Nisida

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mercoledì 9 gennaio 2008

MONNEZZA BIPARTISAN

da Google Maps, la discarica di Pianura (in rosso). La zona verde è il parco degli Astroni, riserva WWF. La strada della Montagna Spaccata (in giallo) è quella interessata ai posti di blocco che impediscono i collegamenti con Quarto.

Stamattina su Repubblica, prima pagina, c'era un articolo di Sebastiano Messina: Monnezza bipartisan.
E' un pezzo che riepiloga tutti coloro che si sono opposti al termovalorizzatore di Acerra nel corso degli anni, gli stessi che adesso si stanno affannando a spiegare che (guarda un po') è l'unica soluzione.
Si puo' da tale articolo desumere una lunga lista di politici di cui chiedere le dimissioni, assieme a Bassolino.
Precisiamo. Qui che non ci serve un capro espiatorio, AFFANCULO ci devono andare tutti quelli che hanno contribuito allo sfascio a cui stiamo assistendo quotidianamente, combattenti e reduci inclusi, in ordine alfabetico, per non far torto a nessuno.
Se andate sul sito di Fraba c'è un post del Minollo dove troverete anche le foto di tanta bella gente.



MONNEZZA BIPARTISAN - Sebastiano Messina - Repubblica 9 gennaio 2008

Ah, gridano tutti, se Napoli avesse già un magnifico termovalorizzatore come quello di Brescia! A quest´ora, invece di essere prigioniera del fetore dei suoi rifiuti, ricaverebbe dalla monnezza acqua calda e corrente elettrica. Il termovalorizzatore, ecco quello che ci voleva per non ritrovarsi con i viali di spazzatura e l´esercito alle discariche. Mannaggia a chi non l´ha costruito.
Si dimetta immediatamente chi non ha saputo imporlo. Sia processato chi l´ha boicottato. Tutto vero, tutto giusto. Ma chi è che non l´ha voluto, questo benedetto termovalorizzatore? Chi ha marciato contro? Chi ha firmato le interrogazioni parlamentari? Chi si è scontrato con la polizia? L´elenco - ahi ahi - è più assortito del contenuto di un cassonetto. La destra e la sinistra. Il vescovo e i no global. Greenpeace e Beppe Grillo. Bertinotti e Alemanno. Padre Zanotelli e la comunista Katia Bellillo. Un sindaco della Cdl e uno dell´Unione. E poi i Verdi, i Disobbedienti, il Codacons, i pensionati, i costruttori, gli ex partigiani, i mutilati di guerra, gli ex combattenti..
E Di Pietro. Sì, lui: proprio il ministro che oggi reclama le dimissioni di Bassolino, imputandogli troppa lentezza nell´affrontare il più puzzolente dei problemi, una settimana dopo l´inizio della costruzione del termovalorizzatore di Acerra - era il 2004 - si domandava «i motivi della improvvisa, ingiustificata e non motivata accelerazione che ha portato ad avviare i lavori per il termovalorizzatore a Ferragosto», e invitava perentoriamente il commissario di governo «a sospendere immediatamente i lavori».
Una voce tra le tante, per carità. Perché accanto ai due sindaci di Acerra che marciavano alla testa dei cortei di protesta (prima uno di centro-destra, poi uno di centro-sinistra: staffetta bipartisan) nessuno ha mai fatto distinzioni di colore politico. C´era Fausto Bertinotti, che salutava soddisfatto «la grande mobilitazione popolare» (corteo di 30 mila persone, finito tra i lacrimogeni della polizia con 82 feriti al pronto soccorso) e portava «solidarietà e sostegno». E c´era Franco Giordano, che avvertiva Bassolino: «Rifondazione comunista è assolutamente contraria alla realizzazione del termovalorizzatore di Acerra». Ma c´era anche Gianni Alemanno di An, allora ministro delle Politiche Agricole, che scandiva il suo slogan di lotta e di governo («Il Sud non può essere la pattumiera d´Italia!») e prometteva ai manifestanti: se avete ragione voi, «non ci possono essere dubbi sull´interruzione dei lavori».
C´era Alfonso Pecoraro Scanio, che a nome dei Verdi presentava interpellanze al governo per chiedere il blocco dell´«ecomostro» di Acerra. C´era un comitato di ex partigiani, mutilati di guerra ed ex combattenti che gridava: «Oggi facciamo qui la nostra Resistenza!». Ma c´era anche il sindaco Michelangelo Riemma che lanciava la sua sfida anche al di là del Tevere: «Nemmeno il Papa potrebbe farci recedere da questa battaglia di civiltà!».
Ipotesi remotissima, anche perché la Chiesa si era schierata subito contro il termovalorizzatore. Non solo con il solito don Vitaliano della Sala, subito arrivato con il leader dei Disobbedienti, Francesco Caruso, a dire che quella non era certo «la soluzione adeguata». Non solo con padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano controcorrente, che fece anche uno sciopero della fame: «Mi nutrirò con sola acqua e un po´ di caffè, per dire no a tutti i termovalorizzatori». No, stavolta persino il vescovo di Acerra, monsignor Giovanni Rinaldi, aveva benedetto la protesta popolare, con un comunicato ufficiale che venne letto la domenica in tutte le chiese della diocesi. Dietro il termovalorizzatore c´era la coda del diavolo.
Poi venne Beppe Grillo, che non aveva ancora cominciato la stagione dei «vaffanculo» ma era già contrario a quella soluzione. «Tutti dicono che il termovalorizzatore serve per produrre energia, ma basterebbero 800 mila persone per produrre la stessa energia di un inceneritore» spiegò pazientemente il comico nel suo «spettacolo d´informazione» a Pomigliano d´Arco. Va bene, gli dissero dalla platea, ma la spazzatura dove la mettiamo? Lui ebbe la risposta pronta: «Fate un bellissimo museo della monnezza. Portate tutta la spazzatura sotto una campana di vetro gigantesca, in modo che sia studiata dalla gente che arriva da tutto il mondo». Lui scherzava, ma è finita davvero così. Senza la campana, però.

9 commenti:

  1. Sbaglierò ma siamo in fase di overdose da informazione tagliata male.Tra la catena delle responsabilità,i contendenti e la materia che non è delle più semplici,le idee rischiano di confondersi.Succede con i rifiuti quel che tempo fa successe con l'affaire Forleo,Mastella etc.Uno chiude il giornale e dice : vabbè, mandateci la quota di immondizia che ci spetta e diteci quant'è.Così.. tanto per pagare il prezzo alla solidarietà nazionale.Con la speranza che ancora ci sia.

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  2. Il problema è anche cosa verrebbe bruciato in quel coso, visto che qui in Campania siamo completamente incapaci (vedi assenza della differenziata, vedi incapacità di realizzare impianti di compostaggio, vedi incapacità di realizzare impianti intermedi di divisione della parte bruciabile dal resto della munnezza) di produrre Cdr a regola d'arte tale da poter essere bruciato per davvero (ossia, senza frazione plastica, per quel che ne so).

    Se mi dicessero ehi, oggi prendiamo la munnezza pari pari da com'è in mezzo alla strada e te la appicciamo a 300 metri da casa io sarei molto indeciso su cosa scegliere, in tutta onestà.

    Bassolino dice che il ciclo non si è chiuso: probabilmente non s'è mai aperto...

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  3. come esempio della solidarietà nazionale possiamo prendere Galan ieri sera da Vespa. Il discorso non fa una piega: se l'altra volta non avessimo accettato, il problema sarebbe esploso prima ed ora non saremmo a questo punto. Ovviamente Casini era d'accordo, ma io mi chiedo lui dov'era in tutti questi anni. Qua son tutti bravi a chiamarsi fuori.
    Condivido le perplessità di paps. Se non siamo stati capaci di fare una miserabile differenziata, che andremo a bruciare ad Acerra? E che tempi tecnici occorreranno, bruciatore a parte, per fare i siti di compostaggio e quelli di cernita?
    Nel frattempo, finita la collocazione dei rifiuti presso le regioni solidali, se ne produrranno degli altri e così via, senza fine.
    E che fine faranno tutti quei lavoratori assunti e che non lavorano? Pare che a Napoli abbiamo uno spazzino ogni 337 abitanti, dovremmo avere le strade passate a cera.

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  4. Infatti Galan la volta scorsa NON ha accettato di collaborare.

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  5. mi sarei meravigliata del contrario. Forse lui parlava per conto terzi.
    Ormai lo sappiamo, il salotto di Vespa ospita le migliori puttanate.
    In soli 2 giorni ne abbiamo ascoltate in quantità industriali, da Pecoraro che ha perso la posta di De Luca all'invito di quel tale amministratore delegato "defenestrato" che in due serate ci spiegava cosa si doveva fare.
    Quella trasmissione andrebbe messa fuori legge, è pericolosa perchè confonde le idee e invece, curiosamente, sta acquisendo nuovo vigore.
    Pregevole l'ecoballa incartata presente in studio (sostituisce temporaneamente il plastico di Cogne).

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  6. ... un rifiuto vi seppellirà.....

    Bello
    Se lo vede Bassolino lo espone al MADRE, sezione Neorealismo.

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  7. Sarà il caso di porsi il problema se la formula del talk show non sia definitivamente tramontata,nemmeno gente con più preparazione e meno santi in paradiso riesce più a fare informazione con quel metodo.(ho appena pagato il canone)

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  8. La natura dovrebbe chiederci il risarcimento danni, per quanto la stiamo danneggiando :(
    Cmq nn so se può servire ma qui ho trovato cose interessanti sull'ambiente, interviste al presidente del wwf, legambiente ecc http://www.themagazinepost.tv
    Saluti

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