Nisida

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venerdì 11 maggio 2007

DUE VOCI E UN SILENZIO

Rutelli: se non fossi ministro andrei al Family Day
D'Alema: anche se non fossi ministro non andrei al Family Day.

Rutelli prova a chiarire,: «Sostenere la famiglia e il disegno di legge sui Dico non è contraddittorio» «il governo ha una posizione chiara, cioè mettere le politiche per la famiglia tra le priorità fondamentali di questa legislatura. Tutti quelli che manifestano per rafforzare questa priorità fanno qualcosa di utile».
«Sappiamo che ci sono punti di dissenso. Uno riguarda la proposta di legge che il governo ha fatto per riconoscere diritti e doveri dei conviventi e credo che anche questo sia del tutto legittimo».

D'Alema ha spiegato che compito del governo è quello di agire a sostegno «della famiglia». «Penso che difenderla non significa scagliarsi contro quei cittadini italiani che convivono senza essere sposati i cui diritti debbono essere riconosciuti come in tutti i paesi civili».
«Le proposte del Governo sono equilibrate e riconoscono i diritti dei conviventi. Siccome sul volantino che indice la manifestazione c'è un riferimento contrario alla legge che abbiamo portato in Parlamento, non mi sentirei di andare a questa manifestazione. Credo, comunque, che bisogna saper ascoltare le proposte positive che verranno da quella manifestazione, ma non quelle negative».




E anche oggi, come 29 anni fa, hanno parlato solo della morte di Aldo Moro.
Ancora una volta, come 29 anni fa, nessuno si è ricordato di Peppino Impastato.

5 commenti:

  1. almeno potrebbero evitare di parlare?
    antonio

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  2. l'hanno ricordato poco fa però.. a Palermo il primo maggio.
    Carolina

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  3. L'ho pensato anch'io: tutta quella melassa su Moro e neanche una parola per Impastato. Comunque le chiacchiere sono servite e servono a poco per tutti e due... ci vorrebbero fatti.

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  4. evocare e rievocare serve a poco se nulla cambia

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