CAMPAGNA

Dopo un giorno di diluvio e un'altro così così oggi c'è un sole caldo e una brezzolina fresca. In cielo neanche una nuvola.
Ieri pomeriggio finchè c'è stata luce, i contradaioli hanno massacrato i tamburi, li abbiamo sentiti da qua finchè non hanno smesso. Devo guardare il calendario della manifestazioni, questi vanno avanti per tutto il mese e vorrei evitare di incrociare ancora le nostre strade.
Vista la temperatura propizia ho fatto un giro per il campo ed ho trovato nell'orto qualcosa ancora da cogliere. Gli ultimi pomodori e qualche melanzana legnosa. I grappoli d'uva che avevamo lasciato sono diventati zibibbo, rinsecchiti e liofilizzati.
Dopo l'arsura estiva la pioggia di questi giorni non ha avuto granchè riscontro. I fichi hanno le foglie mosce e sulle piante restano ancora aggrappati i frutti mummificati. Le piante di loto invece si sono sprecate, hanno prodotto dei cachi bonsai, nello stile finger food, un solo boccone. Almeno sono dolci. Per il resto è una landa desolata, ricomincia appena a crescere timidamente qualche erbetta.
Le poche mosche sopravvissute ronzano per casa fastidiosamente ma qualcuno ha lasciato qui la racchetta elettrica cinese, quella che fa arrosto mosche e zanzare.
Io mi rifiutavo di usarla, è una cosa schifosa, ma alla fine mi sono convertita. A mali estremi, estremi rimedi, mi sono detta. In fondo una mosca lo deve pur sapere che se scassa la minchia a qualcuno, questi ha quanto meno il diritto di reagire.
Ma se la teoria dell'evoluzione è giusta, come mai le mosche ancora non hanno imparato che esistono i vetri? Ci vanno regolarmente a sbattere. Eppure i vetri esisteno da circa tremila anni. Mah....
Mentre scrivo strani rumori provengono dal sottotetto. La D.M. dice che sono topi e solo questo mi doveva dire. L'idea che famigliole di topi mi passeggino sulla testa non mi fa stare granchè tranquilla. Ma da dove saranno entrati sti maledetti? Ho fatto una ricognizione, ma non vedo varchi.