Nisida

Nisida

mercoledì 29 aprile 2009

PAPI SILVIO

La prossima volta che litigherò con un berluscones saprò cosa dire:
PAPI, solo PAPI, al posto di un cazzotto sul muso, sì.
Perchè se leggete questa intervista alla fanciulla che lo chiama Papi non potrete non pensare che la pedofilia viene praticata spessissimo con il consenso di mami e papi, quelli anagrafici intendo.

BORAGO OFFICINALIS

Il prato del casale varia ad ogni stagione. In autunno si era riempito di broccoletti, la primavera scorsa era tutto cosparso di margheritine bianche. Stavolta è fiorita la borragine, con i suoi meravigliosi fiori stellati.

E' anche molto buona la borragine. Io la cucino così.

Frittelle ripiene di borragine

Preparare una pastella con 200 grammi di farina e 100 granni di autolievitante, aggiungere birra ghiacciata quanto basta a fare una pastella densa.
Prendere le foglie di borragine, preferibili piuttosto grandi, asciugarle e preparare gli involtini, inserendo un quadratino di mozzarella (io uso il fiordilatte, più asciutto) e un pezzetto di acciuga.
Volendo, si possono accoppiare le foglie due a due.
Passare gli involtini nella pastella e friggerli nell'olio bollente fino alla doratura.

martedì 28 aprile 2009

AH NO?

NANI E BALLERINI

I nani già ci sono, mancavano i ballerini.
L'UDC colma la lacuna, mandando Emanuele Filiberto candidato alle Europee, reduce dai fasti di Ballando con le stelle. Noi italiani siamo magnanimi, forniamo all'Europa ulteriori motivi per farci ridere dietro.

lunedì 27 aprile 2009

E CI SIAMO GIOCATI PURE IL CULATELLO

"L'influenza suina che si è diffusa in Messico, dove si contano 149 vittime, è arrivata in Europa: un caso accertato è stato riscontrato in Spagna, mentre si contano diversi casi sospetti nel Vecchio Continente. Nel frattempo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pur non raccomandando restrizioni di spostamenti, non esclude la possibilità di alzare il livello di allerta direttamente dalla fase tre alla fase cinque su un totale di sei fasi".
(corriere.it)

Ignazio Marino: L'Italia non è pronta per un'epidemia

OPS, I DID IT AGAIN




L'on. Carlucci tempo fa l'aveva giurata alla Fisica, facendosi deridere dal popolo di Internet. Ma lei ha memoria lunga e non perdona. Ora infatti l'ha giurata a Internet.
Ed ecco come si è espressa la disonorevole durante Il dibattito organizzato da "Altroconsumo" sul diritto d'autore e le varie proposte per regolamentare il Web. Partecipano tra gli altri i parlamentari Cassinelli, Carlucci, Melandri, D'Alia. Modera Alessandro Gilioli de "L'espresso".
Ed è proprio a Gilioli che è diretta l'infame frase: spero che suo figlio appena avrà accesso a Facebook venga intercettato dai pedofili e che lo contattino sotto scuola.....

Guardate che gente siede in Parlamento.
LA TERRA TREMA

La foto è stata scattata sul monte Velino, uno degli epicentri dello sciame sismico registrato nell'Aquilano, quasi sulla vetta, a quota 2400. Hanno spaccato terra e neve ghiacciata, creando crepe larghe fino a venti centimetri, lunghe decine di metri e profonde non si sa quanto. (Il Centro.it)

domenica 26 aprile 2009

E ADESSO TOCCA AL MAIALE

La chiamano febbre suina, viene dal Messico, ma è il vecchio ben noto virus dell'aviaria, che anzichè prendere la scorciatoia e fare il salto sull'uomo, è passato per il maiale come incubatore.
La vecchia aviaria (H5N1) si è trasformata ed è diventata febbre suina (H1N1) ma chissà perchè i media questo non lo hanno detto, facendo pensare ad una situazione nuova.
A noi, che come al solito pensiamo male, assale il dubbio che si apra una nuova stagione per l'Oseltamivir, principio attivo del Tamiflu, farmaco della Roche andato a ruba durante l'allarme aviaria, che ha fatto schizzare le azioni delle factory e di cui non è stata accertata l'utilità.
Aspettiamo notizie dall'OMS che al momento sembra muoversi con molta cautela, vista come è finita la storia dell'annunciata pandemia da volatile.
Sperando di non dover assistere ai roghi di maiali, come accaduto col pollame, dato che il virus si diffonde tramite escreti (catarro bronco polmonare) e feci.

venerdì 24 aprile 2009

LES LILAS



Quand je vais chez la fleuriste,
Je n'achète que des lilas...
Si ma chanson chante triste
C'est que l'amour n'est plus là.




 

OSSERVATORIO? MA DE CHE?

L'osservatorio vesuviano registra regolarmente in tempo reale le scosse sismiche che si sono verificate nell'aquilano. Qui abbiamo il rilevatore del Matese che ha registrato la scossa delle 23:49 con epicentro Velino - Sirente

23-4-09E qui sotto invece c'è il range delle rilevazioni del 23-4-09 dalle 4 alle 8 del mattino.
Mi ha preso un colpo quando l'ho visto, ma una rapida scorsa alle news mi ha fatto capire che non era venuta la fine del mondo.
Quindi, o all'osservatorio vesuviano stavano facendo le prove di salto per spostare l'asse terrestre (ricordate la bufala?) oppure si sono starati gli apparecchi e nessuno se n'è accorto.
Infatti è ancora accessibile al link


4-8_23-4-09E meno male che in cima alla pagina mettono anche questa nota:
Le informazioni contenute in queste pagine sono garantite dal lavoro del personale precario e non precario dell'Osservatorio Vesuviano (INGV). La mancanza del supporto dei precari comprometterebbe molte delle attività svolte per il monitoraggio dei vulcani e dei terremoti.

giovedì 23 aprile 2009

OGNI LIMITE HA UNA PAZIENZA (e l'arte di accampare scuse)

"Solo chi non fa non sbaglia"
"Overo? E allora perchè non ti cionchi un poco da qualche parte?"

Dialoghi e consigli oziosi in una mattinata di sole.

martedì 21 aprile 2009

D.M. BUNGT BANGT

Avete presente i Capone Bungt Bangt, il gruppo di percussionisti che percuote di tutto facendo un casino infernale sotto forma di musica?
Ecco. Quando noi si va a Soriano, il marito emula il gruppo, da solo.
Sotto al casaletto è stato ricavato un immenso garage-officina-ricovero attrezzi. Ed è lì che la D.M. si esercita quotidianamente a produrre suoni, rumori, vibrazioni e quanto di più fracassante possa estrarre.
Stamani assieme al fratello, hanno risistemato una grondaia che scorreva in casa, trasformandosi in lattonieri.
Oggi pomeriggio invece, approfittando di una tregua nella pioggia, è arrivato il contadino con una fontana di piperno piazzata sulle forchette di un trattore e adesso stanno girando tutto l'orto e il giardino col trattore, per decidere dove installarla.
Nel frattempo gli altri stanno raccogliendo i rami potati degli ulivi per farne un falò.
Quest'anno hanno capitozzato all'inverosimile tutte le piante d'ulivo, praticamente rapate a zero.
Ma chi parla della pace campestre c'è mai stato in campagna?
Questi non si cioncano neanche la domenica.

lunedì 20 aprile 2009

GGIESU' MA COMME CHIOVE

Mi sa che stavolta lo abbiamo proprio preso il bagno, e non è una metafora.
Sta piovendo da stamattina. Da poco ha smesso ma è venuto giù un nebiun che sembra la Padania. Se continua così il contadino riapre la distilleria.
L'atmosfera è spettrale, si intravedono le luci dell'altro casale, affogate in una nebbia lattiginosa che fanno venire in mente Ellery Queen, Agata Christie e Hitchcock tutti assieme appassionatamente.
Abbiamo appena finito di vedere una puntata di Report, allietata dalla Gelmini, che ci ha lasciati col cuore nelle calzette.
Della serie: lasciate ogni speranza o voi che entrate.

domenica 19 aprile 2009

GRAN SAFARI

E rieccoci in campagna.
Facendo slalom tra i vari acquazzoni, oggi pomeriggio siamo arrivati a destinazione. Il tempo di arieggiare, accendere il riscaldamento (fà nu' cazz' e friddo) e fare qualche spesa alla vicina Coop ed inzia il safari.
Un piccolo pipistrello che dormiva da qualche parte, col buio si è svegliato ed ha iniziato raid aerei tra cucina e soggiorno. O si era affezionato o non riusciva a imbucare nè porta nè finestra. La D.M. alfine s'è armato di scopa e mentre io strillavo: non gli fare male, il pipistrello è cascato due volte sul pavimento, da solo. Quando avevamo perso le speranze, finalmente ha centrato la finestra. Mi gira ancora la testa.  Avete mai provato a vedere un pipistrello che sbatte di quà e di là in una stanza dove ci siete anche voi?
Mentre cercavamo di rianimarci con un caffè è arrivato il contadino con due boccioni di grappa, uno per noi e l'altro per il cognato. Ha detto che questo inverno non la finiva più di piovere, lui si scocciava e allora ha preso il vino della passata stagione, che  non era granchè e lo ha distillato. Domani vediamo se è bevibile o se  va bene ad alimentare lanterne.

venerdì 17 aprile 2009

L'ABBIAMO SCAMPATA BELLA

Un paio di mesi fa eravamo di passaggio a Roma e assieme al figlio decidemmo di andare a mangiare il baccalà fritto a Campo dei Fiori.
Dopo vari tentativi trovammo un parcheggio sul lungotevere e la D.M. iniziò la manovra. Ma da una Smart ferma sul lato destro della strada (il posto libero stava a sinistra) cominciarono a suonare il clacson, a sbracciarsi e ad urlare. Non ci interessammo granchè e parcheggiata l'auto stavamo scendendo. La Smart si avvicinò e un giovanotto ci riempì di insulti dicendo che il posto lo avevano visto prima loro e che ce ne dovevamo andare.
La D.M. disse che non gli risultava che a Roma si prenotassero a vista i parcheggi, ma decidemmo di non fare troppe chiacchiere e ce ne andammo, lasciando i due della Smart a continuare a bestemmiare.
Ora, dopo aver letto questo articolo, ci siamo resi conto di averla scampata.
A Roma c'è una lunga tradizione di duelli rusticani?

giovedì 16 aprile 2009

VAUROZERO

Per stasera niente vignette ad Annozero. Vauro Senesi resta in panchina, punito. Qualcuno parla di vendetta trasversale: non potendo sospendere Santoro se la pigliano con Vauro (ricordiamo che Santoro è stato reintegrato al suo posto dal tribunale).
Lo aspettiamo la settimana prossima, sperando che tirerà fuori tutto il vetriolo che occorre. Per stasera ci becchiamo la Guzzanti.
Resta da capire la motivazione di una simile misura, che ricorda la censura più becera che si applicava in tv tanti anni fa (una per tutte: Mina ragazza madre).
Nel frattempo da autore di vignette Vauro ne è diventato il soggetto.








Su MAMMA! l'intervista a Daniele Luttazzi sul caso Vauro.
Su Repubblica l'intervento di Michele Serra

Ma la sintesi è in questa vignetta:

lunedì 13 aprile 2009

MADONNE IN FUGA


Ormai è un'abitudine, ogni anno a Pasqua io ricordo i fujenti nelle mie preghiere.
Forse perchè è l'ultima domenica che ci allieteranno, visto che domani vanno al Santuario ad allietare altri abitanti, stamani alle 8 hanno sparato il primo botto, del genere: stiamo arrivando e sono andati avanti tutto il giorno stile duracell.
Oggi poi, ho scoperto che sono ben due le madonne e non una sola.
Un primo gruppo, quello che ha rifatto la scenografia, buttando la vecchia nella monnezza, come dissi in un precedente post, è quello della foto, con un cavallino rampante che ricorda le giostrine.
La banda è in divisa e quest'anno suonavano una marcetta carina che ricordava alla lontana "when the saints go marching in".
I portatori negri vestono in felpa con scritta e asciugamano di spugna al collo e i fujenti seguono composti.
L'altro gruppazzo, più popolare, con madonna con lunga parrucca bionda inanellata, gira accompagnata da una banda scalcagnata, vestiti in jeans e maglietta e lanciano alte grida (l'urlo del muezzin, come dice l'amica sedlex).
Inoltre da qualche anno è stata ripristinata l'antica processione del Vomero vecchio, dove Gesù corre a nascondersi e la Madonna lo cerca e lo trova infine alle ore 12.  Peraltro le statue sono molto antiche, di legno di fattura pregevole e vengono conservate nella congrega di Santa Maria della Libera.
La cosa inizia al mattino presto, prima delle otto, con la solita salva di botti.
Quindi da stamattina, tre processioni, avanti e indietro nei pressi di casa, hanno rotto los cojones agli abitanti della zona, che vista la giornata festiva, avrebbero voluto dormire.
Per non parlare delle madonne che ha tirato giù il figlio, che era riparato a Napoli dopo una settimana di scosse sismiche in quel di Roma, con l'intento di recuperare almeno in parte il sonno perduto.
E' sempre il caso di dire: l'uomo propone e Dio dispone, anche se stavolta erano le Madonne a disporre.

domenica 12 aprile 2009

IMPOSSIBILE DIMENTICARE

Ci sono immagini che restano scolpite per sempre nella nostra retina, che mai dimenticheremo.
Ieri durante la lunga carrellata sul piazzale, durante i funerali a L'Aquila, abbiamo visto una bara scura e sopra di essa una piccola bara bianca. Ce n'erano diverse ma la prima ci ha scioccati. Eravamo lì a guardare e i nostri pensieri erano altrove, ad una madre rimasta abbracciata al proprio bambino, sepolti assieme dalle macerie e che adesso erano lì ancora assieme.



Ed è inevitabile riandare indietro nel tempo, al proprio vissuto, a quella sera del 1980, quando la terra tremò anche da noi.
Quando uscimmo pensavamo di trovare la città distrutta e ci sentimmo miracolati.
Era un'epoca diversa, non c'era la protezione civile nè i cellulari. Solo il giorno dopo sapemmo che l'epicentro era tra l'Irpinia e Potenza e solo allora capimmo che doveva essere stato un disastro, di cui avremmo compreso le dimensioni solo molti giorni dopo. Le notizie venivano comunicate giorno per giorno, con le lunghe file di bare allineate lungo le strade.
Gabriella Bianchi ha creato un sito, http://www.23novembre1980.it che sta tra i miei link. Raccoglie testimonianze della gente comune e file audio.
Uno in particolare dà la misura di quello che è stato il sisma nel cratere, la voce del terremoto.


Scrive Gabriella:
"E’ bastato rubare una cassetta, un vecchio nastro realizzato nel 1981 da una emittente radiofonica di Avellino, Radio Alfa 102. In quei giorni si guadagnò il titolo di radio terremoto, come la definirono Paese Sera e Il Mattino. Non solo perché mise in onda la voce del terremoto, ma perché raccontò, senza satellite, senza telefonini, senza niente di tutto quello che oggi esiste attorno a un’antenna. Il primo file audio è la registrazione dei boati che accompagnarono la scossa delle 19,34. Dura 1 minuto e 40 secondi, poco piu’ della scossa che fu di un minuto e 30 secondi. Era in corso la registrazione di basi musicali quando ci fu la scossa. L’audio andò in saturazione e sul nastro rimasero impressi quei boati".

sabato 11 aprile 2009

DOV'ERA DIO ?


Nelle ore successive al terremoto, mentre, insonne, cercavo notizie (le tv dormivano ancora), mi sono imbattuta in discussioni varie, in particolare su Facebook.
E capita che qualcuno si chieda dove fosse Dio, mentre avveniva una simile catastrofe e cosa faceva per aiutare o proteggere l'uomo.
Argomento alquanto ozioso. L'uomo fa tutto da solo per mettersi nei guai, ammenochè non vogliamo parlare del Diluvio Universale.

Mi è capitato di leggere di tutto, compreso bestemmie vere e proprie. La blasfemia è tipica di situazioni in cui l'uomo non è capace di darsi risposte.
Anche dopo l'olocausto qualcuno si è chiesto dove fosse Dio e ne è venuta fuori un'opera teatrale dal titolo "Processo a Dio" con Ottavia Piccolo, regia di Sergio Fantoni, in cui viene allestito un vero e proprio processo.
Nella sede di un tribunale improvvisato, due saggi ebrei si assumono il ruolo di giudici e il rabbino garantisce la difesa dell'imputato Dio.
Elga Hirsch, una famosa attrice ebrea  ha raccolto le prove della colpevolezza di Dio, il vero responsabile delle inaudite atrocità inflitte agli ebrei.
Il dibattimento non avrà una sentenza; la soluzione sarà, perciò, affidata al silenzio di Dio, posto dinanzi all’abisso dell’Olocausto, e ad una decisione dettata dal destino.

venerdì 10 aprile 2009

GRAZIE, SIGNORE, GRAZIEEEEE

"Questa sofferenza che il Signore ha voluto che in questa Settimana Santa in qualche modo anche loro partecipassero, diciamo così, alla sofferenza della sua passione: leggere i misteri di Dio sarebbe molto difficile, cari amici; leggere i misteri di Dio è molto difficile, e vogliamo vedere anche in questo, cari amici, anche in questa tragedia, vogliamo vedere qualcosa di, non so come dire, qualcosa di positivo. In fondo il Signore, quando ci fa partecipare delle sue sofferenze, è perché lo faccia anche partecipare della gloria della sua resurrezione".

(Don Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria)
(qui il delirio on air)

Che dire? Quest'uomo non sta bene (avrà detto troppe messe... hic), fategli la prova del palloncino.
Altrimenti bisogna ricordare le parole di Stefano Benni:

Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.


giovedì 9 aprile 2009

VALZER PER TERRAE MOTUS

Nell'orgia mediatica di questi giorni accade di tutto.
Il TG1, accusato di vantarsi dello share raggiunto, per l'informazione nelle ore successive al terremoto, dopo che migliaia di utenti hanno scritto e-mail di protesta, ha così risposto sulla propria homepage, in rosso e maiuscolo:

VI PREGHIAMO DI NON INTASARE CON ALTRE PROTESTE LA CASELLA EMAIL, CHE SERVE PER SEGNALAZIONI DI SERVIZIO E SOLIDARIETA'. IL MESSAGGIO E' STATO RECEPITO. CONTIAMO SULLA VOSTRA COLLABORAZIONE

Nessuna menzione al fatto in questione, nè tantomeno scuse agli italiani, colpevoli di seguire la rete ammiraglia.

Nel video a questo link, dove c'è la giornalista del TG1 che snocciola i dati dello share per un buon minuto e mezzo, in coda c'è un commento di Aldo Grasso, schifatissimo.

Sono riusciti anche a farcisi mandare da Giorgio Napolitano, che persa la pazienza ha detto "Non mi rompete".
Ma ovviamente nessun TG ha trasmesso questa breve sequenza. Ne va del buon nome dei pennivendoli.
A vedere quanto sta accadendo nel mondo dell'informazione, pubblico e privato si equivalgono.
E non è solo questione di professionalità, è solo mancanza di buongusto e di educazione, per non parlare della sensibilità.

Non si va di notte a chiedere ad una famiglia stipata in automobile, cosa ci fanno lì o se hanno mangiato.
La spiegazione è che questa gente va a caccia di scoop, cerca di arrivare dove altri non riescono e si intuisce che la distanza che li separa da chi ha passato questo immane guaio è interstellare.
C'è una sequenza del film Valzer per Bashir. Il reporter racconta che ha sempre visto gli avvenimenti attraverso il mirino della sua fotocamera, spiegando così il suo mancato coinvolgimento.
Prende coscienza di questo quando vede e fotografa una inutile strage di cavalli.
Cosa dovranno vedere o sentire costoro per prendere coscienza che questo lavoro infame non è giornalismo?


(vignetta da http://emmanuelnegro.tumblr.com/)

martedì 7 aprile 2009

LIFE IS A CABARET   (old chum, Come to the Cabaret)

Berlusconi agli sfollati: "Andate al mare, paga lo Stato"

"Andate lì sulla costa, è Pasqua, prendetevi un periodo che paghiamo noi".
Il premier Silvio Berlusconi, nel corso della sua visita alla tendopoli di San Demetrio, una decina di chilometri da L'Aquila, lo ha ripetuto spesso alle persone che ha incontrato e a cui ha stretto la mano. Il Cavaliere ha girato per le tende fermandosi ad ascoltare le richieste della gente che gli chiedeva di essergli vicino. "State tranquilli - ha risposto il premier - noi facciamo l'inventario delle case danneggiate e voi vi spostate sulla costa perchè lo Stato vi è vicino. Sarete serviti e riveriti". E a dei bambini che gli urlavano forza Milan, il premier ha risposto: "Bravi, dite alla mamma di portarvi al mare che ci sono gli alberghi".

E logicamente questo non è il solo numero, ci sono anche gli altri figuranti, quelli che quando si riferiscono a sè stessi si appellano "GIORNALISTI":

Uno Mattina - Michele Cucuzza intervista uno sfollato, ma deve cedere la linea e dice: "Mi scusi, la devo interrompere sul più bello".
Uno Mattina - Eleonora Daniele esordisce in un'intervista con "La prego, mi racconti la sua disperazione...".
Una giornalista del Tg1 chiede ad una ragazza sfollata, che ha perso tutto, "perché piange".
Claudio Brachino su canale 5 chiede ai volontari se l'immigrato che è stato salvato "è un clandestino"
E per finire, qui il TG1 che vanta gli ascolti dei suoi TG sul terremoto.

Che ne direste se riportassimo in auge LA GATTATA ?
L'AQUILA PRIMA E DOPO


Qui le immagini della zona de L'Aquila
riprese dai satelliti di COSMO-SkyMed dopo il sisma di magnitudo 5.8 della scala Richter che ha colpito l'area nella notte tra domenica e lunedì.
Sul sito dell'ASI, Agenzia Spaziale Italiana
NO GRAZIE

E' quanto ha detto il nostro premier agli stati stranieri che ci hanno offerto aiuto per il terremoto in Abruzzo, vantando la nostra fierezza e autosufficienza. E' quanto fanno di solito i paesi civili, offrono aiuto e chi ne ha bisogno accetta e ringrazia.
La nostra fierezza non verrebbe messa in discussione, di solito anche noi ci comportiamo a codesto modo: offriamo aiuto e cerchiamo di portare sollievo a chi soffre per una calamità.
Fanno eccezione ovviamente gli stati in cui vige la dittatura. Un dittatore infatti non ha piacere che qualcuno vada a ficcanasare nei fatti suoi. Ma non è questo il nostro caso, giusto?.

Gli italiani in queste ore stanno dimostrando la loro generosità. Persone che offrono quello che possono, anche di aiutare a scavare con le sole mani, come avemmo modo di vedere anche in Irpinia.
Il personale della protezione civile non si è mai fermato, cercando di tirare fuori dalle macerie quanti erano rimasti intrappolati. Un vigile del fuoco è stato ucciso dalla fatica.
Stupisce quindi che in momenti come questi ci sia chi abbia voglia di scherzare e chi compie opera di sciacallaggio nei confronti di chi ha perso tutto.
Mi riferisco al fatto che un'auto stamani girava per Avezzano e a nome della protezione civile allertava la popolazione: tra qualche ora ci sarebbe stata una forte scossa di terremoto.
Telefonate e SMS con le stesse informazioni, sempre a nome della protezione civile sono giunte sui cell di molti abitanti di Teramo e Rieti.
Dalla sede centrale di Roma fanno sapere che nessuna notizia del genere è stata diramata dalla Protezione Civile e che si tratta ovviamente di falsi allarmi.

lunedì 6 aprile 2009

TERREMOTO A L'AQUILA


Tremendo risveglio. Nella notte una telefonata da mio figlio, sta per strada, in casa dopo la scossa si sono formate delle crepe e aspettano che i VV.FF. diano il permesso di rientrare. La scossa si è sentita anche a Napoli, gente per strada anche qui.
Dall'Aquila cominciano ad arrivare notizie di crolli, l'autostrada è stata chiusa, si vedono immagini di macerie.
Sembra di tornare indietro nel 1980.
E come allora, l'informazione è fornita dai radioamatori.
Nell'era di Internet.

MADONNE RICICLATE


riciclo madonne
I fujenti, che ogni domenica mattina ci scassano i cabbasisi svegliandoci a forza di urla belluine e banda scalcagnata, hanno appena rifatto il look alla madonna che portano in giro.
Logicamente come si conviene hanno gettato la vecchia scenografia a fianco del cassonetto del riciclo e il tutto giace lì ormai da una settimana buona.
Oltretutto l'Asìa non sta ritirando più i rifiuti ingombranti, per cui sul marciapiedi nei pressi di casa giace una intera cucina componibile su cui è appiccicato un foglio con l'inutile numero di protocollo.
Visto questo, la D.M., non fidandosi del numero verde (già una volta ci è andata bene) ha deciso di portare i materassi e altra roba varia all'isola ecologica. Qui lo ha ricevuto una guardia privata che gli ha detto di scaricare un solo materasso, visto che i contenitori erano già pieni.
Ovviamente la D.M. ha cominciato a dare i numeri, voleva scaricare il tutto sul cancello dell'isola, ma è intervenuto un anziano netturbino di servizio all'isola che gli ha detto:
nun 'o rate retta, jettatelo llà 'ncoppa.
E così fu fatto.
Sono preoccupata, tengo ancora molta roba da buttare e dopo lo spottone di Napoli pulita, c'è parecchia monnezza in giro n'altra volta.

domenica 5 aprile 2009

JATEVENNE !!!!!!










Scampagnate, feste di piazza, fallimento, tavoli tirati in testa.
Ma cos'altro devono sopportare da questa gente i lavoratori che ogni giorno in Italia tirano la carretta per portare questa nazione fuori dalla crisi?
Non avrebbero diritto ad un po' di rispetto?

E questo rispetto ce lo stiamo giocando anche all'estero, dove il nostro premier da esportazione si espone al ridicolo.
Questo striscione è solo il più recente esempio. Non l'ultimo, temo.


VADO AL MASSIMO


Manifestazione CGIL contro la crisi. Oltre due milioni di lavoratori in piazza.





sabato 4 aprile 2009

RIEPILOGANDO    (Italians)

La crisi sta provocando la perdita di 4 milioni di posti di lavoro.
In compenso ci sono centinaia di vignettisti che fanno gli straordinari.
Qui sotto una breve carrellata delle vignette che ci sono piaciute.


g20 elisabetta


E qui c'è la versione denz del Bukaniere, utilizzabile come suoneria del cell





Se telefonando .......


venerdì 3 aprile 2009

I FEEL GOOD





Avevo una gatta anni fa che quando ascoltavo questa canzone di James Brown, appena sentiva l'urlo iniziale, sparava le zampe ai quattro venti e saltava in aria.
Quella gatta somigliava ad un cartone animato, qualsiasi cosa facesse. Ogni tanto dovevamo correre al salvataggio. Tentò di mangiarsi un canarino saltando sulla gabbia appesa e cadendo a terra assieme al canarino fuoruscito, ma non ci riuscì perchè rimase sotto la gabbia, mentre il canarino zampettava tutt'intorno.
Provava a saltare sugli scaffali e trascinava tutto con sè. Una volta però rimase appesa e non riusciva a schiodarsi.
Era la gatta che mi portava sempre i regalini in cucina: un topo morto, una lucertola ancora guizzante. Li collocava sul tappetino in cucina e veniva a chiamarmi.
Allora abitavamo al pianterreno, c'era anche il giardino e i gatti stavano a mezza pensione, entravano e uscivano quando volevano.
Ed è rimasta là, sotto la palma, assieme agli altri che sono passati per casa nostra.

CONTRO SPUT (BIG)



ANTI-Spot Napoli pulita del presidio di Chiaiano-Marano


giovedì 2 aprile 2009

CHI LA SPARA PIU' GROSSA?

L'inceneritore di Acerra "inquina quanto tre automobili", dice Berlusconi
"Quello di Napoli inquinerà meno di un pacchetto di sigarette!"  dice Iervolino.
E De Luca da Salerno fa sapere che i suoi tecnici assicurano che i fumi del suo inceneritore potranno essere fumati invece delle sigarette.

Non mi stupirei se la prossima dichiarazione venisse fatta da uno pneumologo che attesterà che l'inceneritore fa bene ai polmoni e che potremo portarci i bambini a respirare..... allarga i bronchi.
In fondo un tempo i bambini con la pertosse li portavano nelle stalle a respirare il letame, mica sono morti.
(torna il big sput, da dividersi equamente)
GIOVENTU' E DOLORE

Questa mattina mentre prendevo il caffè ho udito delle urla femminili provenienti dalla strada sottostante. Credevo si trattasse di uno scippo, è abbastanza frequente, ma le urla continuavano aumentando di intensità. Mi sono affacciata ed ho visto una grande folla sulla strada sovrastante e una ragazza stesa a terra immobile, coperta da un lenzuolo.
Sono rimasta paralizzata sul balcone. Temevo che la ragazza fosse morta e non capivo da dove fosse caduta. Dopo poco è arrivata l'ambulanza, l'hanno messa su una barella e lì ho visto che muoveva gli occhi e una mano.
Poi è arrivata anche la polizia.
Non so molto. Sembra che la ragazzina (13 anni) si sia gettata di sotto dal parapetto della strada e che sia orfana del padre, deceduto una decina di giorni fa. Ancora non si hanno notizie sullo stato della ragazza e dei motivi che l'hanno spinta a compiere quel gesto.
L'idea del suicidio è sempre qualcosa che inorridisce, specialmente quando capita ad un'adolescente.
Vedere quella ragazzina immobile a terra mi ha riportato indietro di 4 anni, quando capitò in famiglia un episodio del genere.
Ci pensa la vita a impedirti di dimenticare.

mercoledì 1 aprile 2009

NOBEL NEGATI


I retroscena del mancato premio a Moravia sono svelati nel libro La letteratura italiana e il premio Nobel. Storia critica e documenti di Enrico Tiozzo, docente di letteratura italiana all'Università di Goteborg, che per la prima volta presenta tutte le carte inedite dell'Accademia di Svezia relative alle candidature italiane al prestigioso riconoscimento dal 1901 al 1957.

Gli accademici giudicarono Il conformista un libro "sorprendentemente incoerente", Il disprezzo "un romanzo abbastanza convenzionale" mentre La mascherata era "insignificante". Da qui la secca bocciatura che gli precluse il Nobel: "A Moravia manca completamente il polso caldo dei grandi scrittori. Egli non ha mai avuto niente da professare e non è mai stato in grado di aprire un dibattito sulla condizione umana".
"Gli indifferenti e La ciociara rivelano un tratto spiacevole, troppo attento al tema erotico"

Scoprire una vena bacchettona negli accademici svedesi stupisce molto.
Si potrebbe spiegare quindi, con analoghe motivazioni, la mancata assegnazione del Nobel a Philip Roth, sicuramente uno dei migliori scrittori viventi.
FATEBENEFRATELLI!!!!

E' il nome di un ospedale napoletano, sito sulla collina di Posillipo.
Ci ha permesso di balzare alle cronache nazionali come il primo caso di denuncia di extracomunitario da parte dei medici (anche se la legge non è ancora in vigore).
Una donna della Costa d'Avorio, che ha richiesto lo stato di rifugiata politica, recatasi in ospedale per partorire, è stata denunciata tramite fax dai medici al commissariato di zona. Inoltre la donna non ha potuto avere con sè il bambino e per 4 giorni non ha potuto allattarlo.
Ma se la legge non era ancora in vigore, con quale criterio questi sanitari hanno sequestrato il bambino?
E meno male che l'ospedale si chiama Fatebenefratelli. Almeno per pudore cambiategli nome.
NAPOLI PULITA?  (No, vergognosamente zozza)





Piccolo riepilogo: S.B. fa sparire i rifiuti dalle strade centrali, mentre in periferia li possiamo ammirare tuttora.
Ma dei rifiuti non se ne parlerà più, grande vittoria, come promesso.
Oggi lo spot su Napoli e la sua monnezza, interprete principale Elena Russo, l’attrice raccomandata da Berlusconi a Saccà per un posto in qualche fiction della Rai.
Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, sottolinea che è stato fatto un regolare casting per la scelta della testimonial. “Certo che ci siamo posti il problema dei possibili gossip - ammette - ma abbiamo ritenuto avrebbe fatto aggio su tutto la qualità del progetto creativo”.

Forse hanno ritenuto che avrebbe fatto aggio tutto il gossip che si sarebbe scatenato e forse anche la protesta delle donne.

L'Udi (Unione Donne in Italia) critica aspramente il nuovo spot che Pubblicità Progresso ha realizzato sull'emergenza rifiuti a Napoli. Lo spot mostra Elena Russo (una delle attrici all'epoca tirata in ballo nelle intercettazioni tra Berlusconi e Saccà) sepolta tra i sacchetti dell'immondizia, che immobile ed ignara aspetta i salvatori. Un'immagine che l'Udi ritiene "assolutamente negativa di donne che invece hanno garantito sempre la vivibilità facendo nelle piazze e materialmente la raccolta dei rifiuti, spesso vanificata dalle ditte appaltatrici". E conclude "Le donne hanno vigilato, instradato e pubblicamente fatta la loro parte: altro che sepolte e salvate"

Sinceramente io la signorina ce l'avrei lasciata sotto i sacchetti, anzi ne avrei portato qualcun'altro da casa (con avanzi di pesce e baccalà)