Nisida

Nisida

martedì 3 luglio 2007

IN SALA D'ATTESA


Al distretto della ASL, Ufficio prenotazioni, in fila con il mio bravo numeretto, terminali lenti lenti (e dire che hanno messo Fastweb), leggiucchiavo il mio libro rassegnata.
All'improvviso arriva una signora, del tipo di quelle che vuole parlare con tutti e chiede ad alta voce dove si fa la prenotazione per l'entomologo.
Nessuno fa una piega, io mi stavo strozzando per non ridere ed un'altra signora di fronte lo stesso.
Ho pensato che la signora allevava "pesciolini d'argento" come racconta rochentèn nel suo blog e voleva portarne a visita di controllo.
Mi dispiace ridere in faccia alla gente e allora ho cercato di capire di cosa avesse bisogno.
E la signora un po' scocciata mi ha spiegato che l'entomologo è quello che si occupa di ghiandole.
Finalmente ho capito che era l'endocrinologo e gliel'ho detto ma non so com'è finita con l'uomo dietro il computer, perchè già quando sono entrata io era sul furente andante.

6 commenti:

  1. In giro stamattina ho visto un sacco di siparietti del genere. Se solo tutta la bella umanità che c'è a Napoli si dirigesse a fare del bene e non a fottere il prossimo sarebbe un grande posto dove vivere!

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  2. Hai fatto bene ad aiutare la signora. A me è capitato spesso di incontrare gente (anche giovane) analfabeta, sui treni e sui bus...e allora capisci quanto il non sapere ti frega, anche nelle situazioni più banali. Tornando alla ASL..spero che il tizio del computer non l'abbia strozzata,la signora ma...se ho ben capito di che "tipo" di signora si trattava, allora sarà stata lei ad accoppare lui. Che poi, la tiroide rende nervosi....

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  3. Che poi... Gli operatori ai terminali delle Asl... Te li raccomando :)

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  4. Magari cercava il medico che cura le ghiandole degli insetti.

    Ciao

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  5. dai..però una signora così può fare anche tenerezza :)

    asietta

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  6. A me è capitato al banco informazioni di un supermercato di assistere a una scena simile, con un ragazzo che chiedeva "scusi, dove trovo le ARACNIDI?". Stavo per dirgli "spero da nessuna parte".

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