Nisida

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giovedì 8 novembre 2007

STORIE MALEDETTE


Martedì sera in seconda serata su Raitre c'è stata una puntata straordinaria di Storie maledette, condotto da Franca Leosini.
L'intervista era stata fatta qualche anno fa a Immacolata Iacone, coniugata Cutolo.
L'occasione per metterla in onda è la notizia della nascita della piccola Denise, nata mediante inseminazione artificiale, in quanto suo padre, Raffaele Cutolo si trova in regime di 41 bis e non puo' usufruire di permessi.
La location dell'intervista è uno dei luoghi spirituali della Napoli antica, la Sala Capitolare di San Lorenzo Maggiore, sullo sfondo le quadrifore gotiche, scelta da Immacolata, che frequentava quei luoghi da bambina e che aveva deciso di farsi suora, come abbiamo appreso nel corso del colloquio.
E confessa che gli occhi di don Raffaele le hanno fatto cambiare idea ma non le hanno impedito di restare comunque una sposa bianca.
Nel corso dell'intervista mi ha colto un senso di straniamento.
Davvero non riuscivo a capire, ma non voglio emettere giudizi, sia chiaro. Ciascuno ama chi vuole. Ma come si fa ad amare un uomo condannato a nove ergastoli? Una belva umana che ha cancellato tante vite senza battere ciglio?
E mi chiedevo: come fa una donna ad essere così serena nella convinzione che quest'uomo è cambiato? Che ripete le parole del marito, che se l'avesse incontrata prima non sarebbe diventato quello che è ora?
E come fa una donna nelle sue condizioni a sperare in un futuro assieme a quell'uomo?
E soprattutto come fa una donna a concepire solo l'idea di mettere al mondo una figlia che presto saprà che suo padre sta in galera e che hanno buttato la chiave?
Nel frattempo la sua vita si snoda tra le visite mensili al carcere, le lettere e le poesie che lui le scrive.
Questo mi chiedevo nel corso dell'intervista, mentre sentivo Immacolata rispondere a tutte le domande poste dalla Leosini, con voce pacata e sommessa, come una qualsiasi sposa che ama, riamata, suo marito, che confessa la sua gelosia a causa delle tante donne che scrivono al suo uomo un carcere.

44 commenti:

  1. Quella ragazza mi è parsa curiosamente preda di esaltazione e questo nonostante l'apparente calma, comunque è indubbio che il suo rapporto con la realtà sia alterato.
    Peraltro tra farsi monaca e fare la moglie di Cutolo non è che ci sia una gran differenza dal punto di vista emotivo,missione, sacrificio verginità e misticismo...Questo almeno mi ha suggerito l'atteggiamento distaccato . Poi però ho notato un riferimento un po' troppo insistente sulle limitazioni del 41 bis che non consente a Cutolo di usufruire dei benefici di legge.A parte che nessuna magistratura di sorveglianza autorizzerebbe,seppure in un regime di carcerazione normale,Cutolo ad uscire, a me è sembrato che il richiamo ai diritti umani più l'ansia di maternità possano essere un anticipo di quel che verrà : richiesta di scontare la pena in un penitenziario normale.Se così fosse la scelta di Immacolata sarebbe più "motivata" e meno folle.

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  2. Vi sfugge un particolare.
    Per noi Cutolo è un delinquente. In alcuni ambienti è un mito.

    Per la Iacone dire "sono la moglie di Cutolo" equivale al poter dire per altre "sono stata la compagna di Che Guevara".

    Ancora oggi la Iacone nel suo ambiente viene trattata con grande rispetto, nonostante il "professore" non conti più nulla in ambito camorristico.

    L'alibi di Cutolo che ha "ripudiato" la camorra e il suo passato stile di vita serve per i media.
    E comunque non toglie niente al mito.

    marassi sloggato

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  3. La risposta è molto semplice: basta essere degli psicotici.

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  4. non ho visto l'intervista ma credo che il comportamento e le scelte della signora sono indotte da una irrefrenabile vocazione al martirio

    e sia pure ognuno fa le scelte che ritiene più giuste

    ma mettere al mondo una figlia nelle sue condizioni mi pare un atto di grossa irresponsabilità

    mi fermo qui per il rispetto che si deve a tutti

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  5. Credo che la nostra "indagine" volesse approfondire aspetti emotivi, poi sicuramente ci sono le ottime motivazioni del consenso sociale che si acquisisce sposando un uomo importante,ma sono considerazioni che attengono alla scelta semmai ragionata (anche se taciuta).Immacolata è disarmante nella sua follia.Davvero è convinta di essere una moglie.E che quello che sta a Belluno è suo marito

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  6. no raffaele, dovevi vederla, non si puo' spiegare.
    Sembrava una via di mezzo tra l'estasi di Santa Teresa e la pulzella d'Orleans.
    E' chiaro, come dice sedlex, che era iniziata la campagna di:
    "tiriamo fuori il Cutolo dalle galere", anche se hanno dichiarato congiuntamente che non si serviranno della bambina per ottenere benefici sulla detenzione.

    Indubbiamente lei col matrimonio è diventata un personaggio di rispetto, vive nella casa del marito, anche se alla Leosini ha detto che non è ricca.

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  7. Mettici anche l'abilità della Leosini che rivolge domande giustamente imbarazzanti ma nel contempo stabilisce complicità impossibili e che entrando anche lei nel gioco "matrimonio normale", tira fuori dal cappello il personaggio che le occorre per l'intervista.Chi non ricorda l'intervista a Pelosi?

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  8. vero, l'ho notato spesso, lei fa uso sapiente di freno e acceleratore, sa sempre quando fermarsi. Ricordo l'intervista con Izzo, che lei non ha voluto reincontrare e quella con Bilancia.

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  9. la leosini mi irrita ...
    è un mix tra un perito settore e la sorellina buona di Hannibal Lecter

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  10. puo' anche non piacere, a volte sembra che si lecchi le labbra, però è professionale e sa il fatto suo.

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  11. non metto in dubbio che sia brava, ma mi angoscia

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  12. ...molto meno di Bonolis quando ha intervistato Bilancia e comunque non manca di lasciar trapelare la necessaria disapprovazione, con Izzo per esempio o con lo stesso Pelosi.Non è semplice ricostruire una vicenda giudiziaria o scandagliare l'animo di chi ha compiuto un delitto.Lei ha un'indiscutibile conoscenza delle procedure e notevoli capacità narrativa.

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  13. anche se a volte dà l'idea di una professoressa all'esame di maturità.
    L'angoscia secondo me è dovuta ai personaggi. A me Izzo faceva stare male, proprio per quello che rappresenta.

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  14. ricordo con profondo senso di irritazione l'intervista alla "mantide" di Casandrino lei ne ha fatto un personaggio quasi da tragedia greca mentre è solo una povera ragazzotta con la testa imbottita di stupidaggini, di telenovelas e di pessima televisione che ha ammazzato il suo fidanzato con l'indifferenza con la quale si schiaccia un insetto molesto...
    non mi piace chi costruisce eroi pure se negativi da persone che sono solo banali e mediocri figurine

    il male è banale

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  15. io rcordo quel professore che riceveva le ragazze all'università e si era fatto pure i filmini. Passò tutto il tempo dell'intervista a fare il zezo con la Leosini. Le ci volle tutto il suo mestiere per tenere l'intervista nei binari previsti.

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  16. Non è che guardate troppa televisione, vero?

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  17. e ce vo nu stommache a fare il zezo o con la leosini

    @Pixxel...
    beh questo tipo di tv "antropologica" non è mai troppa

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  18. @mianonnaincarriola

    due settimane fa di ritorno dall'Italia mi sono ritrovato a leggere un bel libro suggeritomi e regalatomi da un'amica. Il titolo è "Follia", l'autore P. McGrath. edizione Adelphi. Non racconto la storia, il libro è ben fatto e ha un finale a sopresa, vale la pena leggerlo fino in fondo. Così per qualche giorno mi sono trovato a rimuginare su di quanto nel fondo umano sia un mistero, di quanto la componente irrazionale in alcuni casi supera, ma anche completa la parte razionale. La storia di Cutolo e della Iacone la vedo così. Alla fine non sono un giudice che deve decidere sul passaggio di detenzione o sulla pena, non sono un giornalista che deve indagare sulla storia per accontentare un pubblico, non sono un avvocato che deve analizzare a seconda della ruolo che ricopre, pur tenendo conto di tutte le parti oscene della storia rimane solo una storia con molti contorni oscuri e appunto irrazionali, raccontata in un blog.

    Grazie della risposta @Raffaele. Vedo che cominci ad imparare. Forse c'è speranza. Uhm...devo controllare sul dizionario la voce antropologia.
    Buona giornata

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  19. «Non seguite il mio esempio: la camorra è una bestia senza cuore».
    Questo il messaggio che Cutolo manda ai giovani dal carcere di Terni.
    Il Mattino di oggi

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  20. Nell'articolo mi sembra un uomo che recita il ruolo di qualcuno che si è sacrificato per un ideale. Sembra reciti una parte perchè alla richiesta fatta dalle autorità risponde con un rifiuto. Però non comprendo nell'articolo la questione della moglie. E' lei la parte attiva. Vorrebbe riportarlo ad uno scampolo di vita. Resta lei l'enigma umano ed era questo l'argomento del post.

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  21. infatti è così, Laz. E' la figura di Immacolata (nomen omen, a volte sembra una beffa), vergine e madre, che mi ha incuriosita.
    Ma, alla luce di questo articolo, il sospetto forte è che lei agisca da motore per far concedere a Cutolo dei benefici legati al presunto ripudio del suo passato.

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  22. Era la tesi di quel romanzo JeNe, lo psicopatico approfitta della situazione manipolando l'amata, ma nello stesso tempo l'autore attraverso la narrazione lascia il sospetto che al fondo c'è qualcosa di irrazionale, di torbido e di oscuro in alcune scelte umane, la partner era manipolata, ma forse era cosciente dei sentimenti, della spirale in cui entrava attraverso l'amore. Leggevo il tuo post in questo senso, chiedendomi fino a che punto lei sia dentro e fuori della parte della moglie. La mia curiosità era qui.

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  23. Di Cutolo non va dimenticato "l'perazione "giudiziaria quando si fce ricoverare nel Manicomio Giudiziario di Aversa dal quale poi riuscì ad evadere ...

    Questa sorta di "pentimento" tardivo puzza di bruciato

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  24. presumo sia OT, comunque io mi son sempre chiesta anche sul caso di Annamaria Franzoni, quando ha fatto il secondo figlio, se non abbia un caso di "follia a due" con il marito. Va bene che non so che cosa possa capitare a una coppia cui muore un figlio e che questo è quanto, fino al terzo grado di giudizio; ma io trovo addirittura folle che quello si sia riprodotto un'altra volta in quella situazione e con quella donna. Però... mah... storia maledetta anche quella forse..
    Carolina

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  25. è diverso, carolina.
    A differenza della Franzoni che ha fatto tutto sotto le luci dei media (a momenti anche il parto in diretta), la Jacone ha scelto il basso profilo. In tutti questi anni non si è mai fatta vedere in giro, questa è la prima intervista che vedo.
    Ora con la nascita della figlia magari le cose cambiano. Il silenzio è servito a farle ottenere l'inseminazione, che viene regolarmente negata a tante altre persone.

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  26. Mi pare che in entrambi i casi giochino realtà soggettive rispetto alle quali c'è ben poco da fare.Per uno la moglie è innocente e per quell'altra il marito è un martire.Tutto va bene finchè i personaggi in questione non pretendono di rendere oggettive visioni delle cose e sentimenti che valgono e hanno senso solo per i diretti interessati.
    Nel caso di Cutolo che non ha intenzione, ne' potrebbe del resto, pentirsi,l'uscita dal 41 bis per una questione di regolamenti carcerari meno severi , per la Franzoni di incidere sull'opinione pubblica fino a condizionare i verdetti.

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  27. Personalmente non ho visto l' intervista, ma mio marito, che l' ha vista, giusto ieri commentava se tutto questo recente risvolto mediatico non fosse appunto finalizzato a qualche "sconto" o "alleggerimento di pena"...

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  28. l'intervista è parecchio antecedente all'inseminazione lilas. Forse mettendola in onda ora si è dato slancio proprio a questo sospetto.

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  29. Penso di comprendere il legame tra la Iacone ed il marito della Franzoni ed anche di tutta quella vicenda è uno degli aspetti oscuri dove vedo anche il legame con il libro di Patrick McGrath. Comprendere ed esplorare il lato oscuro dell'amore è molto difficile, non ci sono dati semplici e chiari, l'etica e la morale comune lì dentro non delimitano nulla, buono e cattivo finiscono per assumere connotazioni diverse rispetto a quelle sociali.

    Leggendovi sento che mi volete indicare la vostra opinione rispetto a Cutolo ed al problema del 41Bis.

    Questo mi permette di spiegare un'altra cosa. Io credo ci sia una sovrapposizione provocata dai mass media che fanno pensare che il lettore, lo spettatore debba "partecipare" al fatto e alla fine giudicare. Su Cutolo, sulla Franzoni, sugli assassini di Erba, sulla ragazza di Garlasco e non ultimi i due fatti di sangue dell'altra settimana io non voglio giudicare. Lo faccia, come lo penso ad esempio sulla politica, la gente pagata apposta che lo fa di lavoro. Io mi rifiuto di assumermi la responsabilità del lavoro degli altri. Perchè le immagini e letture manipolate di gente che comunque alla fine non sa tutto non possono fare di uno spettatore un buon giudice. Perchè un'idea di fondo che ho di questa società è anche di una babele di gente che vuol sempre fare il lavoro di altri. Lo spettatore è cosa ben diversa dall'operatore professionista, Specie se lo spettatore viene portato a valutare imbottito di emozioni. Decida chi cura il fascicolo di Cutolo se mente o se è leggermente pentito. Lo paghiamo per quello. Ciao

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  30. e meno male che tu sei quello che non giudica....
    alla faccia del cappero.

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  31. @Lazar
    Il discorso potrebbe valere nel caso in cui il confronto di opinioni si fosse spinto fino a presumere innocenza o colpevolezza ovvero avesse messo in discussione l’operato dei giudici.
    O peggio ancora se la lettura degli avvenimentii fosse stata eseguita alla luce di valutazioni di carattere morale.
    Mi pare ci sia in te un eccesso di preoccupazione rispetto a quel sovrapporsi di ruoli e competenze al quale in effetti , capita di assistere talvolta.
    Per il resto, la Giustizia viene amministrata nel nome del Popolo Italiano al quale è dovuta Trasparenza delle Procedure e degli Atti e ciò a ribadire il concetto che quanto accade nei Tribunali non somiglia nemmeno lontanamente ad una faccenda da regolarsi tra vittime, carnefici ed esperti del ramo , ma,nel rispetto delle singole attribuzioni, riguarda tutti. Che questo poi alle volte degeneri nel gusto di rifare daccapo i processi in televisione o sui blog o al bar, è un altro paio di maniche, attiene al senso di responsabilità e al buongusto di ciascuno. Non mi sembra che in questo caso ci si sia dimenticati, nell'affrontare il tema, di moderazione e rispetto.
    Quanto a Patrick Mc Grath e al suo libro, non è una novità che l’Occhio Clinico non possa e non debba tener conto di categorie troppo ampie e controverse quali il Bene e il Male ,il Razionale e l’Irrazionale, non fosse altro perché il punto di vista terapeutico deve cimentarsi con la spiegazione dei fenomeni per, eventualmente, rimuovere i disagi,le considerazioni di carattere morale oltre a non essere deontologicamente appropriate, sarebbero fuorvianti.
    Altro è quando i comportamenti dei singoli si trasferiscono sul piano sociale,lì applicare quel tipo di neutralità è pericoloso, tanto che persino la psichiatria forense limita il suo campo all’esame dei contesti e a capire se i soggetti siano o meno in grado d’intendere e di volere. C’è una non esigua differenza tra giudizio di carattere etico e giudizio morale . Per una infinità di motivi, la bambina che è nata NON è precisamente un fatto privato tra i coniugi Cutolo, pone interrogativi inquietanti dal punto di vista sociale,per questo ritengo sia utile discuterne.

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  32. Ho letto un paio di lunghi thread tempo fa un po' polemici tra Sedlex e Raffaele, anche allora ho pensato quello che dico adesso: uno spazio virtuale, in questo caso il blog, non è fatto per convincere o vincere o per aver ragione. Per me è fatto essenzialmente come possibilità di scambiare opinioni ed idee, ma poi alla fine uno il proprio percorso di ragionamento e convinzioni se lo costruisce da solo. Dico questo per Wynck che continua a pensare di essere il solo, l'unico di qualcosa, sarà il ventesimo addio a cui assisto, mentre tutto il problema risiede invece nel stimolare le idee ed assumersi le responsabilità. Questa idea fissa che a Palermo risiedano gli unici furbi mentre a Milano ovviamente solo i polentoni. Uno poi legge i giornali e qualche dubbio gli viene. Ho letto tutto, grazie, mi è sembrato interessante e piacevole. Una buona settimana.

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  33. Però.Ti sei sciroppato trentatrè commenti e un post per concludere che nei dibattiti dopo aver allineato una dopo l'altra, le diverse posizioni,ciascuno rimane arroccato nei propri convincimenti?
    Suvvia Pixell,un po' di vita!
    Concedi ai tuoi simili la possibilità del confronto.Di idee.Quando ci sono.Se ci sono.

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  34. Vedi Pixell? ha da ridire pure quando è d'accordo.
    Perchè anche se è d'accordo ha più ragione di te.

    Credo che qualsiasi discussione con Sedlex ormai configuri l'accanimento terapeutico.

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  35. Se l'esperienza è tanto devastante, stacca la spina, Cuor di Leone, chi ti obbliga?

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  36. d'accordo, sed
    un commento così arguto, andrebbe rivendicato, non lasciato nell'anonimato.

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  37. Senza contare che non ho condiviso una sola opinione scritta da Pixell.
    Non so in quale libro dei sogni abbia letto il nostro Cuor di Leone, di sicuro non nel tuo blog.

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  38. Veramente ci sono state notti che di commenti me ne sono sciroppati anche duecento pur di leggere qualcosa di interessante, che Marassi ed Asietta e la proprietaria di quel blog stiano in gloria. Non sempre l'interessante sta nella linearità delle discussioni. Non sempre si discute solo con le parole. Spesso il milieu sta altrove. Anzi, trattandosi di ex di Spoooon River c'è da scommetterci che da qualche altra parte c'è una discussione con altre inquadrature.

    Cmq, intendevo nello specifico caso che non sempre nella discussione accesa esiste una ragione di uno contro l'altro. E ripeto che Wynck è complementare al blog di JeNe come pochi e molto più di altri. Saluti

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  39. Mi arrendo.Sono entrata qui per Cutolo/Iacone/Denise ma nonostante l'impegno a rimanere "in topic", mi ritrovo ogni due per tre, coinvolta in discussioni concernenti le buone regole sul come, quando e con che cosa si parla.
    Se debbano essere gli esperti a pronunziarsi o i comuni mortali,se la televisione è troppa oppure poca nella nostra vita.
    Infine apprendo che non si discorre solo con le parole.
    Il che può essere anche vero,ma siamo in rete, abbiamo schermo e tastiera e io non conosco altra modalità della comunicazione che non siano parole scritte e immagini.
    Sarò anche un'indecente,di questi tempi, positivista ma 'sto milieu che sta "altrove" lo lascio tutto a chi ha voglia di cercarlo.
    Da parte mia non trovo interessante che a tesi non si contrapponga antitesi, perchè il discorso è tanto bello "quando non è lineare".
    Questo è il blog di una cara amica NON virtuale,fondamentalmente ci vengo perchè so che a lei fa piacere. Piacere che da me è peraltro condiviso.Credo sia sufficiente che io mi attenga alle SUE regole oltre che a quelle del buon senso.Se queste regole non ho ben compreso,sia lei a farmelo notare.Gli altri dicano un po' quel che credono.

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  40. io penso che invece le parole siano importanti, visto che ci esprimiamo solo con quelle, qui. Che poi succede che qualcuno si spieghi "a cazzo di cane" puo' anche capitare, ma si potrebbe anche chiedere alla persona di spiegarsi meglio, non è diminutio capitis questa. Invece, e spesso, si cataloga quella persona e la si archivia come "sgradita". Non fa bene alla discussione questo. Ciascuno di noi scrive di impulso e mi è capitato a volte che qualcuno capisca l'esatto contrario di quello che volevo dire. L'ultimo esempio sul blog di riflexioni, amico con cui sono da sempre sintonizzata. Eppure quello che è venuto fuori è molto diverso da quello che io pensavo. Capita.
    Io ci tengo molto ai miei ospiti, rendono vivo il blog con i loro interventi e anche se i toni a volte sono accesi, serve a capire e forse a capirsi. Un blog mortorio non è quello che desidero, chiunque apporti sale a una discussione è il benvenuto.
    Purchè non vi prendiate a poisson sur le visage.
    Sed, nessun problema, qua di regole ce ne sono poche, ci si augura solo che prevalga il buonsenso.

    Laz, per quanto riguarda Wynck, è altra storia. Ormai sono abituata ai suoi addii, è il suo modo di salutare, poi torna. Sono anni ormai che "ci conosciamo".

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  41. l'anonimo sono io
    Rien

    (chissà che ha passato splinder oggi, mi chiede continuamente di fare il login)

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  42. Io la faccio molto più semplice : non ci possono essere incomprensioni che investano il piano personale a meno che uno non le crei appositamente.O se le crei.
    Le parole saranno anche importanti,più taglienti della spada e di quel che vuoi tu,ma se si argomenta su Denise/Iacone /Cutolo da che ci possiamo sentire offesi?
    E' una semplice esposizione di idee e di fatti.Non ci dobbiamo fidanzare a casa con tutti i nostri interlocutori.Almeno spero.

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  43. tanto piu' che la discussione non riguardava le malefatte della NCO, nè tantomeno si analizzava qualsivoglia fenomeno di costume.
    Il tentativo di analisi riguardava la donna che sta al centro di questa vicenda, ora anche madre.

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