Nisida

Nisida

venerdì 31 dicembre 2010

HAPPY GNU YEAR

Come dice l'amico Bukaniere.
E tanti tanti auguri a tutti i passanti e i residenti per un felice anno.
Auguro che tanti desideri si realizzino, quanti sono gli struffoli in questo piattone.


giovedì 30 dicembre 2010

LA TERRA DI NESSUNO

Con la città invasa dalla monnezza, con i cumuli che crescono alternativamente a destra e a sinistra, con le barricate a centro strada costruite dai residenti perchè quei cumuli diventano inamovibili, con la polizia e i pompieri che corrono alternativamente di qua e di là con sirene a tutta birra, con i bobcat che arano la strada portando via anche qualche pezzo di marciapiedi, siamo arrivati a Capodanno. 
A parte tutte le promesse che ormai Sua Falsità non riesce a mantenere (neanche quella di aver promesso di non parlare più di spazzatura), qui nel quartiere stiamo assistendo ad una revanche dei commercianti che all'ordinanza sindacale che ci diceva di tenerci la monnezza in casa fino a lunedì rispondono allargandosi su tutto il marciapiedi.
In particolare, pescivendolo e fruttivendolo hanno allestito i loro banchi come se fossero in un presepio.
Il pescivendolo con le sue vasche di strani capitoni che devono avere il DNA delle anaconda tanto sono chiatti e lunghi, ha messo su un bancariello per l'esecuzione e il taglio dei suddetti capitoni, munito di coltellaccio e grembiulone debitamente insanguinato. Il popolo passando butta un occhio distratto e accelera evitando di visionare la ghigliottina delle povere bestie.
Il fruttivendolo a sua volta, per non essere da meno, ha messo su una doppia fila di banchi dove sono alloggiati canestri di frutta provenienti da tutto il mondo, invadendo anche la strada e costringendo le vecchine e le signore con i passeggini a camminare in mezzo alla via, rischio investimento.
Ma la vera meraviglia è rappresentata da una cesta di ciliege rosso scuro, perfette, grandi e tutte della stessa identica misura, alla modica cifra di € 25/Kg. E sono pure finite (ma non c'era la crisi?).
In tutto questo bailamme da suk arabo sono spuntati a mo' di funghi 2 bancarielli per la vendita di fuochi, regolarmente vietati.
E duole precisare che in tutti questi giorni non s'è visto un solo vigile, foss'anche per dare una guardata al traffico, vista la paralisi che si è generata negli incroci debitamente a croce uncinata.
Forse bisogna aspettare le assunzioni del concorsone, sperando che i neo assunti vigili non vadano ad imbucarsi anch'essi dove stanno gli altri colleghi (dove, solo Dio lo sa).

mercoledì 29 dicembre 2010

SACCONATE   (ovvero: l'intelligenza nelle mani)

Una delle cause della disoccupazione giovanile in Italia? Avere "cattivi maestri" e "cattivi genitori". Lo sostiene il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo cui è necessario rivalutare il "lavoro manuale, l'istruzione tecnica e professionale evitando che una scelta liceale sia fatta per sola convenzione sociale e magari non vedendo che un giovane ha l'intelligenza nelle mani".

Anche io, "cattivo genitore", non ho chiesto a mio figlio se avesse "l'intelligenza nella mani" e se per caso non volesse fare l'idrauliche (come dice Filumena), con l'Apecar, come il figlio del notaio qua sopra......

Ma un grido spontaneo e irrefrenabile mi erompe dal petto:

Sacco'... và caca
(Pardonnez moi le gallicisme)


venerdì 24 dicembre 2010

BUON NATALE


A chi passa per caso e a chi non dimentica, auguro giornate spensierate, serene e possibilmente felici.
Felice Natale a tutti.


GRAZIE FIGLI

Grazie, figli, di questa lezione memorabile che avete dato a noi che solo per voi lavoriamo e viviamo e che per voi avevamo paura, dicevamo va bene vai ma stai attento, come sempre avremmo voluto essere al posto vostro per aiutarvi e proteggervi e chissenefrega oggi di destra sinistra e centro, l'unica cosa che conta è il vostro futuro e il futuro è di tutti, anche – avete visto – di quei poliziotti e di quei finanzieri che vi applaudivano al passaggio, ce n'era un gruppo sotto al ministero Gelmini che si è messo a scherzare vi ha detto “non vi fate fregare che dipende solo da voi”, sono gli stessi agenti che manifestano davanti a Montecitorio e ad Arcore, gli stessi che vi hanno scritto, sono ragazzi anche loro, ce ne sono tanti come voi anche fra loro. Non tutti, ma tanti. Avevamo paura per voi e insieme speranza, come sempre, e come sempre non potevamo esserci perché il tempo è vostro, adesso, e da voi dipende il nostro. Grazie di aver sconfitto con l'unica arma possibile, l'intelligenza e l'ironia, la minaccia grande e reale di chi ha cercato e ancora cercherà di farvi passare per estremisti, ignoranti, provocatori, di aver sconfitto la torva arroganza del fascismo di ritorno spiazzandolo, come vi avevamo suggerito e certo sappiamo bene che non è successo perché ve l'abbiamo detto noi però lasciateci la gioia di vedere incarnato un pensiero, un testimone che passa di mano, un'idea che si muove e da qualche parte, del resto, verrà. Grazie di aver reso ridicoli semplicemente ignorandoli quelli che chiedevano il sangue sull'asfalto, quelli che vi volevano arrestare prima, che volevano trattarvi da ultras, che vi temono e vi odiano perché non vi ascoltano, non sanno quanto sia difficile stare nei vostri panni perché non ci stanno mai, stanno nei loro. Grazie per aver pensato l’idea di libertà che lascia le trincee a chi le ha costruite. Così, a Roma, vi abbiamo visti in periferia, lontano dalla zona rossa. Vestiti da Babbo Natale, coi pacchi regalo su cui avete scritto “Lotta all’evasione fiscale”, “Riconoscimento delle coppie di fatto”, “Acqua pubblica”. Diritto allo studio, avete detto al Presidente della Repubblica. Avete visto, Napolitano ha aperto la porta. I nonni e i nipoti, sono anni che lo andiamo dicendo: è questa l’alleanza che salverà l'Italia. La saggezza dei nonni, la forza dei nipoti. Scriveva Luigi Manconi, ieri, che siete un vero movimento politico. Jolanda Bufalini Claudia Fusani e Maria Grazia Gerina sono state con voi e raccontano per esempio di Alessandro, che aveva al collo una poesia di Franco Fortini. Istruitevi, abbiamo bisogno della vostra intelligenza. Non fermatevi, la battaglia è appena cominciata. L'Italia siete voi. Restituiteci la dignità che abbiamo cercato in questi tempi di fango di tenere in salvo come i libri ai tempi delle alluvioni, le mani in alto. Bianche, le mani, come le vostre. È un Paese bello e onesto e dignitoso, il nostro, avete ragione. È un Paese migliore di quella gentaglia. Prendetelo, figli. Restituitecelo. Vi guarderemo portarlo lontano, dove merita e dove meritate.

22 dicembre 2010 

Grazie, Concita, per avere espresso quello che noi sentiamo. 
E grazie a questa ragazza che ci ha fatto provare un'emozione.
La ricerca appesa a un filo

mercoledì 22 dicembre 2010

C'ERA UNA VOLTA L'ITALIA

E c'è ancora.
Grazie a LA7, ora in onda, Italia-Germania 3-1, 11 luglio 1982.
Buon viaggio, Bearzot. Salutaci Pertini.

lunedì 20 dicembre 2010

SCIOPPING 

Prima o poi doveva toccare anche a me. Girellare per negozi a comprare un po' di fesserie per Natale.
Avevo pensato: oggi è lunedì, quindi tutto quell'esercito in marcia visto in giro sabato e domenica sarà finalmente al lavoro e quindi posso provvedere.
Macchè, qua non fatica nessuno, tutti in giro a intasare le strade pure a piedi e i negozi straripavano di persone in fila alle casse.
Dovevo anche prendere dei giocattoli ma non sono molto aggiornata, pensavo a dei videogame per cavarmela velocemente.
Ma poi ho visto una vetrina molto grande dove c'erano tanti bambolotti con la faccia di neonato incazzato. Mi è cascata la mascella a leggere i prezzi: andavano da 250 a 350 euro cadauna. Ed erano veramente orribili, le facce uguali ai bambini appena partoriti. 
Poi ho visto che si chiamano Reborn baby e sono oggetti da collezione. Ma chi se li mette in casa questi orrori?
Poichè non avevo molto tempo a disposizione ho rinviato a domani.
Per ora ho comprato solo dei cioccolatini da Gay Odin da regalare e pure là c'era la coda.
Però è un bel negozio antico, con cioccolato di ottima qualità e ti fanno la confezione come vuoi, con delle scatole con delle guaches sul coperchio molto belle. Il tutto circondati dal profumo di cioccolata, che vendono anche calda in tazza e pure a gelato. Anche la gentilezza delle commesse fa parte della tradizione della casa.
Fine del primo round e tanto per cambiare, stasera piove di nuovo.

giovedì 16 dicembre 2010

FEISPADANIA

Spero sia una bufala, ma ho trovato questa immagine su Facebook che annuncia per il 2011 l'apertura di Feispadania, definito Il primo social network per gente del Nord.
Bisogna dire che, riflettendoci, sembra un arretramento su tutta la linea. Mentre Facebook è un social network che mette in comunicazione il mondo intero senza confini, Feispadania tiene i suoi iscritti dentro i confini dell'inesistente Padania. Se la canteranno e se la suoneranno fra loro, parlando con molto impegno di cibo, arte, moda ma soprattutto di "argomenti padani".
In tempi di globalizzazione i leghisti si stanno chiudendo dentro un ghetto.



CHE COSA HAI MESSO NEL CAFFE'?

Pionati ad Annozero ha dichiarato di aver convinto Scilipoti a votare la fiducia offrendogli solo un caffè.
E noi ci stiamo interrogando su cosa abbia messo in quel caffè per provocare l'effervescente esibizione del suddetto onorevole a Un giorno da pecora.
Qui lo show di Scilipoti, che ha fatto dire ad uno dei conduttori della trasmissione radiofonica, Claudio Sabelli Fioretti: non mi è mai capitata una cosa del genere nella vita.


martedì 14 dicembre 2010

'O NO'... MA VA TE COCCA


Lo diceva la diplomatica americana: tira tardi la notte e poi non ce la fa a restare sveglio. L'ha fatto ancora oggi, due volte.
Prima lo ha svegliato Brunetta ma poi alle 13,40 si è riaddormentato. 
Nell’aula del Senato stava parlando la senatrice Poli Bortone: “Il governo ha tradito il Sud!”
In quel mentre Berlusconi si appisola, gli cade la testa per lunghi secondi, poi si riprende e applaude l’intervento (a sproposito).
Qui altre foto della pennichella

domenica 12 dicembre 2010

BUNGA BUNGA (Per colpa dell'Africa?)

Non c'è da stare allegri, ma non siamo i soli ad avere un premier che insulta le donne.
Ce n'è un altro in Africa, il presidente del Botswana.
Ha 57 anni, è ancora scapolo e secondo il suo popolo dovrebbe già avere una schiera di figli e nipoti. Ma lui è troppo preso dagli affari di stato per cercarsi una compagna e allora ha detto pubblicamente ciò che pensa, quasi invitando a cercargliela.
"La voglio alta, magra e di bell'aspetto. Non voglio una come questa qui, che quasi non passa dalle porte e rischia col suo peso di sfasciare le sedie e pure gli ammortizzatori delle auto", ha detto, indicando una donna ministro del suo governo che non corrispondeva alla descrizione della sua eventuale sposa.
Il maschilismo e la zamperaggine davvero non hanno confini, ma almeno Ian Khama presidente del Botswana le sue villanie le esterna in Africa.
(www.a24media.com)
(Elio e le storie tese - bunga bunga)

giovedì 9 dicembre 2010

PRONTO PER MALAGROTTA?

"Mi sembra siano in atto una montatura e una gonfiatura del fenomeno veramente ridicole" così disse Alemanno, aggiungendo che "si cerca di montare un caso che diventa un vero e proprio attacco politico". 

"Credo si siano un po' superati i limiti della realtà effettiva: mi lascia veramente perplesso il fatto che si possa trasformare in un caso nazionale l'assunzione di questo o quel figlio del caposcorta", ha detto riferendosi al suo, ormai ex caposcorta, Giorgio Martinelli, che si è dimesso dopo la diffusione della notizia dell'assunzione della figlia in Ama e del primogenito in Atac. 

Li avranno assunti a loro insaputa?
Nulla di grave, se l'avventura finirà male potrà sempre aprirsi un'osteria:
da Gianni, rigatoni e pajata.

Su l'Espresso interessanti rivelazioni sul Gotha nero che comanda nella capitale. con l'elenco delle poltronissime.

mercoledì 8 dicembre 2010

IN GALERA!!!!!

Lo sapevate che, se si rompe il preservativo in Svezia, c'é il mandato di cattura internazionale?

E adesso cliccare qui per avere un generatore automatico di reati sessuali per arrestare Julian Assange (nel senso di: ogni scusa è buona).
Istruzioni: fare refresh per ottenere un nuovo reato sessuale.

BLOCCHI STRADALI 

Come accadde due anni fa, nel periodo emergenza monnezza, è accaduto ancora.
Stufi di veder prelevare gli altri cumuli di spazzatura lungo la strada vedendo al contempo crescere i propri, gli abitanti della zona ieri sera hanno dato vita ad una manifestazione neanche tanto pacifica, trascinando al centro strada i rifiuti accumulati, bloccando il traffico nei due sensi di marcia e organizzando un presidio di protesta. Stavolta niente fuoco, hanno capito finalmente che fa male bruciare i cumuli.
Subito dopo sono arrivate due volanti della PS, un'auto dell'Asìa e dopo qualche oretta due bobcat, che hanno caricato la monnezza sui camion.
I disperati volenterosi hanno cercato di spiegare alla polizia le loro ragioni ed hanno cercato invano risposte sui prelievi a macchia di leopardo (sempre le stesse macchie però).
Quali che siano le risposte, non si può approfittare della pazienza della gente, visto che oltre al danno c'è anche la beffa che a Napoli si paga la Tarsu più cara d'Italia.
Bisognerebbe altresì avvertire il PresDelCons che i 10 giorni stanno per scadere e la città continua a presentare zone pulite, alternate a montagne di spazzature. Dopo il prelievo nessuno pulisce (si aspetta ancora la pioggia?) e i cittadini scendono con le taniche di creolina. La creolina fa male se respirata ed è anche scivolosa e puzza quasi più della monnezza.
Attendiamo fiduciosi il 14 dicembre.


lunedì 6 dicembre 2010

NEAPOLITAN PRIDE

Condivido pienamente quanto scritto da Erri De Luca

Una Falsa classifica

Il Sole 24 ore pubblica una statistica sulla qualità della vita secondo la quale Napoli è all'ultimo posto. Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C'è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco. Qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Qualità di vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l'aria leggera. Qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Qualità di vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Qualità di vita la storia che affiora dappertutto. Qualità di vita la geografia che consola a prima vista e qualità di vita l'ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con:" Faciteme 'o piacere". Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare.

domenica 5 dicembre 2010

E' TORNATO L'ALBERO DEI DESIDERI

Nella Galleria Umberto da molti anni i commercianti mettevano un albero di Natale e sui rami, adulti e bambini attaccavano bgliettini che esprimevano auguri e desideri. Da qualche tempo la tradizione si era interrotta, causa furto dell'albero.
In piena notte l'albero veniva portato via dai soliti ignoti.
Quest'anno, abbondantemente zavorrato, l'albero è lì, a disposizione di chi voglia appiccicarci post-it e fogli di quaderno.
Qui sotto un esempio di bigliettino.


galleria biglietto

galleria albero
 

martedì 30 novembre 2010

OLE'

E' da ieri sera, da quando abbiamo appreso la notizia, poi ripresa da Fazio in trasmissione, della morte di Mario Monicelli, che continua a venirmi davanti agli occhi la scena del film Il ciclone, in cui Levante chiama Gino, il nonno e gli dice: vado in Spagna. E lui risponde. Olè.
Una bella scena, un campo di girasoli e sullo sfondo un casale della campagna toscana.
Gino non compare mai nel film, si sente solo la sua voce che proviene dal casale dove vive in solitudine, senza rotture di balle tra i piedi.

E' un dolore pensare che un uomo di 95 anni debba decidere di mettere fine ai propri giorni in modo così barbaro, senza la possibilità di essere misericordiosamente assistito e accompagnato. Dignitosamente.
Ma è un dolore ancora più grande oltre che l'indignazione sentir dire al TG che è rimasto due ore lì per terra, a pochi passi dal pronto soccorso, sotto la pioggia. Perchè persone disumane dovevano compiere il loro lavoro con la dovuta calma.

E lui che sperava che noi facessimo la rivoluzione!

Stasera gli studenti hanno occupato la stazione Termini al grido di:
Branca Branca Branca Leò Leò Leò.


lunedì 29 novembre 2010

SEGNALI.... SUI TETTI


THE SHIT HIT THE FAN

US embassy cables: browse the database

Wikileaks ha vinto

È la cosa che si dice del terrorismo, no? Che il suo obiettivo – lo dice il nome – non sia la realizzazione di attentati, il numero di morti, il successo delle iniziative puntuali, ma la diffusione della paura, il radicamento della consapevolezza della propria esistenza. I terroristi vogliono far sapere che ci sono e che nessuno può sentirsi tranquillo perché possono colpire.
Il paragone si esaurisce ovviamente in questo aspetto – ci mancherebbe – ma per Wikileaks è uguale: non è pubblicare con successo scoop pazzeschi il suo fine, quello è il mezzo. Il fine è fare in modo che i governi, le istituzioni, i poteri, sappiano che non possono essere certi della segretezza delle loro scelte. Che capiscano che il tempo della riservatezza serena e garantita è finito: che niente di deprecabile o illecito potrà più essere fatto senza timore di essere scoperti.
E in questo Wikileaks ha vinto già, con un’escalation micidiale di risultati e copertura mediatica. Ancora a primavera scorsa nessuno – praticamente nessuno – sapeva neanche cosa fosse, né l’aveva mai sentita nominare. Avevano assestato dei colpi notevoli di rilievo nazionale negli Stati Uniti e in qualche altro paese, ma senza ancora una reale capacità di promuovere la strategia complessiva. Gli scoop avevano prevalso sugli scoopers.
Adesso è il contrario: in sei mesi Wikileaks è diventato un brand, un’idea che fa paura e suscita attese ed eccitazioni. Per molti giornali la sua fama supera la comprensione delle sue attività: lo scooper prevale sullo scoop. Se in questo prossimo rilascio non ci fosse niente di realmente sconvolgente – qualcuno lo ha detto già dei precedenti – i titoloni sarebbero comunque garantiti: “lo ha detto Wikileaks” diverrà una sorta di moderno “lo ha detto il telegiornale”.
E per essere più concreti, già all’annuncio del precedente rilascio e ancora di più per questo, le autorità americane sembrano molto nervose e stanno diffondendo allarmi in tutto il mondo (per l’eccitazione dei media e dei ministri italiani e del Burkina Faso): hanno paura. Che questo sia bene o no – le faccende sono sempre complicate – è in discussione: ma Wikileaks ha vinto.
(wittgenstein.it)

Anche se quello che sta venendo fuori, per ora almeno, sembra alquanto insignificante ancorché deludente. Nulla che non abbiamo già da tempo potuto leggere su Dagospia.
L'unica novità è quella di Frattini che voleva abolire le coltivazioni di papaveri da oppio in Afghanistan convertendo i contadini in produttori di olio di oliva.
Neanche Dagospia sarebbe mai arrivato a tanto.

sabato 27 novembre 2010

LAW BOAT

   

A Genova per il 30esimo congresso nazionale forense, ospitato sulla nave ribattezzata Law Boat, il Guardasigilli lascia la sala furioso al termine del suo intervento, inseguito dai fischi dei “colleghi” avvocati. 
Prima di Alfano, l'unico ministro della Giustizia contestato in questi modi dall'avvocatura era stato il leghista Castelli.


Povero Angelino Supertrim, lui proprio non se l'aspettava.

PIAZZA BELLA PIAZZA


Il passato e il presente



noi speriamo in un futuro (prossimo venturo).



Bisognava che ci fosse una donna in CGIL per vedere un segretario con le palle.
Auguri, Susanna! A te ed a noi.


(Foto CGIL Nazionale)

venerdì 26 novembre 2010

L'AMARISSIMO CHE FA BENISSIMO


Ieri diceva: «Un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi studenti».
Oggi Emilio Fede dice che un paese civile dovrebbe chiudere Facebook. 

”Una societa’ civile dovrebbe chiudere facebook, che e’ una realtà delinquenziale all’origine di episodi drammatici”. Lo ha detto all’ANSA il direttore del Tg4 Emilio Fede commentando i commenti ingiuriosi comparsi sul social network dopo la notizia dell’aggressione subita l’altra sera in un ristorante di Milano.
”In due anni ho depositato 38 denunce per minacce e da tempo viaggio sotto scorta – aggiunge Fede – non mi interessano le minacce, tantomeno quelle fatte da imbecilli su facebook, che non vedo e non seguo”.
Tornando all’aggressione subita l’altro ieri sera alla Risacca 6, Fede l’ha paragonata a quella di cui e’ rimasto vittima Luca Massari, il tassista morto dopo essere stato selvaggiamente picchiato per aver investito un cane: ”Chi ha aggredito il tassista non voleva ucciderlo ma menarlo, lui mi ha preso a pugni in faccia, qual e’ la differenza tra i due casi?”

Che Massari è morto, PIRLA!  
E tu invece continui a vomitare cazzate da una specie di TG abusivo, occupando una frequenza non dovuta che ci costringe a pagare multe stratosferiche, queste sì a spese dei cittadini italiani.

VIENI VIA CON ME?

Ci risiamo, il CdA della Rai decide a maggioranza che i movimenti per la vita hanno diritto di replica nella trasmissione di Fazio e Saviano. D'accordo stavolta anche Garimberti.
Essi rifiutano ritenendo inaccettabile la richiesta del CdA.
"Sbaglia chi contrappone una storia a un'altra, una esperienza a un'altra. O equipara una esperienza a una tesi politica e costruisce uno scontro ideologico fra dolori": afferma il direttore di Raitre Paolo Ruffini. "Vieni via con me non è un programma a favore della morte. Anche se ha sfidato in tv il tabu della morte. Vieni via con me racconta esperienze di vita. E' stato capace di portare in prima serata temi difficili ed angosciosi. Ha dato voce a persone che di rado l'hanno in televisione, non per costruire attraverso di loro contrapposizioni ideologiche nè per usarle come armi da brandire in mano ai diversi schieramenti".


La vignetta si riferisce al sit-in dell'UDC a viale Mazzini contro l'eutanasia. 

giovedì 25 novembre 2010

I RIFIUTI? NAPOLI SI ARRANGI

Così titolava il Riformista il 20 novembre, pubblicando un articolo di Giampaolo Pansa.
Un silenzio assordante è stata l'unica risposta al delirante pezzo. Unica voce levatasi quella di Nino D'Angelo.
Il Fatto Quotidiano, ieri 24 novembre, pubblica la sua lettera:

Non sono mai stato una persona normale .
Ed ho due categorie di amici : i grandi intellettuali ed i grandi ignoranti. Uno di quelli intellettuali mi ha fatto notare uno scritto di G. Pansa, su un giornale : " I rifiuti? Napoli si arrangi". Sono sobbalzato, mi sono sentito senza patria. Un emigrante in Italia. Fa comodo generalizzare creare la figura immaginifica del "napoletano unico" per scaricare tutti i problemi sui più deboli, sul popolino. Quando si tratta delle cose belle di Napoli sono di tutti, monnezza e camorra sono sempre solo nostre. Vorrei ricordare – con l'umiltà dovuta da uno come me- di fronte a un grande intellettuale a Giampaolo Pansa e a tutti quelli che la pensano così, che la pizza oggi si mangia più a Milano che a Napoli. Che non esiste più il menestrello con il mandolino, che il loro immaginario, la loro semplificazione di comodo, non serve neppure quella a risolvere il problema della spazzatura. Mi sembra piuttosto persegua un disegno preciso: dividere l'Italia. Vorrei in proposito ricordare che il ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni, si è appropriato anche del palco di Roberto Saviano e Fabio Fazio, per ripetere a un pubblico più vasto, quello che già ci raccontava da giorni e giorni a reti quasi unificate: un comizio, per prendersi i meriti di aver migliorato l'Italia. Ma dove? Qui la spazzatura è per strada, vorrei dire al signor ministro, la camorra prospera insieme ai sacchetti di rifiuti, mentre la disoccupazione cresce e la gente è disperata. Qui siamo rovinati, signor ministro. È la prima cosa che mi viene in mente quando esco di casa al mattino, mi trovo davanti al panorama della spazzatura: siamo rovinati.
Ma che significa? Avrà delle responsabilità la politica? Avrà delle responsabilità un governo che si vantava di aver brillantemente risolto tutto con la bacchetta magica di Guido Bertolaso, che ora si prenderà la meritata pensione. Che dobbiamo fare noi napoletani? Prenderci questa colpa? Possiamo anche farlo, ma la politica non si può auto-assolvere. Devono smetterla di raccontar frottole: l'inceneritore di Acerra doveva esser una meraviglia, ma pare non funzioni così bene; Berlusconi lo scorso 29 ottobre aveva promesso che la situazione per le strade di Napoli sarebbe ritornata alla normalità in tre giorni. Sono passati tre giorni, altri tre, poi tre ancora. E la normalità? La normalità è diventata questa: avere tutti i giorni a tutte le ore i rifiuti per le strade.
Forse ora non c'è più tempo per pensare, forse ora bisognerebbe curare la malattia, non chiedersi ancora di chi sia la colpa, per poi assegnarla come premio speciale a chi non si può difendere dalle colonne di un giornale o da un palco televisivo. A proposito di tv, ho letto che il mio amico Pino Daniele ha detto che se Saviano fosse davvero pericoloso lo avrebbero già ucciso. Mi auguro, come sono sicuro anche Pino, che Saviano non lo uccidano mai. Con Gomorra si sarà anche arricchito, ma non credo sia una colpa: ha avuto il coraggio di dire cose che altri non dicevano, ma che qui a Napoli, sia chiaro, sapevamo tutti, nulla di nuovo.
Anzi, mi stupisco della meraviglia, anche qui, della politica, che avrebbe dovuto conoscere Gomorra ben prima dell'uscita del libro.
CHIUDO la parentesi e ritorno ai rifiuti, il concetto che ho d'Italia intesa come comunità mi fa respingere al mittente, ma con grande umiltà ripeto, l'idea di Pansa: napoletani vedetevela voi, pensateci da soli, arrangiatevi. No, aiutateci invece. Noi faremo il nostro. Ogni napoletano, ogni italiano dovrebbe stare vicino a questa città. Gli intellettuali, troppo a lungo in silenzio, dovrebbero ricominciare a parlare.
Le persone che godono di notorietà, come me, dovrebbero prendere un impegno, che può essere questo: esser protagonisti di una campagna (senza intascare un euro) per spiegare come si fa la raccolta differenziata, poi toccherà alla politica, alle istituzioni lanciare un grande piano di raccolta differenziata in tutta la Campania.
 
MA CHE ASPETTATE A BATTERCI LE MANI

a metter le bandiere sul balcone?
Sono arrivati i re dei ciarlatani,
i veri guitti sopra il carrozzone....
Napoleone primo andava matto per 'sto dramma,
ed ogni sera con la sua mamma
ci veniva ad ascoltar....


martedì 23 novembre 2010

30 ANNI DA QUEL GIORNO

Questa è la voce del terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980. Per non dimenticare.



lunedì 22 novembre 2010

MEDITAZIONI (dopo il monnezza tour)

Sarebbe forse il caso di sostituire l'immagine header del mio blog e metterne una più attuale?

Mi piange il cuore, ma questa è la visione che si presentava agli occhi ieri sera.
Abbiamo fatto un giro per via Caracciolo e arrivati a piazza Vittoria abbiamo visto una diga di sacchetti che arginava una megapozzanghera a forma di lago in cui si specchiavano i sacchetti. 
Un cumulo enorme di rifiuti stazionava a via Chiaia, di fronte al cinema Metropolitan e tutti gli angoli della "Napoli bene" erano regolarmente riempiti da cumuli di spazzatura.
Sotto casa mia il solito cumulo davanti alla Farmacia, quello che nel 2008 prendevo come indicatore, sta crescendo, ancora non è arrivato al primo piano, ma ci sono buone speranze.
Ogni vicolo di via Roma era regolarmente tappato da una montagna di sacchetti e la puzza regnava sovrana. Lo stupore era che da piazza Trieste e Trento la visuale era libera, niente spazzatura lungo tutta via Roma fino all'Augusteo. Ma poi ad ogni incrocio la sopresa. In questi vicoli ci sono una marea di ristorantini, alcuni anche molto consigliati dalle guide, ma per arrivarci bisognerebbe scavalcare.
La cara Rosetta continua a suggerire il sottosuolo come ricettacolo della monnezza cittadina ma spero che qualcuno le dia presto della pazza. 


(foto da Corriere del Mezzogiorno)

Qui i tifosi del Napoli allo stadio espongono un polemico cartello:

Alle prossime elezioni una sola cosa è sicura
la scheda elettorale va messa nella spazzatura
la vera Napoli disprezza
questa politica di munnezza

venerdì 19 novembre 2010


DA MINISTRO DELLA CULTURA A CULTURE CLUB



 



bondi boy george










Anche se, devo aggiungere, che se fossi Boy George un po' mi incazzerei.

giovedì 18 novembre 2010

BRUXISMO (o del rosicamento) II

Dopo la seconda puntata di Vieni via con me, il rosicamento è ripreso a motori accelerati.
Stavolta non c'era neppure Benigni, cui era stato dato il merito del mega ascolto, eppure si è arrivati a nove milioni di spettatori.

Ma la critica più dura viene da Emilio Fido, direttore del Tg4: “Saviano è stato bravo a fare i soldi. La tv gli è stata complice fino ad arrivare all’assurdo di chi, addirittura, lo vedrebbe capo del governo. La sua realtà mi mortifica, come uomo e come giornalista“.

Come giornalista, vabbè, lui crede di esserlo e buon pro gli faccia, ma come uomo, avrei da dubitare.
Sere fa a Blob è passato un pezzo del suo TG4, dove il direttore commentava la protesta dei sei poveracci sulla gru a Brescia.
Auspicava, il buonuomo, che qualcuno salisse sulla gru e gettasse di sotto (facendo anche il gesto) quei disgraziati lavoratori, turlupinati dallo Stato e inchiodati dalla circolare di Manganelli.
Ci auguriamo di non dover assistere più a simili indecenti dichiarazioni e auguriamo a Emilio Fido di andarsene al più presto affanculo.


mercoledì 17 novembre 2010

OGGI A BRESCIA IN PIAZZA LOGGIA .......

..... è comparso un cartello:

«Provo un sentimento di impotenza perché la città voleva due cose: verità e giustizia – commenta il sindaco di Brescia, Adriano Paroli - ma non si è riusciti a raggiungerle. La città continuerà comunque a cercare verità e giustizia». Amareggiato e indignato è Paolo Corsini, deputato del Pd, già sindaco della città lombarda: «Sgomento e sconcerto per una sentenza che, va detto con chiarezza, pone fine alla vicenda giudiziaria. È un insulto irreparabile a quanti quella mattina sono caduti in piazza, ai loro familiari, un'offesa che umilia la città e rischia di spegnere un ansia di verità e giustizia che la ricerca storica e il giudizio politico hanno invece da tempo appagato».

Nessun colpevole per la strage di Brescia (l'Unità)

lunedì 15 novembre 2010

UNA NEW TOWN SUGLI AFFRESCHI - di Michele Serra

Basta con questi luoghi storici italiani così polverosi, cadenti e poco funzionali. Ecco il piano del governo per ricostruire Pompei con i videocitofoni in tutte le case e mettere le finestre in pvc al Colosseo(12 novembre 2010)

Crollo della casa dei Gladiatori a Pompei Il crollo della casa dei Gladiatori a Pompei non ha colto impreparato il governo. Berlusconi ha immediatamente chiesto notizie sulle condizioni dei gladiatori, e subito dopo si è recato sul posto per portare conforto ai parenti. È rimasto molto scosso dalle condizioni della città: "Sembra abbandonata da secoli", avrebbe confidato ai collaboratori più stretti. L'unità di crisi, da lui presieduta, ha stabilito un piano dettagliato di interventi.

Pompei bis La ricostruzione di Pompei così com'è, osserva Berlusconi, non è ritenuta un percorso praticabile. Solo per dotare tutte quelle case di videocitofono e autorimessa, la spesa sarebbe astronomica. È stato dunque deciso di fare come all'Aquila costruendo, accanto alla vecchia Pompei, una moderna new town di villette a schiera e condomini. Per tutelare e anzi rilanciare la vocazione turistica della città, gli abitanti di New Pompei indosseranno la toga. Per le ragazze, lo speciale peplo disegnato dallo stesso Berlusconi: ogni volta che si chinano si vedono le tette. Come ha spiegato lo stesso premier ai giornalisti, "abbiamo calcolato che in media una ragazza si china sei volte al giorno. Contiamo di arrivare almeno fino a 12 attraverso una modifica degli arredi urbani: i bancomat e i parchimetri saranno al livello del suolo". Il premier ha poi raccontato la barzelletta della pompa di benzina di Pompei.

Rifiuti Al primo posto, tra le priorità del governo, la rimozione dei cadaveri
dalle strade, dopo quasi 2 mila anni di colpevole inerzia delle amministrazioni locali. Il premier ha disposto l'immediato trasferimento delle vittime pietrificate nella discarica di Terzigno, fatta eccezione per la celebre "Fanciulla nuda" che è stata invitata a Villa Certosa e sarà candidata al consiglio comunale di Napoli. "È un po' rigida", ha confidato il premier agli amici, "ma mi dicono che è sicuramente maggiorenne".

Restauri "Mosaici e affreschi non si mangiano", ha dichiarato il ministro dell'Economia Tremonti invitando a imbiancare Pompei per farla finita con il costosissimo mantenimento degli ormai decrepiti reperti. Sarà fatta un'eccezione per i suggestivi affreschi del lupanare, molto cari a Berlusconi, che verranno non solo perfettamente restaurati, ma reintegrati con suggestive aggiunte di gusto neoclassico: tutte le figure maschili verranno dotate di calzari con il rialzo.

Lega La Lega pretende la ricopertura immediata degli scavi di Pompei, ritenuti un inutile tributo al potere romano, e chiede di dirottare i fondi sul nascente sito archeologico di Adro, dove il sindaco sostiene che un'eruzione vulcanica, nel sesto secolo, avrebbe completamente sommerso un villaggio di capannoni longobardi. "È la Pompei del Nord", sostengono i leghisti, anche se gli scettici fanno osservare che il vulcano più vicino è in Bolivia. Ma dai primi scavi emerge con stupefacente nitidezza il paesaggio originario longobardo: una lunga teoria di rotonde stradali, enormi capannoni per la produzione di chiodi in bronzo, in ferro e in rame, e le prime tavernette perlinate che secondo la leggenda scatenarono la collera degli dei portando alla distruzione della Padania.

A rischio Il governo ha stabilito delle priorità di intervento per i monumenti nazionali più rilevanti, e a rischio di crollo. La Lega ha chiesto e ottenuto di mettere al primo posto il casello di Varese. Seguono il Colosseo, che su proposta di Berlusconi verrà finalmente dotato di vetri alle finestre, ascensore e portineria; la chiesa di Santa Maria Buffetti, protettrice della cancelleria, sempre a Varese; e la messa in sicurezza di Venezia sul modello "Truman Show": verrà demolita e ricostruita, all'asciutto, in uno studio televisivo. 
(L'Espresso)

sabato 13 novembre 2010

I DISABILI E I ROBIN HOOD DELLA POLITICA

Togliere ai poveri per dare ai ricchi. E' la regola che è stata seguita anche nell'ambito della scuola dalla ministressa Meristar (il governo ha votato un maxiemendamento che raddoppia i fondi alle scuole private).
E grazie a questa politica che ha tagliato le ore di sostegno, centinaia di disabili hanno perso il diritto di andare a scuola.
A Soriano di fronte casa, c'è un'altra villetta dove abita una famiglia di contadini. Il figlio, Luigi, è down, ha quasi diciotto anni ormai e ogni mattina veniva il pulmino giallo che lo portava a scuola. Ora non più, le ore di sostegno assegnate alla scuola non bastano e così Luigi quest'anno è rimasto a casa. Unico suo svago, affacciarsi al balcone e cantare.
Fa una tristezza infinita sentirlo, pensando che almeno gli altri anni era impegnato, stava in mezzo ai compagni che lo aiutavano e non solo come un cane affacciato alla finestra.
Parlando con sua madre seppi che stava passando le giornate a protestare in tutte le sedi istituzionali.
Le dissi allora di rivolgersi ad un avvocato che l'avrebbe istradata su come fare ricorso al tribunale. Sapevo che a Napoli diverse persone avevano avuto il sostegno per i loro figli grazie ad una sentenza del giudice.
Qualcosa si muove nel frattempo, a Milano è partita la prima azione collettiva contro il Ministro dell'Istruzione, accusata di discriminazione nei confronti degli studenti con disabilità.
Forse così Luigi tornerà a scuola.

martedì 9 novembre 2010

BRUXISMO (o del rosicamento)

Vieni via con me ieri sera ha fatto ascolti stratosferici. Roba che ci ricorda di quando c'era la televisione.
Contemporaneamente (e in diretta) è partito il rosicamento nazionale e il digrignar di denti si poteva sentire volar per l'aere:

quelli che "Saviano non sa parlare (e neppure scrivere)"
quelli che "Benigni racconta sempre le stesse cose, non mi fa ridere"
quelli che "Fazio non è nessuno"
quelli che "però Vendola è bravo a fare l'attore"

Noi nel frattempo ci siamo goduti un eccezionale Benigni, un misurato e umano Claudio Abbado, un monologo di Saviano sulla macchina del fango e un ricordo di Falcone (che mai ce n'è abbastanza).
E che schiattassero pure d'invidia quanti stanno sparando a zero su Saviano, più dei casalesi che lo vogliono morto.
(il seguito alla prossima puntata)

DOVE FINIRA' LA SPAZZATURA?

Accade in Regione, al tavolo di consultazione permanente per i rifiuti.

Il sindaco Iervolino, "per far fronte all’emergenza, anche nella sua qualità di commissario per il sottosuolo di Napoli, ha anche offerto la possibilità di approfondire l’eventualità di utilizzare le oltre 700 cave presenti nel sottosuolo partenopeo, “ma, come per le discariche, solo dopo aver verificato che ciò è possibile nel rispetto della salute dei cittadini” (eccomenò)

La nostra sindaca forse sa che le cave sotterranee, a parte qualche turista che le visita, servono già da tempo allo sversamento dei rifiuti autoctoni. Le antiche cisterne d'acqua si sono negli anni riempite di monnezza. Ne parlai qui, due anni fa. C'era un articolo sul Cormez che attirò la mia attenzione, dopodichè l'oblio.
Ora invece, ci tocca leggere di questa inqualificabile proposta.
E così i nostri posteri, scavando per metropolitane, invece di barche e statue elleniche, troveranno cumuli di lattine, bottiglie e buste di plastica.
Sono senza parole.


POMPEI 2010 D.C.




Chiedo all'archeologia di smettere di scavare. Quello che riporta alla luce lo guastiamo e lo mandiamo in rovina. Chiedo di ricoprire gli scavi di Pompei con cenere spenta per poterli affidare alle generazioni future che saranno costrette a essere migliori, visto che peggiori non si può. Siamo eredi senza merito e tutori di una ricchezza che appartiene all'umanità e non alla competenza di un ministero. Questa ricchezza è quanto di meglio abbiamo da offrire al mondo e siamo responsabili di questo di fronte al mondo. L'immagine dell'Italia all'estero è sfregiata dal ridicolo di certi pruriti anziani e dall'indecente incuria della bellezza ricevuta in dote. Custodire e tramandare la bellezza è la definizione più elementare di civiltà.

Erri De Luca

lunedì 8 novembre 2010

AUTUMN IN NAPLES

Un cielo di piombo, la pioggia che arriva a secchiate, vasi e veneziane che volano dai balconi, cornicioni che cadono dai tetti, tappeti di foglie multicolori che coprono tutte le strade, sirene dei VV.FF. in piena attività.
Questo lo spettacolo che offre oggi la città.
Mi è andata di lusso però, sono riuscita a salire su un bus (tra l'altro c'erano persone in attesa da quasi un'ora) proprio pochi secondi prima che si scatenasse la buriana. Nel frattempo acqua, vento e fulmini a volontà.
E mentre ero sul bus, la D.M. mi ha chiamato dicendo che ha sentito un botto nel televisore che stava acceso e non funzionava più nulla.
Anche qui è andata bene, è saltato solo l'automatico dell'antenna centralizzata, ma hanno dovuto chiamare l'Enel.
Sono alfine riuscita a riguadagnare la via di casa, con un sole che scapozziava tra la nuvolaglia nera.
Bilancio della mattina: fatte le analisi, pagati i ticket, scassato l'ombrello e annegato un paio di scarpe.
Il disastro ora si trova sul terrazzo, dove il vento e l'acqua hanno distrutto la piccola giungla che si è sviluppata nel corso dell'estate. Le liane del glicine pendono come tentacoli impazziti e la pianta grassa, quella che mio figlio chiamava la pianta dei soldini e che in primavera fiorisce tutta, è stata fatta a pezzi. I rami rischiano di cadere sulla testa dei clienti della palestra sottostante.
Appena smette un po' vado a fare giardinaggio coatto.

giovedì 4 novembre 2010

LIMONE MUTANTE A TERZIGNO

E se un limone è diventato così mostruoso, cosa accadrà agli umani?

Guardando la foto ed annusandolo da vicino, difficilmente si può pensare che quello possa essere un frutto colto da un albero di limoni. Eppure, così è. Si tratta di un vero e proprio "aborto di limone", la cui foto ormai sta facendo il giro del web grazie a Facebook. L'agrume, che non ha più né colore, né forma, né odore di limone, è stato raccolto in un frutteto di Terzigno, a poche decine di metri dalla discarica Sari. In queste ore e nelle mani di un biologo universitario, che lo sta analizzando per capire le ragioni per le quali si è trasformato in un mostro. Secondo i membri dei movimenti anti-discarica, il "mostro" non è altro che "la prova inconfutabile e terribile della natura che si ribella, che non accetta compromessi, non si fa comprare dal vile denaro, cerca di sopravvivere al suo nemico, l'uomo". Ma per il momento si sa solo che questo strano esemplare di limone deforme e bitorzoluto è finito al centro di un convegno organizzato nella sala Consiliare di Terzigno, alla presenza dell'Associazione Medici per l'Ambiente, che ha discusso delle malattie da inquinamento.(Dario Sautto)

mercoledì 3 novembre 2010

sabato 30 ottobre 2010

TUTTI PAZZI PER HALLOWEEN 

Ma ditemi se si può preparare dolci così mortuari per Ognissanti.
Spero non vogliate la ricetta  :-D



TAVERNA DELLA MORTE....



(Foto da Nicola Baldieri)

L'AFFIDAMENTO


"Fra tutte queste reazioni ne manca una che faticheremmo a definire, qualcosa che sta fra la tristezza civile e la pietà umana"
Famiglia Cristiana


sabato 23 ottobre 2010

RITORNO A CASA

Mai come questa volta non mi va di tornare a casa. Qui la monnezza la vedo solo in televisione e neanche tanto, fanno vedere solo le cariche della polizia e i fuochi d'artificio sparati dai terzignesi in risposta ai lacrimogeni.
Di solito, almeno le altre volte, i cumuli di spazzatura raggiungono ragguardevoli vette, tanto che i bobcats dei militari, assieme al pattume, nella mia zona, caricarono anche un paio di centraline Telecom, lasciando coi fili tagliati interi condomini.
Ma voi lo avete mai annusato un lacrimogeno? Io sì e vi assicuro che si piange davvero, come se avessimo affettato una quintalata di cipolle. Quella di lanciarli ad altezza d'uomo poi è una lunga tradizione delle forze dell'ordine, tanto che ne spararono uno dalla strada nella fabbrica che stavamo occupando e che entrando dalla finestra, attraversò la porta del corridoio dove mi trovavo, a pochi metri, provocando un fuggi fuggi e saturando gli ambienti. Perchè se un lacrimogeno fa piangere, all'aperto, figuratevi che combina se entra nelle stanze.
A seguito di queste azioni, alcuni giovani colleghi freschi di servizio militare, rispedirono al mittente un po' di lacrimogeni, con grande commozione dei poliziotti venuti per farci uscire. E facevano la fila vicino all'idrante nel tentativo di sciacquarsi la faccia, con in testa il vicequestore che guidava la carica, vestito di celeste, bagnato come un pulcino. Ovviamente finimmo sui giornali.
Le immagini che scorrono in tv mi ricordano un passato abbastanza remoto ma non certo dimenticato, un passato di cui non parlo volentieri e su cui è sceso un rigoroso silenzio, dolorosamente interrotto dalla visione di un film, Il posto dell'anima. Una storia che sembrava la nostra, pari pari ed io uscii dal cinema con una faccia decisamente sconvolta.
Dicevo che non ho voglia di tornare perchè temo che basterà poco a dar fuoco alle polveri. Ieri sera a Linea notte parlavano di Cava Vitiello che rappresenterebbe secondo i piani della protezione civile, il punto di raccolta della lava di una eventuale eruzione, un serbatoio simile alla valle del Bove sull'Etna, che dovrebbe preservare una parte dei centri abitati.
E loro la vogliono riempire di monnezza, come stanno già facendo con tutte le discariche di cui è costellata la provincia di Napoli, oltretutto densamente abitata. Tutte ormai esaurite. E nessuno parla più del termovalorizzatore, che da tempo va ad un solo cilindro, e a volte neanche quello.
La Prestigiacomo parla di compensazioni ambientali, cioè denaro in cambio di salute. Oggi al Tg qualcuno ha quantizzato: 2 euro a persona.
La nostra salute, si sa, non vale nulla e il governo ce lo conferma.
Ma qualcuno riesce a farsi il conto di quanto costeranno allo Stato tutti quei cittadini che si ammaleranno, in termini di cure da prestare e di giudizi da affrontare? Logico che no, chi ci pensa a codeste quisquilie e pinzillacchere.

mercoledì 20 ottobre 2010

VOMITO ERGO SUM

Quando il povero Alfredino finì nel pozzo, l'Italia si fermò, Pertini corse a dare conforto alla madre e iniziò il fenomeno mediatico che presto sarebbe diventato un circo.
Tornai a casa dal lavoro e trovai tutti davanti al televisore. Presa dall'avvilimento uscii di nuovo per non pensare ma non ci riuscii: da ogni finestra aperta, dai televisori nei negozi arrivava la telecronaca dello strazio e in diretta tutto quello che si faceva per salvare quel povero bambino. Poi sappiamo tutti come finì.
Forse da quella diretta no stop sono stati generati i mostri come Vespa, che ieri sera, nostalgico di Cogne, ha tirato fuori il plastico della casa di Avetrana.
Avetrana e il turismo dell'orrore. La gente va a sbirciare nel garage dove è stata uccisa Sarah e si fotografa davanti alla villetta. Io c'ero.
E non ci stupiamo, Pino Scaccia ci ha ricordato che a Cogne facevano la stessa cosa.
Avetrana e tutti i particolari, nulla ci è stato risparmiato. Dalla diretta di Chi l'ha visto, dove una povera madre annichilita dall'orrore, ha saputo in diretta che stavano cercando il cadavere di sua figlia alle successive precisazioni più orrende, il vilipendio di cadavere.
Non mi importa sapere chi è stato, voglio solo che la smettano di aprire i TG con Avetrana, che si apra con i pastori e la popolazione di Terzigno caricati dalle forze dell'ordine, che ci mostrino le ferite inferte a persone come noi, che vogliono solo salvaguardare la propria salute e quella dei loro figli e che per questo vengono accusati di essere camorristi. Dimenticando che ai camorristi fa comodo proprio il contrario, che si aprano sempre più nuove discariche.

E dopo Avetrana un nuovo caso a tenere banco: il ragazzo 20enne che ha ucciso l'infermiera romena, per tutti ormai solo Maricica. E la politica e i media si appropriano del caso chiedendo una punizione esemplare; appare sui giornali una foto dove, novello Franti, l'infame sorride, contornato da supporter che insultano i carabinieri venuti ad arrestarlo.
E a nulla vale ricordare il filmato, i testimoni. Già si tentò di dare la colpa ai romani indifferenti, con la menata finale di Alemanno che voleva denunciare chi non aveva prestato soccorso.
Ora Alemanno ipocritamente chiede una punizione esemplare, annunciando che il Comune di Roma si costituirà parte civile, dimenticando o cercando di esorcizzare un passato da mazziere, dove la prestazione forse meno vergognosa, in un curriculum di tutto rispetto, fu il lancio di monetine a Craxi.

Quattro mesi passati a parlare della casa di Montecarlo, ora c'è Antigua ed è molto peggio, ma finirà tutto in una bella bolla di sapone, come è finito nel nulla il ricorso al Tar e conseguente sentenza del Consiglio di Stato che dice in altre parole che Cota sta bene dove sta. Fare il governatore del Piemonte con i brogli è regolare, è il popolo che lo vuole. Hai visto mai che arrivano i piemontesi con i fucili a fare la rivolta più volte paventata da Bossi?
Adesso aspettiamo la prossima puntata, sempre che non arrivi qualche altro delitto a tenere distratti gli italiani.

E nel frattempo la nausea monta, ogni giorno sempre di più ho voglia di vomitare e odio quella parte di italiani che segue come vampiri i programmi e i TG, che sia Avetrana o il Grande Fratello, c'è poca differenza ormai, che continua a confondere realtà e finzione in un avvicendamento continuo e delirante, che chiede le teste da mettere sulle picche e che chiede di più, sempre di più, fottendosene altamente della gente che perde il lavoro, della C.I.G. a zero ore, delle pensioni che non verranno erogate ai precari, della scuola pubblica ridotta all'ombra di quel che era, della Sanità che sta facendo il percorso inverso di quello degli USA, dei consumi che vanno sempre più a picco perchè non ci sono i soldi per fare la spesa e delle file che si allungano alle mense della Caritas.

martedì 19 ottobre 2010

L'AUTUNNO

E adesso qualche foto per illustrare il soggiorno sorianese, caricando da qui all'eternità, data la connessione a manovella. Ma tanto nun tengo che ffà, ho già fatto abbastanza danni ed è meglio che mi cionco qua.
Questo è il paese, Soriano nel Cimino.


E queste sono le foto fatte in giro per la campagna.









RANA RUPTA ET BOS

Ricordate la favola di Fedro, quella della rana che voleva somigliare al bue e si gonfiò fino a scoppiare?
Ecco, l'atteggiamento che sta assumendo il firettore generale Masi mi fa pensare a questo.
Dopo che Santoro gli ha dato scacco ricorrendo all'arbitrato e la Gabanelli è riuscita ad andare in onda nonostante le minacce di Ghedini ecco che Masi si volge altrove e blocca i contratti di Che tempo che fa.
Solo un pugnetto di Nobel e Oscar, cosa vuoi che sia. E allora strilla a gran voce che Benigni vuole 250 milioni, dimenticando che li aveva offerti la Rai stessa. Benigni fa sapere che andrebbe anche gratis e così siamo a posto.
Magari è una linea strategica: io urlo che mercenari prezzolati vogliono dare fondo alle casse della Rai e i mercenari non più prezzolati lavorano gratis (vedi Vauro e Travaglio, tuttora senza contratto).
Ovviamente, come da copione, il tutto è stato smentito (qui).

Noi comunque aspettiamo il botto.

Inops, potentem dum vult imitari, perit.

lunedì 18 ottobre 2010

LA PREGHIERA

Stamattina questa mantide religiosa stava pregando sui gradini di casa.
C'era ancora un po' di sole e il verde era molto brillante.

domenica 17 ottobre 2010

BANDIERA ROSSA LA TRIONFERA'?

Il Giornale, nel tentativo di pareggiare i conti con la scuola di Adro, ha scoperto che sul muro di un asilo d'infanzia di Livorno, erano esposte due bandiere rosse.
Lesta (chissà come mai per la scuola di Adro ciò non è avvenuto), la ministra Gelmini ha inviato gli ispettori.
Devono accertarsi se davvero sull'asilo ci sono le bandiere rosse perchè, ci ricorda, la scuola deve garantire a tutti "un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico".
Ma il sindaco di Livorno la racconta diversamente. Le bandiere, e pure una targa di marmo, si trovano dal lato posteriore dell'asilo, dove c'era l'ex teatro San Marco. La targa ricorda la nascita del PCI, che avvenne il 21 gennaio 1921, proprio nel teatro San Marco, a seguito della scissione dal PSI.

Della serie: dacci oggi la nostra cazzata quotidiana, per distrarre gli italiani da altri ben più pressanti problemi.
Ce n'era giusto bisogno, perchè i minatori cileni sono usciti ed anche Avetrana si avvia stancamente verso la fine, salvo ulteriori soprassalti.

Un esauriente articolo su Metilparaben

BELLISSIMA ITALIA

sabato 16 ottobre 2010

LA NEBBIA AGLI IRTI COLLI

Dopo un paio di giorni ospiti a Roma (2 giorni bastano, che dopo 3 si sa che l'ospite puzza), rieccoci sulla strada per Soriano.
Arrivo in serata, occhiata rapida in giro per osservare i disastri della pioggia battente dei giorni precedenti, avvilimenti vari e il seguito alla giornata successiva.
Stamani al risveglio eravamo immersi nella nebbia, che a noi la valpadana ci fa un baffo. Il monte Cimino era un'idea e tutto aveva un aspetto più soft. Un silenzio ovattato avvolgeva il tutto, neanche gli uccelli si sentivano.
Poi il sole ha cominciato a far capolino, la nebbia si è diradata e il prato davanti casa luccicava. Il contadino mi ha informata che c'è una crescita favolosa di prataioli, che vanno raccolti prima che passino i razziatori. Ci ha anche raccomandato di cacciarli via se li vediamo. Più tardi vado a vedere che è rimasto e poi me li faccio guardare da lui, hai visto mai che raccolgo un'amanite falloide?
Per ora ho messo a cuocere una pagnotta di pane, che qui quello che vendono è un vero schifo. Pure le rosette riescono a farle una zoza, somigliano al polistirolo espanso.

lunedì 11 ottobre 2010

SPREGIUDICATI PREGIUDICATI

(ANSA) - NAPOLI, 11 OTT - Il prefetto di Napoli ha invitato il Consiglio regionale a mettere in moto le procedure per la decadenza del consigliere del Pdl Pietro Diodato.

Secondo quanto accertato dalla Prefettura, infatti, a carico di Diodato ci sarebbe una condanna passata in giudicato il 18 gennaio 2008 per i disordini scoppiati nei seggi elettorali la sera del 13 maggio del 2001 e per i quali Diodato e' stato condannato a 1 anno e sei mesi con sospensione della pena. A Diodato e' stata inflitta anche l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e a questa pena accessoria fa riferimento l'iniziativa della Prefettura.(ANSA).

(della serie: se non sono pregiudicati non li vogliamo).
E adesso che farà la Giunta Caldoro? Riusciranno i nostri eroi a mandare a casa (meglio sarebbe nelle patrie galere) il consigliere Pdl?
Il seguito alla prossima puntata.

domenica 10 ottobre 2010

FACEBOOK E IL BURQA

Da qualche tempo sono entrata a far parte della comunità di Facebook, pur avendo qualche forma di prevenzione. Mi sono detta: proviamo, al limite rimollo e saluti e baci.
Invece sono rimasta, ho trovato molte persone che avevo perso di vista, altri che ho conosciuto attraverso il blog, altri che forse non vedrò mai.
Ho ritrovato la ginecologa che ha fatto nascere mio figlio, una gran bella persona che per fortuna non è cambiata. Mi ha chiesto una foto di mio figlio, lei ne aveva una del giorno della nascita, urlante e ancora avvolto dal cordone. Deve essere bello sapere che su FB ci sono tanti bambini che lei ha aiutato a venire al mondo.
Molti altri lo ho trovati e poi ripersi, si vede che qualche motivo ci doveva essere se non ci siamo più frequentati in questi decenni.
Si cambia col tempo, si prendono nuove strade che ci allontanano dalle persone cui spesso abbiamo voluto un po' di bene e ci si ritrova estranei con qualche delusione in più.
E' proprio questo che mi è capitato.
Ho trovato in mezzo ad altri commenti una persona che avevo conosciuto quando mi occupavo di banche dati mediche. Era un giovane laureato che voleva specializzarsi in cardiologia. Poi non ce l'ha fatta ed ha scelto psichiatria ed è diventato un professionista che gode di buona fama.
Ho pensato di salutarlo e gli ho chiesto l'amicizia (si fa così per vedere il profilo), presentandomi con un breve messaggio.
Amicizia concessa ma subito una obiezione: non c'è la foto sul mio profilo e lui dice che mi ricancella, rimettendomi tra gli amici dopo che avrò messo la foto.
Sinceramente ci sono rimasta un po' male, mi è sembrato un discorso un tantino esagerato e non degno del ragazzo che conoscevo e neanche del lavoro che svolge.
Altrettanto sinceramente ho comunicato che no, la foto non la metto e posso tranquillamente fare a meno della sua "amicizia".
Bye bye, figliolo. Mi tengo il mio burqa.

mercoledì 6 ottobre 2010

UN GIORNO DA PECORA

E non è solo il titolo della trasmissione.



LA BADANTE E IL LACCHE'

Figure istituzionali che fanno figure di m...........


...... abboffandosi di polenta, pajata e coda alla vaccinara.
La chiamano riconciliazione.

(foto da http://antoniovergara.wordpress.com/)

martedì 5 ottobre 2010

DIO, PRESULI, ORCHIDEE ED ALTRE STORIE

Bisogna riconoscere che in questi tempi grami nessuno toglie l'occasione di farsi ridere addosso.
A questa logica non sfuggono neanche i presuli e così mons. Fisichella, per gettare acqua sul fuoco, sdrammatizza la barzelletta raccontata dal premier. Barzelletta dove costui aggettiva Dio come Bossi appella i romani.

''Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che e' il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall'altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato''.

Lo ha detto Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, a margine di un confronto, stamani a Pisa, tra Chiesa e politica con i deputati Enrico Letta (Pd) e Maurizio Lupi (Pdl), riferendosi alle polemiche relative alla barzelletta con bestemmia finale del premier Silvio Berlusconi.

''Ritengo anche che si debba fare di tutto per evitare il conflitto - ha aggiunto Fisichella - e dobbiamo quindi guardare a cose più importanti e sono convinto che anche i mezzi di comunicazione faranno la loro parte''. (ANSA).

E' evidente che, in questa falsariga, i bestemmioni tirati ieri alla ASL erano più che contestualizzati, come appare altrettanto evidente che l'unica bestemmia non contestualizzata è proprio quella del nano moquettato.

lunedì 4 ottobre 2010

CHI VOTA CALDORO DANNEGGIA ANCHE TE

Digli di smettere

Ma ormai il danno è fatto.
L'ultima della Giunta Caldoro è il ritocco dei ticket per le prestazioni sanitarie in Campania.
Prevede l'aumento del ticket sulle ricette, per cui ogni cittadino campano pagherà 5 euro a ricetta (per 2 confezioni).
Il ricorso al pronto soccorso ospedaliero in caso di "codice bianco" costerà al cittadino 50 euro (la scusa è di usarlo come deterrente per i falsi ricoveri).
Il ticket sulle prestazioni specialistiche e di laboratorio, oltre a quello previsto per legge, sarà incrementato di 10 euro per i non esenti e di 5 per gli esenti. L'unica eccezione gli esenti per reddito e gli invalidi al 100%.
Tutto questo a partire dal 1° ottobre.

Bene, negli ambulatori ASL agli uffici ticket c'è guerra.
Al distretto 47 (Vomero-Arenella) c'è sempre e solo un impiegato e un corridoio stretto a forma di L. C'è il numeratore ma il numero viene chiamato a voce e col passaparola.
La popolazione che accede all'ufficio ticket è aumentata in maniera esponenziale e nessuno ha pensato a qualche idea per risolvere questo problema.
Carro bestiame per tutti.
In fila questa mattina c'erano tutti anziani e persone con pesanti patologie, che finora la fila per il ticket non la facevano. Molti l'hanno scoperto questa mattina stessa perchè il medico che ha fatto la visita non ha rilasciato certificazioni, in attesa del pagamento del ticket di 5 euro. Addirittura il laboratorio di analisi ha trattenuto il documento, costringendo il paziente a mettersi in fila per pagare in giornata stessa.
Il numeratore è stato ritirato alle 12,30 per poi rimetterlo al suo posto alle 14.
Una giornata persa per pagare un ticket e chi ha bisogno di visite e prestazioni frequenti sa come passerà il tempo per i prossimi mesi.
Ovviamente ho compilato il foglio di reclamo e l'ho consegnato alle assistenti sociali in servizio.
La proposta è di far pagare i ticket fissi con bollettino postale precompilato. Se non altro i cittadini potranno rivolgersi agli svariati uffici postali per il pagamento e non ficcarsi tutti contemporaneamente nel corridoio a L del distretto 47.
Altrettanto ovviamente, credo che nessuno se ne sbatterà alcunchè, finchè qualcuno non arriverà al distretto con una molotov accesa.

giovedì 30 settembre 2010

L'AMORE E' ........

.... svegliare amorevolmente il Capo che ronfa al Senato, sussurrandogli un haiku.
SMS DA MONTECITORIO

La fiducia in diretta da Aldo Cazzullo

ORE 19:45 - B guadagna Palazzo Grazioli dove ha invitato le parlamentari preferite alla cena di compleanno. Grandi chiacchiere sull'assenza di Nunzia di Girolamo, data in disgrazia. E oggi era il giorno in cui si volava alto. Domani si ricomincia, giù in picchiata.

ORE 19:39 - Calderoli euforico giura di avere le prove di aver previsto i 342 sì. Ma aggiunge: «Il vero voto di fiducia sarà giorno per giorno nelle commissioni».

ORE 19:36 - Simone Baldelli vince la gara di piaggeria interna al Pdl e chiede a F di punire Di Pietro per il suo intervento (oggettivamente scomposto).

ORE 19:34 - Vendola con orecchino da pirata dopo Tremonti e Casini si apparta con Cota e Calderoli.

ORE 19:30 - Verdetto finale: 342 sì, 275 no, 3 astenuti, 10 assenti. Lusetti ha sbagliato di uno.

ORE 19:13 - Prove di disgelo tra berlusconiani e finiani: Renato Farina cade rovinosamente di nuca, Raisi lo afferra e gli salva la vita.

ORE 19:11 - Passa anche Marzullo, molto congratulato dai peones che gli chiedono profezie. Lui delude: «Parlo solo di cinema».

ORE 19:05 - E Bocchino ha applaudito Bersani che rimproverava a B la caccia a F.

ORE 19:02 - Granata ha votato no.

ORE 18:59 - Pomicino, che se ne intende, prevede: «B non vuole votare. Ma si voterà presto, e sarà F a far saltare tutto non appena avrà radicato il partito e si sentirà pronto».

ORE 18:56 - Dopo Calearo, Veltroni affronta e inchioda la Madia, costretta a smentire: «Semmai era D'Alema che guardava incantato me».

ORE 18:48 - Calearo alla fine si astiene «per amore di Veltroni». Lusetti calcola ora 310 sì più 33 finiani.

ORE 18:34 - Impazza il totovoto. Lusetti prevede 346 sì di cui 33 finiani (Tremaglia vota no,  F si astiene, in dubbio Barbareschi).

ORE 18:24 - Si comincia a votare dalla lettera V. Boato di protesta. Sono i deputati con le lettere R, S e T, costretti a rinviare l'aperitivo di un'ora e mezza.

ORE 18:22 - Le mozioni per dare la fiducia a B sono 4, una per partito, compresi lombardiani e finiani.

ORE 18:20 - Saverio Romano, ex udc da oggi con B, acclamato quando cita il «gigantesco ribaltone siciliano». Casini litiga a distanza con La Russa.

ORE 18:18 - La Malfa figlio tenta di non essere da meno: «Lei è costretto a promettere strade provinciali per accontentare quel parlamentare o quell'altro...io non mi sento di dare la fiducia». Altre grida da destra: «E chi se ne frega!».

ORE 18:15 - Intervento cult di Guzzanti padre «in qualità di vicesegretario del glorioso partito liberale» contro B e «il satrapo russo con cui ama fare bisboccia...». Urla da destra: «Buffone!»

ORE 18:11 - F riprende il solitamente mite Antonio Martino che inveisce contro la sinistra. Micaela Biancofiore la bionda di Bolzano lo consola accarezzandogli teneramente la testa canuta.

ORE 18:02 - B scuote la testa pare sinceramente amareggiato. Tripudio dei suoi per Bersani.

ORE 18:00 - Bersani, che oggi festeggia come B il compleanno: «Mo vuoi venire con me a Napoli? Mo vogliamo andare insieme all'Aquila?». Da destra una deputata bionda: «Bersani, ma vaff...».

ORE 17:57 - Bersani sempre più identico al comico Ferrini, il romagnolo di Quelli della notte che vendeva i pedalò in unione sovietica: «Noi c'abbiamo una proposta...».

ORE 17:51 - In realtà il vero obiettivo dell'intervento scomposto di Di Pietro era Fini, costretto a difendere B.

ORE 17:49 - B è esausto. Non faceva un giorno alla Camera dal maggio 2008. Recita una parte che detesta.

ORE 17:41 - Casini: «Se nascono pure le leghe sud è la fine dell'unità nazionale». Purtroppo il rischio è reale.

ORE 17:39 - Casini: «Presidente, io le voglio bene, sono buono come lei...». B sorride sornione.

ORE 17:32 - Casini definisce con sospetta solidarietà F «uomo colpito nei suoi affetti più intimi».

ORE 17:31 - Montecarlo è la grande assente della giornata. Il Pdl non tira fuori la storia della casa neppure in risposta a Bocchino che invoca legalità e nuova etica pubblica.

ORE 17:28 - Bocchino sta esponendo il programma elettorale del nuovo partito finiano.

ORE 17:26 - Di Pietro ha coperto B di improperi. Il premier a malincuore ha chiesto più volte l'intervento di Fini. Il discorso di Bocchino, annunciato come durissimo, appare la quiete dopo la tempesta.

ORE 17:19 - B è caduto nelle provocazioni di Di Pietro.

ORE 17:17 - Ora Di Pietro lo chiama «imputato Berlusconi». B protesta e F lo richiama.

ORE 17:16 - Di Pietro conia il reato di «stupro della democrazia» e lo imputa ovviamente a B. Persino F è costretto a riprenderlo.

ORE 17:14 - Di Pietro ha le vene del collo molto gonfie, gli tremano le mani perché B ride.

ORE 17:01 - I voti sicuri dell'Mpa sono scesi a tre.

ORE 16:58 - Il deputato della Svp chiede garanzie sulla segnaletica alpina.

ORE 16:57 - (Pionati usava il plurale maiestatis: in realtà è l'unico deputato del suo partito).

ORE 16:56 - Pionati: «Presidente, il suo discorso ci ha convinto...».

ORE 16:51 - Polemicamente i deputati Pdl continuano ad applaudire B mentre parla F.

ORE 16:50 - «Ho passato agosto a lavorare come ministro dello sviluppo economico!».

ORE 16:49 - Applauso corale della destra ai 5 transfughi dell'Udc. B finalmente alza la voce: «Ho fatto una sola telefonata a una parlamentare che stava partendo per la Russia e non mi ha risposto, e non l'ho reiterata!».

ORE 16:43 - L'effetto del valium sta svanendo: «Abbiamo fatto la migliore riforma delle pensioni d'Europa!».

ORE 16:41 - Battuta inedita: «Non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani...». Fassino, le cui tasche della giacca sono lunghe come sacchi, grida: «Non è vero!».

ORE 16:37 - «Le famiglie italiane sono in gran parte benestanti...».

ORE 16:37 - B: «Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi...».

ORE 16:14 - Tremaglia faticosamente mormora le ragioni del suo no. B telefona.

ORE 16:13 - La radicale Bernardini imputa a B pure i 27 suicidi nelle carceri.

ORE 16:04 - Verdini spiega che i sondaggi negativi non vanno presi sul serio: «Sì, magari sono arrabbiati con noi, ma non voteranno mai quegli altri».

ORE 16:02 - F invece si apparta con Verdini e ne esce imprevedibilmente vivo e integro.

ORE 15:55 - L'on. Angelucci, editore di Libero, controcorrente: «Le elezioni non ci saranno perché non convengono a nessuno». I sondaggi che ha in mano B devono essere davvero disastrosi.

ORE 15:52 - Molto in vista Mariarosaria Rossi, l'anfitriona delle feste estive nella villa di Tor Crescenza, delegata durante il discorso di B a chiamare l'applauso.

ORE 15:37 - Follini su B: «Pare che gli abbiano dato 50 gocce di valium. Vediamo se per la replica del pomeriggio gli sarà passato l'effetto».

ORE 15:35 - Chiarito l'arcano: il «dura minga» è di Bossi.

ORE 15:14 - Ricevo una mail firmata Bruce Chatwin: sono, o dicono di essere, i deputati Mpa che fanno sapere con tono da cospiratori che voteranno la fiducia. «Ci perdoni l'incognito ma dobbiamo essere prudenti»

ORE 14:51 - Fini fa sapere informalmente che il processo che porta al partito è di fatto avviato ma questo non implica affatto le sue dimissioni da presidente della Camera, anzi.

ORE 14:49 - Tremaglia dice che lui la fiducia a B non la vota manco morto.

ORE 14:37 - È ufficiale: la voce che girava è falsa. Tremonti, entrando in aula, non ha detto: «Dura minga».

ORE 14:14 - La Bindi presiede l'aula e annuncia una «risoluzione Bocconi». Voleva dire Bocchino ma non riesce a pronunciare il vocabolo.

ORE 14:02 - Fini è ancora riunito con i suoi. Potrebbe annunciare già oggi o domani il nuovo partito. Lascerebbe così la presidenza della Camera per guidare i futuristi e tenerli insieme.

ORE 13:55 - Calearo struggente: «Se non vado a destra è solo per Veltroni».

ORE 13:52 - L'on. Melchiorre, la deputata più sexy secondo gli autotrasportatori, che se ne intendono, demolisce il discorso di B: «Libro dei sogni, programma elettorale...». Non deve aver avuto il posto da sottosegretaria.

ORE 13:42 - Lupi controbatte con Nietzsche, purtroppo in italiano.

ORE 13:37 - Il biondo Castagnetti scatenato: «Bossi ha offeso non solo i romani ma pure noi reggiani, pure noi abbiamo nello stemma SPQR!».

ORE 13:33 - Il biondo Castagnetti rimisura l'appartamento di Montecarlo in 60 metri quadri.

ORE 13:30 - Qualche peone preso dall'entusiasmo tenta pure di baciare B sulle guance ma lui evita sconcertandolo con una serie di finte di corpo.

ORE 13:27 - Casini dopo aver demolito il discorso di B, lo va a omaggiare pubblicamente.

ORE 13:23 - B si sta assopendo.

ORE 13:21 - Pezzotta si inginocchia devoto: «Il cardinale Bagnasco, che è persona mite, mansueta, buona...».

ORE 13:18 - Adornato infierisce: «Il suo programma è come la Salerno-Reggio Calabria».

ORE 13:14 - Deborah Bergamini lascia a B una lettera, forse una supplica. Al fianco del premier, defilatisi Tremonti e Bossi, sono rimaste Prestigiacomo e Carfagna, la bionda e la bruna.

ORE 13:11 - Leoluca Orlando parte subito forte citando Goethe in tedesco con forte accento palermitano.

ORE 13:10 - La Lanzillotta dà a B dell'ipocrita ma B le dà le spalle e riceve i peones che sfilano a congratularsi.

ORE 13:07 - Giuliano Cazzola del Pdl ha fatto, senza ironia, un intervento di alto livello, dall'economia al diritto del lavoro. Forse per questo non l'ha ascoltato nessuno.

ORE 13:02 - La voce è che, entrando in aula, Tremonti abbia mormorato: «Dura minga...».

ORE 12:56 - Professor Tremonti che impressione ha avuto? «Io non parlo mai in Transatlantico».

ORE 12:54 - Alla vigilia si temeva un altro scontro a distanza ravvicinata tra F e B. I due si sono completamente ignorati.

ORE 12:50 - Per il Pd parla la Bindi: «Vi critica persino la Chiesa...».

ORE 12:43 - Calearo ancora indeciso: «Voglio vedere cosa dice il Pd». I colleghi lo apostrofano duramente: «Cosa vuoi che dica il Pd?».

ORE 12:39 - La Lega non fa parlare il capogruppo ma Caparini che non delude mai: «Noi siamo nella scia di Cattaneo, Gobetti, don Sturzo, Einaudi..».

ORE 12:35 - Santanché: «Oggi andrà bene. Purtroppo da domani si ricomincia».

ORE 12:34 - D'Alema: «All'estero chi ci vuol bene di Berlusconi ride. Figuratevi gli altri».

ORE 12:24 - Casini: «Pareva il primo giorno di scuola. Qualcuno gli dica che i fondi per la Salerno-Reggio Calabria che lui dà per finita li hanno bocciati in commissione proprio stamattina».

ORE 12:19 - Scettici i finiani. Bocchino: discorso di inizio legislatura. Granata: comizio.

ORE 12:17 - Tremonti si apparta con Vendola. Ricorre più volte la parola Veltroni.

ORE 12:11 - Brunetta: «Discorso alto».

ORE 12:11 - Rotondi vive il discorso di B come una vittoria personale: «Democristiano, democristianissimo».

ORE 12:05 - Piccola folla di deputati Pdl fuori dalla stanza del presidente del consiglio a Montecitorio, in attesa dietro la porta chiusa per congratularsi.

ORE 12:00 - Fa cenno che preferisce non stringere mani. Però si alza e accenna un inchino al pubblico come a teatro.

ORE 11:58 - Fini manda sms. B lancia un appello generico a tutti i deputati che hanno la stessa visione della vita (e sono cinque) e della famiglia.

ORE 11:56 - Nessun riconoscimento ai finiani. Solo un invito, senza nominarli: «Fate uno sforzo». Loro non applaudono mai, come fossero ormai un partito d'opposizione.

ORE 11.54 - In tribuna Bruno Vespa prende appunti.

ORE 11:52 - Ora rivendica la vitalità del Pdl. Bocchino e Menia parlottano e chiudono mandandosi a quel paese.

ORE 11:50 - «La mia stessa indole personale mi porta a cercare l'intesa...». Finalmente risuona in aula la parola proibita: Montecarlo!

ORE 11:47 - «Un paese in cui l'unica materia prima sono i nostri giovani».

ORE 11:46 - Tremonti annuisce quando B cita la sua formula magica per la rivoluzione liberale attesa da 16 anni: «Tutto quel che non è vietato è consentito».

ORE 11:43 - D'Alema fa origami. La Madia lo guarda incantata.

ORE 11:41 - Bonaiuti ha sotto mano il testo e lo rilegge a fior di labbra all'unisono con B.

ORE 11:40 - Anche la Battipaglia-Reggio avanza.

ORE 11:39 - «Entro dicembre pronto il progetto del Ponte sullo Stretto!». Boato.

ORE 11:38 - Sul «completamento della Salerno-Reggio Calabria» la risata è generale. B; «Va be', ci sono lavori in corso...»

ORE 11:38 - Sull'«aumento della sicurezza percepita» Enrico Letta e la Bindi scoppiano a ridere .

ORE 11:37 - F si appalesa richiamando Furio Colombo alla calma.

ORE 11:36 - «Una grande squadra che si chiama finalmente Stato!». Tutti in piedi anche i leghisti. Restano seduti solo i finiani.

ORE 11:34 - Sulla lotta alla mafia grida inevitabili: «Dell'Utri!».

ORE 11:33 - Più soldi per la giustizia e per le carceri. Nessun accenno al processo breve ma un vago richiamo alla «ragionevole durata».

ORE 11:31 - Stefania Craxi entusiasta del passaggio sull'uso politico della giustizia.

ORE 11:30 - Due Csm, separazione delle carriere, responsabilità dei magistrati: finalmente si scatena l'entusiasmo da destra.

ORE 11:29 - È la quarta volta che B cita la difesa della vita. Il Papa non avrà divisioni ma qualche voto sì, e pure qualche parlamentare.

ORE 11:28 - Casini non applaude neppure quando B indica l'obiettivo del quoziente familiare, da lui richiesto. Tremonti, che non lo vuole, a braccia conserte. Bossi applaude battendo la mano destra sul tavolo

ORE 11:20 - B rivendica ora di essersi battuto per i diritti delle donne. Si ode un sibilo da sinistra:«E delle veline!».

ORE 11:19 - Sull' «Italia che finalmente svolge un ruolo da protagonista sulla scena internazionale» primi brusii indignati da sinistra. B imperterrito ripete di aver fatto fare la pace a russi e americani.

ORE: 11:14 - I deputati leghisti ostentano sui banchi La Padania di oggi dal sobrio titolo, tipo poliziesco anni 70: «Il Nord si incazza».

ORE 11:11 - Finalmente un attacco, a Di Pietro - non nominato -: «Il linguaggio di odio genera eversione». Applausi anche da sinistra per l'elogio dei militari e del trentesimo caduto in Afghanistan.

ORE 11:08 - Attacco alato. Stile sobrio. Evocazione di Napolitano. E pure l'attesa citazione di Veltroni che citava Calamandrei. Pare un docente emerito di diritto costituzionale.

ORE 11.04 - Bossi, ovviamente, accanto a Tremonti. Il Senatur è particolarmente temuto dalle deputate per il vizietto, ovviamente involontario, della mano morta. L'altro giorno è toccato alla Meloni che ha reagito con una gomitata d'istinto.

ORE 11:01 - Fini (d'ora in poi: F) vince la gara su chi arriva in aula per ultimo. Con Berlusconi (d'ora in poi: B) si ignorano completamente.

ORE 11:00 - Tremonti ha occupato il posto alla sinistra di Berlusconi.

ORE 10:59 - Antonio Martino: «Ho consigliato a Berlusconi di individuare un punto forte e, se gli altri non lo seguono, dimettersi. Come il generale de Gaulle». Vasto programma.

ORE 10:52 - Anticipazioni del discorso: Berlusconi evocherà lo spirito del suo insediamento di due anni fa e riconoscerà i meriti sul bipolarismo di Veltroni. Per Veltroni, quasi un colpo di grazia.

ORE 10:32 - Gran viavai di cani a Montecitorio. Insieme con il discorso di Berlusconi e il voto di fiducia, si tiene a Palazzo il 90 anniversario dell'associazione ciechi, guidati da mansueti cani lupo e labrador. Non saranno certo loro i peggiori in campo oggi.