Nisida

Nisida

mercoledì 31 dicembre 2008

E PROPRIO NON SE NE VUOLE ANDARE


E per non farci mancare nulla, il 2008 è stato allungato di un altro secondo, a causa della misurazione del tempo, che dal 1972 si fa con orologi atomici.
Bisogna perciò attenersi all'UTC, le Coordinate Universali del Tempo che per quest'anno saranno diverse dal precedente.
Stappare lo spumante al tredicesimo rintocco della mezzanotte.
Buon 2009 a tutti






martedì 30 dicembre 2008

LA STRAGE DELLE POINSETTIA

Ogni anno, ormai è tradizione, vengono regalate queste bellissime piante, le cui foglie colorate sono diventate il simbolo del Natale. Foglie o brattee, che il fiore è quel cosino giallo al centro, come la bouganville.
Ma ogni anno, non ne sopravvive nessuna. Tutte stecchite, non arrivano neanche alla Befana.
Me ne hanno regalata una stupenda la vigilia di Natale, piena e folta, e ogni giorno raccolgo foglie che cadono. Si è già mezza spennata.
Io già non sopporto i fiori recisi, ma mi fanno una tristezza le piante che muoiono.

domenica 28 dicembre 2008

ASPETTANDO CAPODANNO

Finito il Natale ci avviamo velocemente verso il Capodanno.
Neanche è spuntato e già un ragazzino ci ha rimesso una mano. E questo nonostante  gli avvertimenti, i sequestri e le lezioni fatte a scuola dai poliziotti.
E nonostante le immagini dei TG dei conflitti riaccesi tra Israele e Palestina e nel Pakistan. Là dove i botti sono veri.
Al TG1 il giornalista ci informava che una "gràgnuola" di razzi aveva colpito il territorio di Gaza. Essì, ormai vale il principio dell'accento "fai da te". Ognuno lo mette dove gli pare.
Speriamo che la crisi impedisca almeno alla gente di comperare quei botti pazzeschi, che scuotono i palazzi e che costano, giustamente, un botto.
Quest'anno va di moda la "capa 'e Lavezzi", 250 euro, tre chili abbondanti di esplosivo, che ha soppiantato nell'immaginario napoletano 'o pallone 'e Maradona. Se la sparano in città, finisce che trovano il petrolio.
Le festività natalizie, ormai si è capito, a me non piacciono.
Credo che il Natale abbia una sua valenza se ci sono i bambini, che danno alla festa una particolare atmosfera, fatta di aspettative e di attese. E i nonni, ovviamente, che alimentano quest'atmosfera, tornando anch'essi un po' bambini.
Da qualche anno i nonni non ci sono più, i bambini sono cresciuti e se ne sono andati in giro per il mondo, con le loro (più o meno) famiglie e non siamo più, come sempre in quegli anni, tredici a tavola.
Resta qualche lieve traccia di quegli anni passati e a volte basta un odore, un profumo, a restituirceli.
Oggi ad esempio, la D.M. ha portato tre pigne che abbiamo infilato nel forno e la casa si è riempita dell'odore dell'incenso. La mente è tornata a tanti anni fa, quando si andava alla messa di mezzanotte perchè noi bambini avevamo la recita e la chiesetta odorava dell'incenso che avevano sparso poco prima.
Oppure l'odore di legna bruciata che viene su dalla pizzeria all'angolo rimanda il pensiero alla legna che bruciava nella vecchia stufa, su cui si mettevano ad arrostire le castagne che ci bruciavano le mani e la lingua.
E l'odore del freddo e della neve, lo sentivi nell'aria, quando andavamo in montagna e capivi che la notte avrebbe nevicato.
E lo sguardo incredulo e felice del pargolo quando, al mattino, vide per la prima volta la neve, a Pescasseroli.
Era pulita, alta e morbida e ci finì dentro per tutta la sua altezza. Aveva tre anni e al ritorno a casa era da strizzare, la neve gli era entrata persino nelle mutande.

sabato 27 dicembre 2008

PENSIERI OZIOSI DI UN'OZIOSA

Questo non sembra proprio un Natale, c'è la crisi e la gente non spende. La senti ovunque questa frase, nei bus e in fila alla posta.
Un Natale understatement, con la folla per le strade e i negozi vuoti.
E in questi giorni, complice anche il cattivo tempo, siamo rimasti chiusi in casa a rimuginare.
E a ripensare ai tanti Natali andati, a quando ci sentivamo un po' infelici e capitava di guardare altri che sembravano più felici di noi.
Non per invidia, che questo sentimento ci è alieno. Semplicemente ci sembrava giusto così,
Ora invece, guardandoci intorno nelle nostre prossimità, la felicità, come ce la ricordavamo noi, sembra essersi volatilizzata. C'è chi soffre, ma se volgi lo sguardo vedi gente che sta anche peggio e non parlo solo di mera questione economica.
Forse è anche questo che dà il senso della crisi, forse con l'andare degli anni si è perso il riferimento ai valori, a quello che contava, tutti presi ad accumulare e a consumare.
In un'intervista, Biork parlava della grande crisi finanziaria che ha colpito l'Islanda e diceva che dopo l'indipendenza dalla Danimarca, gli islandesi hanno cominciato a desiderare il superfluo. Case sempre più grandi,SUV, vacanze costose e per fare questo si sono indebitati con mutui che si sono triplicati e che non riescono più a pagare. E per questo il popolo islandese scende in piazza a dimostrare quasi ogni giorno davanti al Parlamento, per chiedere di andarsene a chi non ha saputo gestire il Paese.
Sono solo trecentomila gli islandesi ma Biork dice che si muoveranno tutti assieme, daranno anche testate nel muro ma smuoveranno gli ostacoli.
E già adesso sembra in netta ripresa la pesca, che era stata messa in secondo piano dalle speculazioni finanziarie.
E noi? Noi niente, non siamo islandesi e siamo 60 milioni, ciascuno per conto suo.
Qualcuno su al governo nega persino che ci sia crisi, invita l'Istat a non pubblicare i risultati e chiede ai cittadini di spendere, così l'economia gira.
Forse è per questo che chi può, si è precipitato nei negozi delle griffe famose, dove fanno lo sconto a passaparola (per lei che è cliente c'è il 20% di sconto).
E dobbiamo ringraziarli questi signori, ah se non ci fossero loro, che stanno salvando la nostra economia e nel frattempo ci guadagnano ancora. Sempre più ricchi mentre altri sempre più poveri.

mercoledì 24 dicembre 2008

MO' VENE NATALE... NUN TENGO DENARE

E così me ne vado camminando per la città, tra la gente in fila da Fendi, mentre il resto dei negozi è vuoto.
E non pensate che Fendi ha messo i saldi, no, solo prezzi pieni.
Da Marinella non è una novità, si mettono in fila anche di sabato, ma lo stesso era per Vuitton.
All'inizio avevo pensato che li pagassero per stare in fila, per creare movimento e invece no. Oggi al TG regionale, un giovanotto con una bella faccetta da mariunciello, ci informava che stava in fila per comprare una borsa alla fidanzata: cifra da spendere prevista MILLE EURO.
E passeggiando passeggiando sono arrivata a via Toledo e mi sono infilata nella chiesa di San Nicola alla Carità, dove due anni fa proprio nei giorni di Natale furono rubati tutti i pastori antichi.
Dopo qualche tempo i pastori furono restituiti e così possiamo ammirarli nuovamente.
Con queste immagini, auguro un tranquillo Natale a tutti voi, che mi sopportate da quattro anni, quando a volte non mi sopporto neanche io.

martedì 23 dicembre 2008

CURZIO MALTESE su Repubblica di oggi

a proposito della nomina di Bruno Vespa nel CdA dell'Opera di Roma.

GENIALE
. L'aggettivo è un po` abusato ma così, su due piedi, non se ne trovano altri per definire la scelta del ministro Bondi di sostituire il premio Oscar Ennio Morricone, dimissionario dal consiglio d`amministrazione dell`Opera di Roma, con Bruno Vespa. Nientemeno. Al confronto sfigura anche la trovata, che pure sembrava insuperabile, di nominare Sandro Bondi ministro della Cultura.
E sarà forse questo da oggi l'unico cruccio dell'estatico portavoce del Cavaliere: non avrà superato di troppo il demiurgo? Nel paese con la più straordinaria tradizione musicale del pianeta, non era semplice sostituire il grandissimo Morricone nel Cda del teatro lirico della capitale. Troppi candidati. Con un difetto capitale, però: tutti musicisti.
Pertanto sconosciuti al ministro. Ed è qui che si manifesta il genio. Perché non nominare il vecchio Bruno, compagno di merende televisive? Il mezzobusto di regime, come già lo chiamava quarant'anni fa Sergio Saviane, proiettato all'amministrazione della lirica romana. Tanto, in Italia, chi vuoi che meni scandalo. Giusto i quattro barbogi intellettuali di sinistra, invisi al popolo.
Ma qui il ministro si sbaglia. Almeno noi, plaudiamo al coraggio di Bondi. Ce ne voleva davvero tanto.
E speriamo che l`innovazione non si fermi qui. Perché a questo punto è chiaro che Bruno Vespa, ricevuta la nomina politica di una parte, non può rimanere alla conduzione del principale salotto politico della tv pubblica. Si accetterebbe forse che Santoro o Floris o Fazio diventassero assessori di una regione rossa, continuando a lavorare per la Rai? L`opposizione, se esiste, dovrebbe porre subito la questione della sostituzione di Vespa. Per evitare altri incidenti come quelli della commissione di vigilanza Rai e per il principio della reciprocità, si suggerisce una rosa di candidati. Seguendo la geniale logica dello scambio delle parti. Vespa alla lirica e dunque Maurizio Pollini, Claudio Abbado, Riccardo Muti o Fabio Vacchi a condurre Porta a Porta. Senza contare il naturale erede di Morricone, ergo di Vespa, ovvero Nicola Piovani.
Uno scambio alla pari. Pensate che televisione di qualità si potrebbe fare.
Potremmo perfino pensare di starcene la sera a casa, in poltrona, mentre gli amici escono per andare all'Opera ad ascoltare un Verdi ambientato a Cogne, diretto da Pupo, con scenografie di Flavio Briatore.

lunedì 22 dicembre 2008

ARIDATECE LA PAJATA

Così dice il sindaco Alemanno, pronto ad organizzare persino una cena di disobbedienza civile.

pajataLa pajata è un piatto tipico romano, che consiste negli intestini di vitello lattante. Ne fu sospeso il consumo a causa della BSE, volgarmente detta "mucca pazza".
Da qualche tempo però la fiorentina è stata riabilitata e la si può mangiare senza problemi.
La pajata no, è ancora sotto osservazione, perché le interiora erano considerate ad alto rischio.
Sembra ieri, che dovevamo morire tutti.
Vabbè che in questi ultimi anni ce ne siamo scansate parecchie: la mucca pazza, la Sars, l'influenza dei polli e via benedicendo.
Sembrava che la razza umana fosse giunta al capolinea e invece eccoci qua a raccontarcela.
E allora via, che pajata sia.
(qui la ricetta dei rigatoni con la pajata)

domenica 21 dicembre 2008

DOMENICA AL PLEBISCITO

Questa mattina un gruppo di napoletani incazzati, facendo propria la protesta del reporter iracheno che ha lanciato le sue scarpe a Bush, si è riunito per lanciare idealmente le scarpe contro il potere politico che gestisce la nostra città in modo fallimentare.
Abbiamo contribuito con un paio di scarpe della D.M.

Accompagnava la manifestazione con la sua tammorra Marcello Colasurdo, con un'interpretazione di Fischia il vento.

Nella piazza, a parte i Pulcinella e i Babbinatale in servizio, c'era un gruppetto che si esibiva nella "capoeira".


Ho fatto un giro a guardare le installazioni artistiche. Quest'anno tocca a Jan Fabre.
Non ho trovato i titoli delle opere, tutte dorate, che luccicavano al sole.
Un uomo immerso in una vasca colma d'acqua. Anche le altre erano piene.

Un uomo sul piedistallo, che sembra che gridi o rida al Palazzo Reale

Un uomo di spalle col cappotto in testa, che guardando dal davanti, ha in mano un accendino acceso. Non ho capito se glielo hanno messo dopo o faccia parte dell'opera. Cose ca' sule 'a Napule.

I COLORI DEL RAZZISMO

Nell'ambito della manifestazione "Napoli a colori", gruppi di etnie diverse si esibivano lungo le strade dello shopping cittadino.
Una festa per promuovere l'amicizia e la tolleranza tra i popoli che è diventata l'occasione per esibire gravi forme di razzismo e di intolleranza. Alcuni commercianti di via Toledo inferociti per la musica a dir loro assordante, volevano mandarli via, probabilmente in Africa.
Questa mattina li ho fotografati nella nuova isola pedonale del Vomero e per fortuna qui nessuno li ha cacciati via.
Il gruppo proviene dal Senegal.

venerdì 19 dicembre 2008

CERCASI FACCIA PULITA

In questi giorni Rosetta Iervolino sta contattando varie personalità della politica e del mondo accademico, onde ricostituire la sua Giunta, decimata dall'ordinanza di custodia cautelare.
Si teme che stia incassando svariati rifiuti, oltre che una salva di fischi, ieri sera all'inaugurazione della nuova motonave della MSC crociere. Fischi che ha diviso equamente col governatore Bassolino.
La povera Rosetta, di cui tutti riconoscono le mani pulite, ha dovuto incassare anche gli insulti del consigliere Gambale, che intercettato nelle telefonate con Romeo, avrebbe detto di lei che è "una scema completa" e che "non capisce niente".
Noi democratici napoletani, aspettiamo un segno di Veltroni, rivolto eventualmente ad un commissariamento del PD campano, prima che esso sparisca dalla scena politica, come accadde al PSI.

giovedì 18 dicembre 2008

LA FAMIGLIA RINCO-RIEN

Alla radio molti anni fa c'era una trasmissione che andava in onda la domenica pomeriggio. Una specie di varietà con canzoni, commenti e calcio. Si chiamava "Succede a Napoli" e da questo proviene una delle mie tag.
C'era un presentatore, Agostino Salvietti, molto simpatico a mio nonno, che non si perdeva nessuna trasmissione.
Una volta Salvietti raccontò di un suo viaggio su un bus napoletano dicendo che era salito Salvietti ed era sceso una mappina. Per chi non fosse napoletano, il salvietto a Napoli è il tovagliolo e la mappina uno straccio per la polvere.
Ed è esattamente quello che è accaduto a me e alla D.M. l'altro ieri.
Siamo scesi dal bus come due mappine, ma la D.M. si è accorto che non aveva più il mazzo di chiavi, appeso al pantalone con un moschettone, donde il classico rumore che lo assimila ad un monatto di manzoniana memoria.
Mentre io facevo rapidamente il calcolo di quanto ci sarebbe costata in euro questa perdita, la D.M. ha deciso di aspettare il bus di ritorno, nel caso qualcuno avesse ritrovato le chiavi.
E' arrivato dopo mezz'ora, con le chiavi. Ma non erano nel bus, erano rimaste arravogliate nel bordo del suo pullover e se n'è accorto solo quando gli sono cascate sui piedi alla fermata del bus.
E pure stavolta si è sfiorata la tragedia.

GROSSA CRISI AL TG3


Questa estate avevo parlato di un disservizio che aveva colpito RaiTre, quando al TG Campania si era sovrapposta una trasmissione di canzoni anni '60 presentata da Dario Salvatori.
Stasera abbiamo scoperto l'arcano. Questa trasmissione va in onda in tutta Italia a copertura delle zone che non trasmettono TG. E logicamente va in onda anche qui quando il TG3 passa qualche guaio.
Stasera alle 19,20 è accaduto di nuovo e ci siamo visti e sentiti i Dik Dik con la presentazione di Dario Salvatori. In sovraimpressione c'era un timer che contava all'indietro, per far partire le trasmissioni nazionali, forse.
Insomma stasera abbiamo atteso a lungo che andasse in onda il TG3 per sapere cosa stavano facendo Rosetta e i 40 ladroni e finalmente intorno alle 20 è andato il TG3 in versione accelerata, con meno servizi e scuse finali per il solito grave problema tecnico.
Che sarà accaduto? Non si mettevano d'accordo su cosa dire? Non avevano ancora avuto l'ok di Villari? Rosetta stava ancora decidendo chi buttare fuori?
O forse è perchè di TG regionali così smandrappati c'è solo il nostro?
Mai lo sapremo.

mercoledì 17 dicembre 2008

SCARPE DIEM

Dopo il lancio delle scarpe da parte di un giornalista irakeno a Bush, al solito Il Manifesto fa un'azzeccata copertina
con la vignetta di Vauro

A Napoli si sta preparando l'evento "Una montagna di scarpe"
La fantasia vola anche sulle ali di una scarpa.

Ecco il testo dell’appello lanciato su Facebook:
Incontriamoci a Piazza Plebiscito nella mattinata di domenica 21 dicembre, ognuno con una ciabatta "da lanciare". Creiamo la "nostra" montagna di sale (la ricordate?), o meglio, la nostra montagna di scarpe. Quale miglior simbolo del momento.
Le scarpe ci indicano anche che dobbiamo "camminare", andare avanti.
Possiamo anche "creare" l'albero di Natale, come la Coca Cola creava il suo pieno di fiammelle e belle speranze, ma il nostro sarà fatto solo di scarpe.
Sarà una di scarpa o mille, ma sarà un "lancio" molto efficace.

martedì 16 dicembre 2008

LA RIVINCITA DELLA SINISTRA

Ancora non si è spenta l'eco dei fasti dell'isola dei famosi e di tutte le polemiche e strombazzate interpretazioni che le luci della ribalta già si riaccendono.
Alba Parietti, dopo il paliatone che abbiamo preso in Abruzzo, ci fa sapere che vuol fare qualcosa per il proprio paese, che guarda caso è pure il nostro e quindi ha deciso di partecipare alle primarie del PD (se e quando si faranno).
Ormai si sa, l'Italia sta andando a soubrette, a destra come a sinistra. Serviva un intervento bipartisan, tanto per metterci in pari. E per finire di mandare in vacca la politica.

ALLARME BOMBA A VIA SCARLATTI

bomba
Questa mattina c'era uno strano trambusto a piazza Vanvitelli.
I vigili deviavano il traffico, intenso, nella parte bassa della piazza, capannelli di curiosi sostavano a guardare, strisce rosse isolavano la zona del palazzo e la via adiacente. Diverse volanti presidiavano la piazza e dopo sono arrivati anche i pompieri con un carrello e un'autopompa.
I vigili facevano fatica a fare allontanare i curiosi e poi hanno detto che c'era un allarme bomba: qualcuno aveva depositato un borsone nei pressi del palazzo, pare l'androne e c'era stata la segnalazione.
Ora uno pensa: sai che fuggi fuggi si sarà generato? Macchè, i napoletani sono curiosi per natura oltre che abbastanza scettici sulle realtà delle bombe.
Io, lo confesso, sono fifona. Ho chiamato la D.M. che era in banca proprio a Vanvitelli e gli ho detto di uscire. Ce la siamo quindi filata rapidamente, anche se la D.M., da bravo napoletano, voleva restare a vedere gli sviluppi.
Arrivati a via Luca Giordano abbiamo udito un botto. Entrambi ci siamo guardati allucinati e abbiamo detto all'unisono: la bomba.
Per fortuna era uno dei soliti botti natalizi che ci allieterà fino a Capodanno. Il TG3 ha detto che non è successo niente, la borsa conteneva solo degli indumenti.


UPDATE:
Il botto che avevamo udito era il rumore dell'esplosione che avevano provocato gli artificieri, facendo brillare la borsa. Ho saputo poi che gli indumenti contenuti si sono sparsi per tutta la piazza.
Deve essere divertente veder brillare le mutande.

domenica 14 dicembre 2008

PENSIONI LONTANE (ormai ci vuole il binocolo)


Dopo i fannulloni, Brunetta attacca le donne. Fannullone anch'esse, che pretendono di andare in pensione prima degli uomini.
Si sarà messo d'accordo con la ministra alle pari opportunità?


venerdì 12 dicembre 2008

A ROMA (NON A KABUL)


Prendete i mezzi pubblici, ha detto il sindaco Alemanno.
Ma anche nel bus ci piove, governo ladro.

E pure i contatori del gas fanno acqua


Per stasera è attesa la piena, ma gli esperti parlano di fuoruscita di acqua dai tombini. In pratica la piena ci sarà, ma per le strade. 
Accattàteve 'a varca

giovedì 11 dicembre 2008

FINESSE

"Con Sandra e Raimondo ho fatto il più grosso affare della mia azienda: Li manderò in onda anche da morti".
Raffinatissimo commento del PresDelCons, dopo che Sandra Mondaini in conferenza stampa ha annunciato l'addio alle scene: sono stanca e malata.

A ROMA L'ACQUA ALTA


Ma che sta succedendo a Roma da qualche tempo?
A causa delle forti piogge c'è uno stato d'allarme continuo.
Allagamenti ovunque, specie sulle vie consolari. Pericolosissimi i sottopassi dei viadotti, evidentemente costruiti uso piscina. 
A Monterotondo una donna è deceduta annegando nella sua auto sommersa dall'acqua in un sottopasso (foto sopra), come accadde ad un uomo a Torre Annunziata.
Il livello del Tevere sale oltre i limiti ed anche l'Aniene è a rischio esondazione.

E' impressionante vedere l'acqua alta al Colosseo.

mercoledì 10 dicembre 2008

IL SERVIZIO SANITARIO  E IL TEATRO (QUALE CONFINE?)


Oggi mi toccava la visita dalla mia specialista, quella che mi segue da oltre sei anni.
Pacco di esami, radiografie e storia delle puntate precedenti, mi avvio sotto una pioggia torrenziale e raffiche di vento. E' da ieri sera che si è messo al brutto e infatti la strada è costellata di ombrelli rotti abbandonati sui marciapiedi.
Passo davanti al tabellone pubblicitario, ancora disteso da venerdì scorso. Cominciano ad affiorari tutti gli strati dei manifesti incollati attraverso gli anni. Chissà quanto tempo resterà lì. Eppure domenica abbiamo rotto le scatole al comando dei VV.UU., più a tutti quelli che presidiavano la novella oasi pedonale di Luca Giordano. Evidentemente infastiditi, hanno promesso tutti ulteriore sollecito.
Arrivo all'ambulatorio, poca gente, tiro sospiro di sollievo; penso di cavarmela in poco tempo.
Neanche dieci minuti e arriva l'emergenza. Una dottoressa in servizio si sente male (per la privacy nessuno dice niente, le ipotesi degli astanti spaziano da un attacco di emorroidi ad una sincope) e la mia dottoressa, che ha un cuore grande come un tempo ce l'avevano i napoletani, le presta soccorso e chiama in aiuto altri specialisti.
Nel far questo ferma la routine delle visite e il popolo comincia a rumoreggiare, che nel frattempo erano anche arrivati quelli delle prenotazioni successive.
Io che viaggio sempre con qualche libro in borsa, inforco gli occhiali e comincio a leggere (Philip Roth, L'orgia di Praga), pensando che ne avremo per un bel po'.
Ma è finita rapidamente a schifio, perchè una signora ha espresso il suo dissenso circa l'operato della dottoressa, Che la portassero in ospedale o almeno in un'altra stanza quella paziente, in modo che la suddetta possa espletare il suo lavoro. E invitava a bussare alla porta chiusa per fornire tale suggerimento.
Nel frattempo, come succede sulla nave, che se uno vomita gli altri iniziano a fare la medesima cosa, ha cominciato a sentirsi male un'altra signora cardiopatica. L'hanno presa e portata nell'altra stanza, misurato la pressione, chiamato il cardiologo e così ci siamo giocati pure la seconda stanza, con grande disappunto della prima signora che si chiedeva chi glielo avesse fatto fare di parlare.
Stavolta non ce l'ho fatta, ho chiuso il libro ed ho mandato affanculo senza diplomazia la signora. Pensi solo per un momento se stava lei al posto di quella poveretta, le ho detto, avrebbe apprezzato se l'avessero incaprettata e infilata in ambulanza?
Finita l'emergenza e andati via i rompicoglioni ho fatto quattro chiacchiere con una simpatica signora che recita in una compagnia teatrale e che ha fornito ai presenti qualche esempio della sua arte.
E così siamo passati dal dramma di prima alla commedia e sembravamo tutti più rilassati, anche se si è fatta l'una e la dott mi ha assegnato un'altra caterva di esami.
Tornando a casa una lieta sorpresa. Il tabellone non c'era più. Qualcuno ha ascoltato le nostre lamentele e quelle delle guardie municipali che sollecitavano.

domenica 7 dicembre 2008

ISOLA INFERNALE

Finalmente una bella giornata. Un bel cielo terso ci ha fatto venire voglia di fare un giretto, approfittando dei negozi tutti aperti per l'Immacolata.
Siamo arrivati nell'isola pedonale di via Scarlatti, che era così piena di gente che a stento si riusciva a camminare.
Arrivati al primo incrocio, c'era un ragazzo vestito da clown che al suono di una musichetta scema si dimenava in piedi su una scatola e cercava di intrattenere alcuni perplessi bambini.
Un po' piu' sopra , davanti alla fontana di Tatafiore, c'erano i soliti Finti Illimani, che ormai impazzano in giro per la città, con il loro banchetto di vendita cd, suonando amplificato il flauto di Pan.
Giusto di fronte, davanti al megastore Zara, un Babbonatale nero, picchiava con molto vigore su un bongo, lanciando di tanto in tanto, grida strazianti.
Qualche metro più sopra, dove stazionano gli amici degli animali che danno in adozione cani e gatti, un concerto canino faceva sentire la propria voce. Spiccava su tutti l'ululato profondo di un bassethound dal mantello bianco e arancio, come la Pimpa.
Ululati di ambulanze giungevano da piazza Vanvitelli, a completare.
Credo che se qualcuno si fosse preso la briga di misurare l'inquinamento acustico avremmo avuto belle sorprese. Probabilmente c'è più casino nell'isola pedonale, che nasce come luogo di pace e distensione per la popolazione, che nell'incrocio più trafficato della città, tipo il Museo.
Aridateci le macchine a via Scarlatti.

IL PACCHERO ESTREMO


No, Gaetano Cappelli non c'entra.
Il pacchero estremo è quello che l'indignato comandante della polizia municipale Sementa ha tirato al giornalista di Il Napoli, Alessandro Migliaccio, reo di avere scritto
questo articolo sul suo giornale.
Il cronista si è fatto refertare in ospedale ed ha poi sporto denuncia in Questura.
Qua siamo davvero impazziti. E lo ha pure convocato presso il comando per menarlo, mica per strada.
Vediamo Rosetta che dirà nei prossimi giorni. Non dico di menarlo, ma una tiratina d'orecchi almeno ce l'aspettiamo.
Walterone nostro quando era sindaco a Roma rimosse il comandante dei vigili che aveva parcheggiato in Ztl con permesso fasullo.
Sapètevelo.

SFIORATA LA TRAGEDIA A VIA SIMONE MARTINI


tabellone


Di solito così titolano i giornali, quando non ci scappa il morto. E fortunatamente stavolta è andata bene.
C'era il traffico bloccato. Clacson impazziti, auto completamente ferme. Piu' avanti c'era un'autoscala dei pompieri di traverso sulla strada e poi dopo, quando sono uscita per andare a teatro, ho visto cosa era accaduto.
Un tabellone pubblicitario, di quelli enormi, era caduto sul marciapiedi, e per poco non aveva schiacciato la pensilina della fermata degli autobus.
I vigili del fuoco lo hanno trascinato sul marciapiedi, come si vede nella foto ed hanno transennato.
Abbiamo guardato i piedi del cartellone ed erano regolarmente arrugginiti. Il colpo di grazia gliel'ha dato la tempesta di vento che si è scatenata ieri pomeriggio.
A Napoli basta un poco di vento e vengono giù lampioni e tabelloni come foglie d'autunno.

venerdì 5 dicembre 2008

RESTANO... SE NE VANNO... MA 'NDO VANNO?


E' da ieri che ci interroghiamo.
Rosetta e Totonno sono stati veramente invitati dal PD ad andarsene? E in cambio di che? E Totonno va a Bruxelles? Affachè, a far lievitare la monnezza pure là?
Noi ce l'avremmo un'idea di dove mandarli.
Ricordate la canzone di Albertone? Te c'hanno mai mannato a quel paese?
Ecco, andateci e, cortesemente, restateci pure.
E portatevi pure Gasparri, che ha avuto il coraggio di parlare di "questione morale".


mercoledì 3 dicembre 2008

TENITAVILLO


Gli Elii mi sono sempre piaciuti, ma adesso di più.
Non andranno a ritirare l'Ambrogino, attestato di benemerenza che il comune di Milano assegna ogni anno a cittadini milanesi che si sono distinti in vari campi.
La motivazione è che non lo hanno assegnato ad Enzo Biagi (ma non ce ne meravigliamo, neanche a Dario Fo lo avevano dato).
Ma abbiamo il sospetto che il gran rifiuto sia dovuto a chi fece la proposta: Matteo Salvini.

UNO SU CINQUE CE LA FA


Sotto casa mia c'è un CAF che di solito è aperto per le scadenze fiscali e alcune ore a settimana per adempimenti vari.
Da ieri, incurante della pioggia, c'è una folla di persone in coda per farsi compilare il modello ISEE.
Ci vanno tutti perchè non sanno a chi andrà la MortiDiFame Card che il governo Berlusconi elargirà a breve agli aventi diritto.
E così i CAF del territorio sono regolarmente intasati. C'è gente disoccupata, che non ha mai lavorato, a cui non andrà nulla. C'è il salumiere che sta con i genitori anziani nello stato di famiglia e il suo reddito non dà diritto ai vecchietti di ricevere la Card. Ci sono i finti disoccupati a nero che ce la farebbero pure ma i figli hanno piu' di tre anni. Intanto si fanno tutti la fila.
E comunque il reddito ISEE non dovrà superare la cifra di 6000 euro.
Al CAF dicono che solo "uno su cinque" ce la fa, meglio comunque di Morandi, che cantava uno su mille.
E nel frattempo si sono barricati dentro per poter espletare le pratiche, mentre la gente rumoreggia fuori.

martedì 2 dicembre 2008

L'ARRAMPICATA PER LE FELINIE

L'arrampicata sulle ragnatele.
E' il nuovo sport praticato in Vaticano, dopo aver dichiarato di non essere d'accordo con la proposta della Francia sulla depenalizzazione del reato di omosessualità.
Non gli bastava mandarli all'inferno, pure in galera devono restare.
Attraverso il portavoce padre Lombardo, ci informano che sono ben 150 i paesi membri delle Nazioni Unite che non vi hanno aderito ed in questi credo ci sia anche l'Iran. Infatti Ahmadinejad nega addirittura che nel suo paese ne esistano: e perciò li impicca.
Le argomentazioni "a pene di segugio" addotte dal portavoce fanno pensare che non sapesse come "apparare la figurella".
Paventa addirittura che "può diventare chiaramente strumento di pressione o discriminazione nei confronti di chi ad esempio considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare''.
Io questa mica l'ho capita. Sarà la modalità che hanno scelto per contrastare Pacs, Dico o quant'altro?
E quando ripristineremo l'arresto per adulterio?
E il delitto d'onore? Vogliamo parlarne?

'O MIRACOLO


Lo dicevo io che prima o poi camminava sulle acque.