Nisida

Nisida

martedì 30 marzo 2010

SENZA TITOLO (e senza parole)


Al termine della più ignominiosa campagna elettorale che la storia ricordi, mi sento, dal profondo del cuore, di gridare il mio pensiero:
Italiani, ma andate un po' affanculo.

lunedì 29 marzo 2010

IL POPOLO VIOLA


A PARIGI



1000 à 3000 personnes ont défilé à Paris le 27/03/2010 de la place de la République jusqu'à la place d'Italie, à l'occasion du "No Sarkozy Day". Lancé par un groupe de bloggeurs sur le modèle du "No Berlusconi Day" italien de décembre 2009, le mouvement entendait protester contre la présidence de Nicolas Sarkozy. Des rassemblements de quelques centaines voire dizaines de personnes ont également eu lieu dans plusieurs grandes villes de province.

Hughes Léglise-Bataille

domenica 28 marzo 2010

PLIN, PLIN

Dopo il giuramento (giuro che la farò sempre fuori dal vaso), un voto coerente.




























mercoledì 24 marzo 2010

UNA MONTAGNA DI MERDA


(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Un problema inquinante, fino a qualche decennio fa impensabile nella terra dei cow boy, affligge l'America: il letame prodotto in eccesso dagli allevamenti industriali di grandi dimensioni sta diventando un grave problema per l'ambiente. A lanciare l'allarme, da come riferito di recente sul Washington post, sono stati gli ambientalisti. Dall'enorme quantita' di letame che si accumula sia nei caseifici sia negli allevamenti di bovini, maiali e di pollame scaturisce gas metano che sta diventando la principale fonte di inquinamento dell'aria negli Stati Uniti. Viene prodotto piu' sterco di quanto si e' in grado di gestire: si e' rotta infatti la tradizionale catena di produzione-alimentazione che funziona egregiamente nelle fattorie di vecchio tipo, dove il letame prodotto dagli animali viene utilizzato per concimare i campi che danno il cibo per gli stessi animali. Ora il sovraffollamento del bestiame - che peraltro produce una quantita' di rifiuti tre volte tanto quella dell'uomo - crea una sovrapproduzione non riutilizzabile come fertilizzante. In alcune aree l'aria e' divenuta de tutto irrespirabile; non e' solo maleodorante, ma favorisce l'insorgere di vari fastidi e malattie. L'Epa, l'agenzia governativa che si occupa della protezione dell'ambiente, ha posto la soluzione di questo problema tra le sue principali sei priorita'. I rimedi non sono facili da trovare perche' sono per lo piu' costosi, ma l'Epa si appresta a varare direttive che impongo agli allevamenti di provvedere.
Alcuni di essi hanno trovato soluzione economicamente ed ecofriendly: disidratare il letame e uccidere i batteri in modo da trasformarlo in concime ecologico da vendere in tavolette oppure usare il gas metano per ottenere elettricita' da usare nello stesso allevamento.
FAHRENHEIT 451

E al posto dei libri si bruciano norme e leggi abrogate.
Sommo sfregio, in una caserma dei Vigili del Fuoco.
E noi che ci affanniamo a separare pure la finestra di plastica dalle buste e le mettiamo negli appositi contenitori di riciclo della carta, dobbiamo assistere a questa buffonata.
Ma non era meglio così?


martedì 23 marzo 2010

LA POLITICA DEI DUE FORNI? (O il piede in due scarpe?)

A Casandrino, per il rinnovo del Consiglio Comunale, Unione di Centro di Casini appoggia sia la destra che la sinistra.
Ma si può?
E' come se alla roulette si puntasse sul nero e sul rosso o sul pari e dispari in contemporanea.


LA FACCIA TRISTE DELL'AMERICA


Con 219 voti contro 212 contrari, alla Camera Bassa è passata la "Obama Socialized Medical Care, che garantisce una polizza di assicurazione a 30 milioni di americani.
Se verranno apportati emendamenti al Senato, la legge dovrà ritornare alla Camera, per poi essere riapprovata.
Ma i repubblicani e molti americani non sono d'accordo.
McCain ha equiparato la riforma a una «acquisizione» del settore della sanità da parte del governo. «Sfideremo questa legge ogni volta che ne avremo l'opportunità», ha detto il senatore rivale di Obama alle elezioni per la Casa Bianca 2008, «perchè questa legge è terribile per l'America: la respingeremo».
Temono che gli USA non possono permettersi il costo di questa riforma ipotizzando un debito pubblico abissale.
Dicono che a differenza di altri paesi hanno molte più persone e meno capacità di pagare le prestazioni mediche, dimenticando che gli Stati Uniti spendono cifre astronomiche per guerre ed armamenti. Potrebbero partire da quelle per recuperare risorse e destinarle alla riforma sanitaria.

lunedì 22 marzo 2010

QUEL RITO VISTO IN TV

Caro direttore, questo non è il commento di un collaboratore, ma la lettera di um cittadino che domenica, davanti alla tv, ha assistito attonito al consumarsi di un rito totalitario, per quanto sgangherato. Che altro era, infatti, quell'aizzare la folla contro sinistra, magistrati, immigrati, chiedendo un sì o un no urlati ad ogni domanda? Infinite immagini mi sono tornate alla memoria, prima tra tutte quella dell'esilarante dialogo tra l'imperatore e la folla immortalato dal "Nerone" di Ettore Petrolini. Ma quel pomeriggio evoca pure i tre slogan del Partito che George Orwell indica nel suo 1984. Li ricordate?

"La guerra è pace". Sul palco campeggiava la parola "amore", contraddetta, però, dal disprezzo per l'altro, per qualsiasi altro, al quale non si può concedere quartiere, come appunto accade nella guerra. Il bene contro il male.

"La libertà è schiavitù". Che immagine mortificante, per un partito che si è voluto chiamare Popolo della libertà, quei candidati alla presidenza di regioni obbligati a fare promesse insensate e a cimentarsi in un coretto recitando un pubblico giuramento! Persone libere, si spera, erano lì agli ordini di un maestro di cerimonie che le comandava a bacchetta. L' imbarazzo di qualcuna era visibile, ma non poteva riscattare dalla mortificazione la dignità di quelli che pur dovrebbero governare nelle regioni.

E, soprattutto , "l'ignoranza è forza" . Ho ascoltato parole insensate. Ho appreso che Berlusconi ci ha salvati da un'Europa che voleva imporci la pedofilia e la "famiglia trasversale". Ho sentito affermazioni e promesse alle quali nessuna persona sensata può dare il minimo credito. Si sono materializzate ossessioni, non programmi di governo, con l'annuncio dell'assalto finale al vertice della Repubblica.

So bene che fatti e personaggi della storia possono presentarsi due volte, «la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa», secondo l'illuminante notazione di Karl Marx in apertura del suo Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte. Ma non usiamo questa citazione come una rassicurazione. Anche una farsa può essere distruttiva.

Stefano Rodotà
Repubblica 22 marzo 2010
Editoriali e commenti pag. 72



Credo che su queste parole dell'ex Garante della Privacy dovremmo seriamente meditare.
Troppe volte abbiamo riso e ironizzato su certi comportamenti da ducetto che ricordavano altri tempi. Le parole che sono state pronunciate in questa imbavagliata campagna elettorale devono destare la nostra attenzione. Mai come oggi la democrazia è in pericolo. Dopo i magistrati, ora tocca alla polizia, rea di non aver taciuto sull'immenso flop della manifestazione, propagandata invece come oceanica.
Da piccola, quando vedevo i filmati del ventennio, con Mussolini che parlava dal balcone, chiedevo ai miei come mai la gente non ridesse, mi sembrava tutta una sceneggiata, una messa in scena comica, ma loro dicevano che no, non avevano mai riso a vederlo e sentirlo.
Ora li capisco, neanche io rido oggi, sentendo questi discorsi deliranti e forse un giorno ai miei nipoti, se mi faranno questa domanda, riferirò questa angoscia del deja vu, lo sgomento e la paura di vedere distrutte tutte le cose in cui ho creduto. Di quanto ci è costato costruire e di come stiamo assistendo ad una sottrazione continua, pezzo dopo pezzo, dei valori, della cultura.
E su tutto prevale il ridicolo a cui ci stanno esponendo nel mondo intero.
In un giorno in cui negli Stati Uniti passa la riforma sanitaria, in Francia tutte le regioni (tranne una) votano a sinistra, noi ci accorgiamo che sognare si può, ma non qui.

sabato 20 marzo 2010

NU' MILIONE!!!! Uh... ànema d'o Priatòrio

Sì, un milione.


Lo dice dal palco Denis Verdini:
Abbiamo superato abbondentemente il milione.
Ma questa sera dal TG1 sapremo finalmente la verità:
"la Questura informa che i partecipanti alla manifestazione del Pdl (Prezzo della libertà, 100 € cadauno) erano TRE MILIONI".

Ma bastano 100 Euro per ridursi così, con un rotolo di carta igienica sulla testa?


E l'amore vince sempre sull'odio?

(le foto da repubblica.it)

Ma l'amore VINCIE sempre sull'odio.



(Vabbuò... jà... è un fotomontaggio)

venerdì 19 marzo 2010

NON CI RESTA CHE PIANGERE

Su Facebook, nella pagina Fan del vincitore del Grande Fratello 2010, c'è una nota di  Alessio Spinosi che scrive: "Signor Berlusconi, premetto che la stimo molto e sto dalla sua parte. Le volevo solo dire che su Canale5, nella trasmissione condotta dalla D'Urso da qualche giorno a questa parte vengono definiti "sfigati" coloro (tra cui me) che hanno speso molti euro (tramite televoto) per votare Mauro, vincitore del Grande Fratello... Molti dei fan club di Mauro ce l'hanno con la D'Urso e di conseguenza con lei, signor Berlusconi. A giorni ci sono le elezioni, veda lei".

Attonita, penso che mai avrei creduto di poter leggere simili notizie. Là dove non potè la politica e l'opposizione riuscirà a cambiare l'Italia uno "sfigato" di troppo detto da una conduttrice (sic) televisiva?
(qui la nota) dal blog di San Precario
Si potrebbe ipotizzare che per costoro, tra votazioni politiche e quelle del Grande Fratello, non passi alcuna  differenza.

martedì 16 marzo 2010

ABIGEATO (ahahahahah)

Oggi grande titolo sul Giornale:
"Silvio accusato di tutto, manca solo l'abigeato".
Siamo contenti, ora sappiamo che le pecore non le ruba, le paga.
Una di queste pecore prezzolate dichiara che dire "assolto" al posto di "prescritto" è una semplificazione nel linguaggio giornalistico.
(qui l'intervista di Beatrice Borromeo per Il Fatto Quotidiano)

lunedì 15 marzo 2010

CAMPAGNA ELETTORALE  (se vinciamo, una legge per fermare tutto)

Si fa anche così, con i comizi mirati. In questo caso al popolo degli abbattimenti, riuniti e arringati da Mara Carfagna, ivi trasformatasi in ministra alle Dispari Opportunità (di violare le leggi):

«Se saremo noi ad amministrare la Campania, studieremo una legge regionale d’intesa con il governo nazionale per fermare le demolizioni».
«Ne ho parlato con Gianni Letta e ho investito direttamente il governo del problema - aggiunge la Carfagna, che lunedì incontrerà all’hotel Vesuvio una delegazione dei comitati anti-demolizioni - Siamo pronti ad affrontare caso per caso per individuare le giuste soluzioni a quest’emergenza».

Dopo la frana di Casamicciola, la popolazione interessata agli abusivismi dichiarò pubblicamente che non avrebbe votato alle regionali.
Il Pdl, sensibile all'argomento, prende le opportune misure, illudendo ancora una volta un bel numero di cittadini.
Di concerto, il prefetto Pansa, scrive al procuratore Galgano e chiede la sospensione pro tempore delle ruspe, rinviando gli abbattimenti ad aprile, quando il confronto elettorale sarà terminato.
(Il Mattino)

domenica 14 marzo 2010

PIAZZA, BELLA PIAZZA


Piazza, bella piazza,
ci passò una lepre pazza:
il pollice la vide,
l'indice l'acchiappò,
il medio la cucinò,
l'anulare la mangiò,
e al mignolino non ne rimase
nemmeno un pezzettino!

giovedì 11 marzo 2010

LA RETE E LE SMAGLIATURE DELLA LEGGE

Enrico Mentana a Parla con me, ha appena detto che nonostante la par condicio che ha azzittito tutte le trasmissioni di approfondimento, domani, tramite il Corriere, farà una trasmissione che si potrà vedere solo sul web, dove inviterà politici di cui non si può fare il nome.
In particolare un ministro che ha avuto un alterco con un giornalista e due signore di cui non ricorda il nome in lizza per governare il Lazio.
In uno Stato dove sono state ammanettate e imbavagliate tutte le trasmissioni, tranne quelle di satira (pè pè pè pè, come dice la Dandy), la rete rappresenta l'unico spiraglio, che minaccia di diventare più grande del buco dell'ozono.

mercoledì 10 marzo 2010

A CIASCUNO LE SUE COMPETENZE

8 marzo, "Punto di vista", approfondimento delle 23 del Tg2.
In studio, oltre al conduttore, Maurizio Martinelli, la ministra Carfagna e Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. Si parla di donne, naturalmente, ma siccome è meglio non parlare della condizione femminile in Italia (sennò che festa sarebbe?), l’argomento è la legge sullo stalking. Ottimi risultati, per carità. Ma le chicche arrivano negli ultimi due minuti.
La ministra accenna: "Sacche di maschilismo ancora ci sono, ma le donne sono ovunque: al governo, in Parlamento, ai vertici di Confindustria, persino tra i senatori a vita".
Chissà perchè tutte le altre continuano a lamentarsi. Poi la Carfagna fa sfoggio della sua cultura: "In Italia paghiamo un grande ritardo: le donne hanno guadagnato il diritto di voto soltanto nel 1960, fino al 1919 erano sottoposte ad autorizzazione maritale, il delitto d’onore è stato abolito nel 1980, la riforma del diritto di famiglia è del 1970".
Se non fosse per il ‘19, diremmo che non ne ha azzeccata una.
Ministro, le donne in Italia (per fortuna) votano dal ‘46, la riforma del diritto di famiglia è del ‘75, l’abolizione del delitto d’onore dell’‘81.
Ma, almeno per la tv, non si potrebbe preparare un po’?
(da L'antefatto)

C'è da fare qualche considerazione:
la ministra delle Pari Opportunità vanta una notevole cultura in calendari (se si cerca il nome sul web viene fuori subito a zinne de fora);
il ministro della Difesa (personale) fa da buttafuori alle conferenze del capo, beccandosi del "picchiatore fascista".
'Gnazio era bravo in discoteca.
E chest'è.

martedì 9 marzo 2010

SENZA VERGOGNA

Se aprite la Homepage di Fastweb si presenterà un pop up con questo disclaimer.


Fastweb_ Mar. 08_01L'azienda ricerca la nostra fiducia attraverso i volti e le dichiarazioni dei suoi dipendenti.
Uè, Fastweb, lo sappiamo benissimo che i tuoi dipendenti sono persone oneste e non hanno nulla da nascondere. Noi vogliamo sapere se tu, Azienda, hai qualcosa da nascondere e questi mezzucci, tra l'altro anche antichi, non hanno alcun significato.
Aspettiamo che la magistratura faccia luce. E lasciate stare i dipendenti, che logicamente sarebbero i primi a pagare ed è logico che difendano la loro azienda.

lunedì 8 marzo 2010

IL SERRA FURIOSO










































Queste ed altre considerazioni vengono fatte in questi giorni di buio dagli italiani che rispettano le leggi.

domenica 7 marzo 2010

IL PRESIDENTE RISPONDE AGLI ITALIANI

Migliaia di e-mail e di fax sono state spedite ieri sera dagli italiani delusi al Presidente della Repubblica, dopo la firma del decreto interpretativo che risolve il pasticcio generato dalla mancata presentazione delle liste e dalla loro incompletezza
Il Presidente Napolitano, sul sito del Quirinale, risponde a due lettere di cittadini, utilizzando il sito istituzionale, spiegando a tutti gli italiani quanto è accaduto.
Non so di chi sia stata l'idea, ma è stata una bella mossa, Presidente.

venerdì 5 marzo 2010

NON RISPONDIAMO DELLE NOSTRE AZIONI.....

.....e noi ci crediamo sulla parola, basta vedere quello che combinano.

A quanto pare sono arrivati tardi pure alla consegna del ricorso al TAR contro la sentenza della Corte di Appello che esclude il listino Formigoni, attuale governatore, dalla competizione elettorale. Gli è toccato bussare il campanello per farsi riaprire. Le 13, orario di chiusura del TAR, erano passate e i cancelli erano chiusi.
Ma allora ditelo che non volevate che Formigoni venisse votato. Perchè una volta può capitare, due ci può anche stare, ma per quanto accaduto tra Roma e Milano no, vuol dire che le cose stanno in ben altra maniera.
In pratica, Polverini e Formigoni finiranno per essere trombati dalla loro stessa parte (e poi dicono che ci piace vincere facile).
Qui di seguito alcune sobrie dichiarazioni, riepilogate dal Blog Piovono rane, che meritano di essere ricordate:

«Non voglio neppure immaginare che cosa accadrebbe se le liste cancellate non venissero riammesse. Milioni di elettori si sentiranno privati del diritto di votare. E tra questi milioni qualche migliaio certamente reagirà. Non certo con comunicati di protesta. Bensì con azioni più decise: scontri di piazza, aggressioni ai candidati dell’opposizione, assalti ai seggi elettorali».
Giampaolo Pansa, Libero

«Rapina in corso. Se si vuole evitare il caos nelle istituzioni come nelle strade, sarà meglio affrettarsi a individuare una via d’uscita».
Maurizio Belpietro, Libero

«Non accetteremo una sentenza che impedisce ai nostri elettori di votarci. Siamo pronti a tutto. Non rispondiamo delle nostre azioni».
Ignazio La Russa, ministro della Difesa

«Se punite gli elettori si va in piazza».
Titolo a tutta pagina del Giornale.

«Vogliono la prova di forza? Gliela daremo in piazza».
Renata Polverini

«Se cado, viene giù con me il Pirellone».
Roberto Formigoni.

«Di certo non resteremo a guardare».
Attribuita a Silvio Berlusconi dal Giornale

«Bisogna intervenire subito».
Umberto Bossi, sempre sul Giornale


Sempre della serie "Ridiamo", sul sito Club della libertà, è stato fatto un sondaggio che è risultato difforme da quanto si aspettavano i proponenti. In pratica alla domanda
Esclusione PDL dalle liste regionali. E' giusto?
I votanti hanno risposto in massa (90,2%): Si, le regole sono regole
contro un 9,8% : No, i cittadini hanno il diritto di poter eleggere i loro candidati.
Ad un certo momento si sono accorti del disguido ed hanno bloccato il sondaggio  che, alla successiva riapertura, ha capovolto letteralmente il risultato.
Ovviamente avevano fatto i conti senza il popolo del web, che ha monitorato di ora in ora, tramite screenshot, le loro malefatte.
Qui su Metilparaben tutta la cronistoria.

martedì 2 marzo 2010

QUELLI DEL GOVERNO DEL FARE....

.... che come direbbe Totò: ma facìtece 'o piacere.

Quelli del fare non sanno fare neanche una lista (vedasi anche Milano). Mi chiedo cosa abbiano combinato negli anni passati. E se non sanno neanche fare una lista, come penserebbero di governare due regioni così ampie e difficili da gestire? Forse come il G8 della Maddalena e i Mondiali di nuoto?


Essì, moltissimo, ma con il listino ancora di più.