Nisida

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venerdì 29 settembre 2006

NON LO CHIAMANO VELENO

Ieri sera alla Feltrinelli c’è stata la presentazione del libro “Non lo chiamano veleno”, di Pietro Treccagnoli.
Partecipavano Francesco De Core, giornalista come l’autore e il giudice Raffaele Cantone.
Una presentazione molto piacevole, seguita da un folto pubblico.
Piu’ che una presentazione somigliava ad una vivace e piacevole chiacchierata tra amici, che discutevano sui personaggi e sul contesto in cui si muovono.
Tra le varie cose interessanti si è insistito molto sull’uso del tipo di linguaggio adoperato dall’autore, un miscuglio di italiano e “slang” come lo ha definito De Core, linguaggio che nasce in parte dalle radici di Treccagnoli e in parte dallo studio dei personaggi e dalla necessità di farli esprimere.
L’autore, visibilmente emozionato (ma faceva finta di niente) ha risposto alle domande che gli venivano poste sia dal moderatore che dal pubblico.
Per quanto mi riguarda, il libro è un canovaccio, largo, su cui si innestano tranquillamente molti miei ricordi, a volte piacevoli, a volte carichi di amarezza.
La trama è un ipertesto, disseminato di link da cui si possono percorrere i propri pensieri che scaturiscono da un odore, una parola (specie quelle di slang), un’immagine.
E’ stato piacevole anche, passato il momento di emozione e timidezza, l’incontro tra i vari neapolitan bloggers, l’appiccicare una faccia ai nick che ormai ci sono diventati familiari, sentire le voci delle persone stesse e scoprire che non eravamo granchè diversi da come avevamo immaginato.

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