Nisida

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martedì 6 ottobre 2009

LODO MONDADORI  (aspettando il Lodo Alfano)

140 pagine di motivazioni per la condanna alla holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
"E' da ritenere - scrive il giudice -, 'incidenter tantum' (cioè solo ai fini di questo procedimento, ndr) e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede".

Subito dopo la pubblicazione della sentenza sono arrivate telefonate di insulti al giudice Raimondo Mesiano.
15 consiglieri del CSM hanno chiesto al  Comitato di presidenza la tutela del giudice estensore della sentenza.

Subito è partita la campagna della libertà, a difesa del povero "accerchiato".
Si ipotizza persino una manifestazione di piazza, dove verranno chiamati gli elettori a sostegno del premier condannato a pagare.
Bene, una buona occasione per contarsi e tastare il gradimento di Papi.
Meno bene che un governo organizzi una rivolta di massa contro i giudici che hanno semplicemente svolto il loro lavoro. Se il cainano si sente leso nei suoi diritti ha sempre a disposizione i mezzi legali previsti per fare opposizione. A che gli serve scendere in piazza?

Mala tempora per lo stuolo di avvocati

Nel frattempo l'ineffabile premier va a dire quattro stroppole ai poveri cristi di Messina che hanno perso tutto. Promette case nuove (e pure la spesa per una settimana) per il sommo gaudio dei palazzinari che hanno provocato il disastro e che si faranno un altro po' di soldi con la ricostruzione.
Nulla di nuovo, tutto già visto a L'Aquila.

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