Nisida

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sabato 19 giugno 2010

CAMPAGNA, COMM'E' BELLA 'A CAMPAGNA

Abbiamo riavuto l'Alfa, funziona e abbiamo anche avuto la fortuna di trovare il meccanico più onesto di tutta la Tuscia. Con la modica spesa di 90 euro, compreso il piglia e porta in officina, ha riparato la pompa, rifatto il collegamento, messo l'additivo nel serbatoio (dice che così non si rifà la melma) e che Dio ci aiuti.
Adesso proviamo ad andare alla Coop, che qui ci sono rimasti solo i piselli.

Ieri infatti ho provveduto alla raccolta nell'orto e dopo un'oretta buona mi sono rialzata con la schiena in due. La terra ha il brutto difetto di essere bassa e un contadino con lo sgabello non si è ancora visto.
Cotti i piselli e surgelati quelli soprannumerari, abbiamo cucinato un'ottima pasta e piselli, con abbondanza di cipolle, cosa vietata quando c'è il pargolo.
Però è vero, noi si guarda la campagna con occhi da cittadini per poi scoprire che le piante fanno un po' come gli pare.
Sul ciglio del fossato sono cresciuti in fila ordinata una serie di gigli di Sant'Antonio, ovviamente mai piantati, bianchi e profumatissimi.
Dove c'era l'anno scorso una piantagione di borragine, solo trifoglio a perdita d'occhio.
Le ciliege se le sono mangiate tutte gli uccelli e a testimonianza che erano cresciute ci hanno lasciato i noccioli debitamente appesi ai piccioli.
L'albicocco è diventato stitico, ha prodotto solo tre frutti che sono pure caduti acerbi.
L'unica consolazione la pianta di amarene. Non ho capito perchè agli uccelli non sono piaciute e così le ho raccolte, lavorate e prodotto un barattolo e mezzo di marmellata. Stamattina a colazione quando l'ho assaggiata sul pane fresco mi sono commossa. Non ricordavo più il vero sapore delle amarene, quelle che mangiavo dall'albero quando diventavano trasparenti.
E adesso sto rompendo i gusci di una quintalata di nocciole, residuo della raccolta dello scorso anno, con l'intenzione di farne biscotti.
E intanto piove, il cielo è nero nero, fa nu' friddo 'e pazze e pure gli uccelli tacciono.
E pensare che a Roma ci siamo squagliati dal caldo.
Insomma una finta d'estate che ci ha fatti fessi per poi tornare all'autunno.
E ci eravamo pure portati i costumi, fanculo.

2 commenti:

  1. Vedo che la campagna ti fa stare tranquilla :DPenso di non aver mai mangiato le amarene dagli alberi...

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  2. diciamo che dopo il corri corri e fatica fatica di Roma persino Soriano c'è sembrato il paradiso terrestre. Le amarene sono molto aspre e acidule al naturale, per questo motivo sono buonissime a marmellata o sciroppate.

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