Nisida

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domenica 18 maggio 2008

IO CHIEDO SCUSA

Sicuramente nei giorni scorsi avrete visto una foto con un Apecar che portava via una donna con due bambini. Dietro l'Apecar una scritta: ferrovecchio.
Colpiva lo sguardo della donna, rassegnato e consapevole e quello dei bambini spaventati.
Io non ho mai avuto un buon rapporto con i rom, mi inquietano, non capisco la loro cultura e disapprovo profondamente che i loro bambini vengano addestrati a chiedere l'elemosina.
E' il popolo che è riuscito a stare sulle palle a tutti, che ha subito persecuzioni paurose, compresi i nazisti.
Ma non ho condiviso neanche lontanamente quello che è accaduto a Ponticelli.
Credevo di vivere a Napoli e mi ritrovo a Verona. Il sindaco ci ha persino fatto i complimenti, bravi, avanti così.
Don Luigi Ciotti deve aver pensato le stesse cose quando ha visto quella foto ed ha scritto sull'Unità una lettera alla donna dell'Apecar:
Io chiedo scusa

Oggi si parlava di tolleranza e di come questa parola venga usata come se fosse guerra: tolleranza zero.
Ma qualcuno ha detto che è sbagliata proprio la parola tolleranza. Vuol dire che noi sopportiamo, pronti a smettere di sopportare appena decidiamo che non è più il caso.
E dopo, tante Ponticelli, Arzano, via Argine.... una linea continua di fiamme.
Cosa stiamo diventando?

2 commenti:

  1. ne sto parlando da mesi sul mio blog ... non è stato un fulmine a ciel sereno.

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  2. no, non è stato un fulmine. Quasi certamente stava montando da tempo, era tutto preparato.

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