Nisida

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giovedì 22 febbraio 2007

ERRORE DISUMANO


Mentre aspettiamo che Prodi "passi la nottata" e che si chiariscano gli scenari futuri, faccio alcune considerazioni sull'incidente avvenuto all'Ospedale Careggi di Firenze.
Tre pazienti in attesa di trapianto hanno ricevuto gli organi di una donatrice sieropositiva e sono di conseguenza a rischio di contagio da HIV, a causa di un errore di trascrizione dell'analisi effettuata da una biologa.


Per il direttore generale del Careggi, la biologa, una persona di «grande esperienza», ha avuto «un blackout comportamentale», che l’ha portata «a non aspettare i tempi di completamento gestionale della procedura».

"Non dormo più, non so darmi pace, non riesco a capire come sia successo", ripete la dottoressa ai familiari, ai colleghi e agli amici che intorno a lei hanno creato un cortese ma fermissimo cordone di sicurezza e che la descrivono disperata a tal punto che i medici le hanno prescritto forti tranquillanti e che l'azienda ospedaliera ha disposto un sostegno psicologico anche per lei, oltre che per i pazienti sottoposti a trapianto e per i loro familiari.


L'azienda ospedaliera di Careggi ha avviato nel frattempo la procedura di sospensione cautelare. È una procedura che potrebbe teoricamente portare anche al licenziamento. Ma prevede un'ampia discussione e un attento ascolto della testimonianza della dottoressa.
Tutti si rendono conto che non ha agito con la volontà di fare del male, che non è una sabotatrice né un'assassina. Ha compiuto un errore. Grave, gravissimo. Ma un errore.


Va bene, tutto giusto finora. Riusciamo anche a capire come si senta la dottoressa, con una carriera finora senza macchia, che ha gettato discredito anche sull'operato di tutto lo staff e che ha deciso di scrivere una lettera ai tre trapiantati.


Ma i tre pazienti che fanno? Cosa dicono? Come stanno affrontando questo sballo della loro vita? Credevano di doversi sottoporre a cure durante la fase successiva al trapianto e speravano di riavere in seguito una vita normale. E adesso invece dovranno sottoporsi a pesanti terapie per l'HIV forse per tutta la vita. Qualcuno azzarda che potrebbero anche non infettarsi ma a questo punto siamo in ambito "Lourdes".

Dicono che nessuna querela è stata ancora presentata, che non ci sono ancora indagati e che al massimo potrebbero ravvisarsi gli estremi per lesioni colpose.
I medici si preoccupano anche dell'effetto negativo che questo caso potrebbe provocare su altre donazioni e parlano un burocratichese di difficile comprensione ai piu' (vedasi la dichiarazione del direttore generale).

Ma io continuo a pensare che ci stiamo preoccupando di tutto e di tutti, tranne che delle persone che hanno passato questo guaio. Nessuna somma di danaro potrà mai risarcirli, ammesso che lo facciano.
Almeno preoccupiamocene, non fosse altro che per decenza.

5 commenti:

  1. Mi ha commossa questo post, grande Jené. Non sai quanto. Che dire? Da me c'è un video di lotta all'AIDS, non riuscivo però proprio a postare precisamente su questo caso.
    Carolina

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  2. hai ragione..anche io ho notato che nessuno parla di quei tre poveretti ma tutti a giustificare la biologa..
    ovviamente anche io penso che sia stato un errore in assoluta buona fede..ma tutti pensano a lei...a ciò che passa e al sostegno psicologico..
    l'unica cosa che ho sentito al tg è che la regione toscana ha predisposto delle somme per il risarcimento.

    asietta

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  3. sai, quello che mi ha fatto arrabbiare è come se avessero detto:
    dovevano morire, hanno avuto il trapianto (2 erano pure dializzati), cosa vuoi che sia un po' di AIDS?

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  4. Purtroppo mi occupo professionalmente di queste cose. Non di questo caso, ma di altri simili, forse addirittura più gravi anche se meno pubblicizzati.
    Ho per le mani casi di una gravità eccezionale, ma tutti con lo stesso comune denominatore: passata l'emozione del momento il medico si difende con i denti, l'Azienda ospedaliera tenta di chiamarsi fuori, le compagnie di assicurazione rifiutano il risarcimento.
    Per coloro che sono stati soggetti passivi degli errori, delle leggerezze, delle omissioni, per le vere vittime insomma, cade presto l'oblio.
    In questo caso sembra che addirittura sia caduto prima di cominciare.

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  5. forse qui è diverso, proprio perchè si tratta di trapiantati. Pazienti speciali già in gravissime condizioni, che pensano che già il fatto di essere vivi sia un miracolo. E' stato anche detto che verranno curati dai migliori specialisti e in questi casi si creano strane dipendenze psicologiche con i medici di fiducia.

    Ora speriamo che questo incidente serva a garantire e rendere piu' sicuri i trapianti, con l'inserimento di un doppio protocollo di controllo.
    C'è una folla che attende ancora i risarcimenti per le infezioni da HIV e epatite C a seguito di trasfusioni non controllate, un decennio credo che va avanti questa storia.

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