RITORNO A CASA

Ogni volta che ritorno a casa dopo un viaggio in autostrada ho sempre l'impressione di averla scampata.
Forse il nuovo sistema Tutor di controllo del traffico fà da deterrente per la velocità, ma le infrazioni sono sempre gravissime. Cambi di corsia a esse senza lampeggiatore, camion che camminano affiancati per chilometri nel tentativo di un sorpasso che spesso non riesce, rientri a pochi centimetri dal muso della macchina. E in tutto questo neanche l'ombra di polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco... niente.
Mentre viaggiavamo (era il tardo pomeriggio) abbiamo notato molti pulmini, nuovi, tipo Ford Transit, carichi di uomini in abiti da lavoro ancora sporchi, neanche il tempo per cambiarsi.
Erano forse operai che lavorano nei cantieri e che tornano a casa a fine settimana dalle famiglie. Alcuni erano di colore e viaggiavano anche loro a gruppi, stipati nei furgoni.
Chissà quanti erano lavoratori in nero, che lavorano nell'edilizia di cui spesso leggiamo sui giornali  per le morti bianche.
Facevano pensare al caporalato, come fanno in Puglia per la raccolta dei pomodori. Il caporale raccoglie e riaccompagna i braccianti.
Una cosa accomunava tutti questi furgoni, erano tutti nuovi.

Eravamo partiti da poco quando abbiamo letto sul tabellone luminoso la scritta:
al nodo con l'A 24 fare attenzione: Animali vaganti.
Quando ci siamo arrivati c'era anche un elicottero che sorvolava a bassa quota ma per fortuna nessuna traccia di animali vaganti. Chissà che animali erano, noi abbiamo pensato subito alle mucche, che vengono disegnate sui cartelli triangolari di pericolo con sotto la scritta.
Ma chi si perde le mucche in autostrada?
E il canguro in pista a Bathurst in Australia lo avete visto?