Nisida

Nisida

mercoledì 12 dicembre 2007

LA MORTE DI MEGALOPOLI

Lo sciopero ad oltranza dei camionisti sta avendo i suoi effetti.
Pompe di benzina a secco in tutta la città, mezzi pubblici e ambulanze senza carburante che non possono garantire l'assistenza ai cittadini.
Supermercati e negozi di alimentari ai minimi termini.
Il latte non si trova perchè non viene distribuito e la psicosi dei cittadini fa il resto. Incetta di provviste come se dovesse scoppiare la guerra oggi stesso.
In alcuni depositi ANM hanno dovuto portare il carburante con la scorta della polizia.
In effetti i camionisti in sciopero stanno usando tutti i mezzi per paralizzare la nazione. Fanno picchetti davanti alle raffinerie impedendo gli approvvigionamenti, bloccano i camion in autostrada e tangenziale. In sostanza a Napoli non entra neanche una mozzarella, visto che i caseifici stanno tutti  fuori città.  In compenso quello che entra subisce una lievitazione del prezzo e il sospetto che i prezzi resteranno alti è piu' che fondato.
Pensavo al libro di Roberto Vacca, la morte di Megalopoli, del 1974, dove si descrive una città dagli equilibri effimeri, un meccanismo apparentemente ben funzionante che si guasta all'improvviso, con effetto domino. Piano piano la città collassa su se stessa, implode e la distruzione si estende a quasi metà del territorio USA.
Di solito nel mio quartiere c'è un traffico pazzesco, oggi invece c'è uno strano silenzio, che non si verifica neanche nei giorni di blocco delle auto (si sa che quello non lo rispetta nessuno). Silenzio e strade vuote, percorse solo da qualche autobus di tanto in tanto.
Stessa atmosfera di quando ci fu il piu' lungo blackout del Paese.

E se continuano così, rischia di saltare anche il concerto di Francesco De Gregori all'Augusteo.

31 commenti:

  1. ...E il mio pc che non arriva più!!! :P

    Ognuno l'ha preso - a modo suo- a quel posto da questo attacco alla democrazia.

    Vorrei capire chi solidarizza con quei delinquenti!

    RispondiElimina
  2. ...E il mio pc che non arriva più!!! :P

    Ognuno l'ha preso - a modo suo- a quel posto da questo attacco alla democrazia.

    Vorrei capire chi solidarizza con quei delinquenti!

    RispondiElimina
  3. non sono delinquenti, stanno facendo il loro bravo braccio di ferro.
    Delinquenti sono quelli che hanno affidato tutto il traffico al trasporto su gomma (in omaggio alla Fiat). Solo ora ci accorgiamo che è l'unica categoria capace di mettere in ginocchio il paese. E allora che gli diano quello che spetta, mica vogliamo fare come il Cile.

    RispondiElimina
  4. non sono delinquenti, stanno facendo il loro bravo braccio di ferro.
    Delinquenti sono quelli che hanno affidato tutto il traffico al trasporto su gomma (in omaggio alla Fiat). Solo ora ci accorgiamo che è l'unica categoria capace di mettere in ginocchio il paese. E allora che gli diano quello che spetta, mica vogliamo fare come il Cile.

    RispondiElimina
  5. mi dispiace per il tuo pc, chissà dove sta bivaccando adesso.
    :-)

    RispondiElimina
  6. mi dispiace per il tuo pc, chissà dove sta bivaccando adesso.
    :-)

    RispondiElimina
  7. In tv si sono visti gli scontri alla barriera di Roma Nord.
    Si lanciavano oggetti e pacchi presi dai Tir.
    Su uno c'era scritto "Pc di Bukaniere"

    RispondiElimina
  8. In tv si sono visti gli scontri alla barriera di Roma Nord.
    Si lanciavano oggetti e pacchi presi dai Tir.
    Su uno c'era scritto "Pc di Bukaniere"

    RispondiElimina
  9. non sono delinquenti.
    occorre sempre vedere le cose dal loro punto di vista.
    hanno creato disagio,sì ma forse in Italia è questo il modo per farsi sentire.

    RispondiElimina
  10. non sono delinquenti.
    occorre sempre vedere le cose dal loro punto di vista.
    hanno creato disagio,sì ma forse in Italia è questo il modo per farsi sentire.

    RispondiElimina
  11. il fatto è che noi di questa gente non sappiamo niente, li vediamo come quelli che ci tagliano la strada, che fanno sorpassi azzardati, ma del loro lavoro non sappiamo nulla.
    Forse giova leggere questo post:
    http://pensareinprofondo.blogspot.com/2007/12/la-sinistra-i-camionisti-e-la-lotta.html

    RispondiElimina
  12. il fatto è che noi di questa gente non sappiamo niente, li vediamo come quelli che ci tagliano la strada, che fanno sorpassi azzardati, ma del loro lavoro non sappiamo nulla.
    Forse giova leggere questo post:
    http://pensareinprofondo.blogspot.com/2007/12/la-sinistra-i-camionisti-e-la-lotta.html

    RispondiElimina
  13. Io ho fatto il camionista (tra i miei tanti lavori) per un anno e mezzo, quando avevo circa 25 anni.

    A quei tempi (ma le cose non sono molto cambiate) c'era una netta distinzione tra i dipendenti come me e i "padroncini".
    Non si possono considerare una stessa categoria di lavoratori, anche se fanno lo stesso lavoro.

    RispondiElimina
  14. Io ho fatto il camionista (tra i miei tanti lavori) per un anno e mezzo, quando avevo circa 25 anni.

    A quei tempi (ma le cose non sono molto cambiate) c'era una netta distinzione tra i dipendenti come me e i "padroncini".
    Non si possono considerare una stessa categoria di lavoratori, anche se fanno lo stesso lavoro.

    RispondiElimina
  15. Questa non è una storia dissimile da quella dei tassisti con le liberalizzazioni.
    Il mercato non è qualcosa al quale devono essere assoggettati solo i consumatori finali.
    Piccole imprese di due o tre persone , non possono reggere la concorrenza con grandi compagnie, ne' si può pensare che lo Stato offra protezione (cioè quattrini o concessioni alla cieca) ad un modello imprenditoriale e produttivo dissennato . Come mai non si consorziano come avviene ovunque?
    Un' ultima notazione sul post richiamato da jenè : parlare di "coscienza di classe" a fronte della rottura dei patti di convivenza civile è quantomeno inopportuno.
    Paragonare i detentori dei mezzi di produzione e le condizioni di vita e di lavoro a quella degli operai denota cecità oppure malafede.Senza parlare del solito conflitto d'interessi.
    Andiamo a vedere chi è il capo della banda e magari le idee sui 500 automezzi alle porte di Roma, ci si chiariscono immantinente.

    RispondiElimina
  16. Questa non è una storia dissimile da quella dei tassisti con le liberalizzazioni.
    Il mercato non è qualcosa al quale devono essere assoggettati solo i consumatori finali.
    Piccole imprese di due o tre persone , non possono reggere la concorrenza con grandi compagnie, ne' si può pensare che lo Stato offra protezione (cioè quattrini o concessioni alla cieca) ad un modello imprenditoriale e produttivo dissennato . Come mai non si consorziano come avviene ovunque?
    Un' ultima notazione sul post richiamato da jenè : parlare di "coscienza di classe" a fronte della rottura dei patti di convivenza civile è quantomeno inopportuno.
    Paragonare i detentori dei mezzi di produzione e le condizioni di vita e di lavoro a quella degli operai denota cecità oppure malafede.Senza parlare del solito conflitto d'interessi.
    Andiamo a vedere chi è il capo della banda e magari le idee sui 500 automezzi alle porte di Roma, ci si chiariscono immantinente.

    RispondiElimina
  17. forse converrebbe a questo punto fare anche una distinzione tra padroncini e padroncini allora.

    RispondiElimina
  18. forse converrebbe a questo punto fare anche una distinzione tra padroncini e padroncini allora.

    RispondiElimina
  19. Tra imprenditori e dipendenti...come da tutte le altre parti.Questa non è mica una rivendicazione sindacale.

    RispondiElimina
  20. Mah, sicuramente Sed ha ragione quando si chiede perché non si consorziano come avviene altrove.

    Ma è indubbio che i dipendenti non hanno garanzie, sono sottoposti a turni massacranti, a fronte di un lavoro altamente usurante non hanno garanzie per il futuro (e se puoi dormire tre ore e andare avanti quando hai vent'anni, a cinquanta rischi di andare a schiantarti) e l'unica prospettiva che hanno è quella di diventare padroncini.

    A loro volta i padroncini hanno sul collo la rata del Tir da pagare (costa quanto una casa) e si ritrovano a fare i conti con il costo del gasolio che aumenta giorno dopo giorno (giusto per fare un esempio).

    Insomma, non è proprio semplice liquidare il problema così.

    RispondiElimina
  21. Mah, sicuramente Sed ha ragione quando si chiede perché non si consorziano come avviene altrove.

    Ma è indubbio che i dipendenti non hanno garanzie, sono sottoposti a turni massacranti, a fronte di un lavoro altamente usurante non hanno garanzie per il futuro (e se puoi dormire tre ore e andare avanti quando hai vent'anni, a cinquanta rischi di andare a schiantarti) e l'unica prospettiva che hanno è quella di diventare padroncini.

    A loro volta i padroncini hanno sul collo la rata del Tir da pagare (costa quanto una casa) e si ritrovano a fare i conti con il costo del gasolio che aumenta giorno dopo giorno (giusto per fare un esempio).

    Insomma, non è proprio semplice liquidare il problema così.

    RispondiElimina
  22. no lo liquido così ma il sig. Uggè capo di una organizzazione sindacale e deputato di Forza Italia ora incita alla ribellione da sotto segretario del governo SB bollò come ribelliste le manifestazioni dei camionisti

    questo modo di fare schizofrenico mi insospettisce

    RispondiElimina
  23. no lo liquido così ma il sig. Uggè capo di una organizzazione sindacale e deputato di Forza Italia ora incita alla ribellione da sotto segretario del governo SB bollò come ribelliste le manifestazioni dei camionisti

    questo modo di fare schizofrenico mi insospettisce

    RispondiElimina
  24. già. Uggè è l'aspetto piu' inquietante di questa protesta.
    cmq la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per interruzione di pubblico servizio.

    RispondiElimina
  25. già. Uggè è l'aspetto piu' inquietante di questa protesta.
    cmq la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per interruzione di pubblico servizio.

    RispondiElimina
  26. Non voglio liquidare niente, però li conosco un po' e so di che natura è il loro individualismo .Tutto questo agitar condizioni di lavoro massacranti volto a ottenere benefici (sovvenzioni) contiene molte ambiguità e molte storture.Ora, se è vero che il passaggio da operai (come probabilmente erano) a piccoli imprenditori, cambia (comprensibilmente ) molto la testa (lo vediamo nel nord est) e poco le condizioni reali , è altrettanto vero che il rischio d'impresa (rata tir etc) è qualcosa che nessun governo potrà e dovrà sopportare per loro pena stabilire atteggiamenti protezionistici che francamente non possiamo permetterci (abbiamo molti contratti scaduti, ricorderei ) e che l'Europa ci sanzionerebbe.
    Allora.. non vale solo per i padroncini ma per tutte le piccole realtà imprenditoriali che vogliono resistere : si tratta di compiere un passaggio chiave che dove è stato fatto, ha dato frutti consistenti e ha prodotto crescita . Dopodichè il tavolo sul quale contrattare infrastrutture, organizzazioni del lavoro e compagnia bella,diventa più dignitoso e meno particolaristico di questa gazzarra.E ne beneficiano i dipendenti.Certo bisogna diventare imprenditori veri,investire,pagare le tasse,seguire le regole...
    Ma non possono chiedere la revisione di un modello che prevede i magazzini polverizzati in mille piccole realtà (un dramma per la loro economia e le nostre tasche) se a loro volta sono polverizzati e schizofrenici.Crescere per non massacrarsi e crescere per fare concorrenza alle grosse compagnie.Consorziarsi non costa molto ed è la strada (sperimentata proprio con la gomma)

    RispondiElimina
  27. Non voglio liquidare niente, però li conosco un po' e so di che natura è il loro individualismo .Tutto questo agitar condizioni di lavoro massacranti volto a ottenere benefici (sovvenzioni) contiene molte ambiguità e molte storture.Ora, se è vero che il passaggio da operai (come probabilmente erano) a piccoli imprenditori, cambia (comprensibilmente ) molto la testa (lo vediamo nel nord est) e poco le condizioni reali , è altrettanto vero che il rischio d'impresa (rata tir etc) è qualcosa che nessun governo potrà e dovrà sopportare per loro pena stabilire atteggiamenti protezionistici che francamente non possiamo permetterci (abbiamo molti contratti scaduti, ricorderei ) e che l'Europa ci sanzionerebbe.
    Allora.. non vale solo per i padroncini ma per tutte le piccole realtà imprenditoriali che vogliono resistere : si tratta di compiere un passaggio chiave che dove è stato fatto, ha dato frutti consistenti e ha prodotto crescita . Dopodichè il tavolo sul quale contrattare infrastrutture, organizzazioni del lavoro e compagnia bella,diventa più dignitoso e meno particolaristico di questa gazzarra.E ne beneficiano i dipendenti.Certo bisogna diventare imprenditori veri,investire,pagare le tasse,seguire le regole...
    Ma non possono chiedere la revisione di un modello che prevede i magazzini polverizzati in mille piccole realtà (un dramma per la loro economia e le nostre tasche) se a loro volta sono polverizzati e schizofrenici.Crescere per non massacrarsi e crescere per fare concorrenza alle grosse compagnie.Consorziarsi non costa molto ed è la strada (sperimentata proprio con la gomma)

    RispondiElimina
  28. x Marassi: Che bello!!! Allora c'era un "Pc del Bukaniere", non mi contavano frottole???? :P

    (Vabbè, male che vada mi tengo questo che gli manca solo il masterizzatore... Quello con gli schizzi di sangue e di cervello di camionista mi fa impressione!)

    RispondiElimina
  29. x Marassi: Che bello!!! Allora c'era un "Pc del Bukaniere", non mi contavano frottole???? :P

    (Vabbè, male che vada mi tengo questo che gli manca solo il masterizzatore... Quello con gli schizzi di sangue e di cervello di camionista mi fa impressione!)

    RispondiElimina
  30. il mettersi insieme per diventare più grandi è la strada giusta, ma è un passaggio che tantissimi rifiutano ne sono testimone per la "mbrenditoria grumese ...
    per anni inutilmente sono stati stimolati a "mettersi insieme" ed ora sono finiti massacrati dai cinesi
    E ben gli sta

    RispondiElimina
  31. il mettersi insieme per diventare più grandi è la strada giusta, ma è un passaggio che tantissimi rifiutano ne sono testimone per la "mbrenditoria grumese ...
    per anni inutilmente sono stati stimolati a "mettersi insieme" ed ora sono finiti massacrati dai cinesi
    E ben gli sta

    RispondiElimina