati due volte siamo stati sbarcati all'officina ACI di Colleferro dove un meccanico ci ha guardati con aria comprensiva e subito mi ha chiesto se ero stata io a fare il pieno.
Eh... passano gli anni ma le cose non cambiano, siamo sempre noi donne ad essere sospettate per prime. Quando ha saputo che era stato la D.M. ha detto che di casi così se ne verificano a decine, tutta colpa del fai da te. E nel frattempo ha montato una pompa che si è zucata tutto il contenuto del serbatoio: una cinquantina di litri tra diesel e benzina verde blended andati a puttane. Aggiungendoci anche il costo dell'operazione siamo ad un centinaio di euro e ci è andata pure di lusso perchè FO.FO. ha ripreso la marcia.
Una cosa è certa, con noi il "fai da te" ha chiuso. Da oggi in poi solo "servito".

TU E' MEGLIO CHE UAN


Sono appena rientrata a casa e subito un'amica mi ha informata delle ultime esilaranti novità
La "preside creativa" del G.B. Vico di cui già ci occupammo in questo blog per l'idea dei test a cui sottoporre ragazzini delle medie per accedere all'iscrizione alle sezioni di liceo Scientifico del Vico, ne ha fatta un'altra meritevole di citazione.
La dirigente scolastica aveva fatto istanza per rimanere in servizio fino a 70 anni, ma un recente decreto ministeriale ne ha escluso la possibilità, per cui è stata collocata in pensione per raggiunti limiti di età.
La preside non si è persa d'animo ed ha subito proposto ricorso al Tar.
Ora tutti sanno quanto siano intasati i Tar, che per avere una sentenza occorrono decenni. Beh, non in questo caso. Il Tar si è subito pronunciato per una sospensiva e la preside è tornata in servizio. L'unico problema è che nel frattempo un nuovo preside era già stato nominato e da oggi in pratica il G.B. Vico ha ben 2 (due) presidi. Vi immaginate quei poveri studenti?
Vedremo nei prossimi giorni come risolverà il Provveditorato.