Nisida

Nisida

domenica 30 dicembre 2012

RITA LEVI MONTALCINI

Oggi ci ha lasciati e ci mancherà.
Mi piace ricordarla così, con la lettera che scrisse a Repubblica nel 2007, in risposta a Storace che voleva mandarle le stampelle a casa, ironizzando volgarmente sulla sua vecchiaia.


Le stampelle di Storace
ricordano il regime
di RITA LEVI-MONTALCINI


CARO DIRETTORE, ho letto su Repubblica di ieri che Storace vorrebbe consegnarmi, portandomele direttamente a casa, un paio di stampelle. Vorrei esporre alcune considerazioni in merito.

Io sottoscritta, , in pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, continuo la mia attività scientifica e sociale del tutto indifferente agli ignobili attacchi rivoltimi da alcuni settori del Parlamento italiano.

In qualità di senatore a vita e in base all'articolo 59 della Costituzione Italiana espleterò le mie funzioni di voto fino a che il Parlamento non deciderà di apporre relative modifiche. Pertanto esercito tale diritto secondo la mia piena coscienza e coerenza.

Mi rivolgo a chi ha lanciato l'idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia "deambulazione" e quella dell'attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo "i miliardi", dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza.

A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria.

(10 ottobre 2007)

venerdì 28 dicembre 2012

I botti di Capodanno

Come ogni anno ci prepariamo alle solite sparatorie, alle bombe che portano i nomi dei calciatori ed alla sequela di feriti che ogni capodanno accompagna i festeggiamenti.
La polizia ed i medici, come ogni anno, fanno conferenze e dimostrazioni nelle scuole, accompagnati dagli artificieri che spiegano il funzionamento di queste armi micidiali.
E come ogni anno, tutti se ne infischieranno e spareranno allegramente, finendo in ospedale dove amputeranno arti e dita scoppiate. I bambini soprattutto, sono quelli che subiranno le peggiori ferite.
Ho visto delle foto postate da medici, una in particolare mi ha fatto rabbrividire. Un bambino a cui lo stesso medico aveva amputato un braccio, l'anno successivo ha avuto le 5 dita portate via all'altro braccio.
Questo vuol dire che non si impara nulla, nemmeno dal proprio dolore e da quello dei propri cari.
Molti anni fa, eravamo molto giovani, al mattino del capodanno soccorremmo un ragazzino e lo portammo in ospedale con la mano spappolata. Raccoglieva i botti inesplosi, li metteva assieme in un barattolo e lo faceva saltare. E questa è una cosa che accade ancora.
A Napoli è molto apprezzato l'uso dei fuochi d'artificio e nessuno si preoccupa di come siano stati fabbricati e in quali termini di sicurezza questa gente lavori. Spesso la polizia trova vere e proprie santabarbare sotto i condomini o nei garage o addirittura nei cofani delle auto, ma per quanti sequestri si possano fare, altrettanto materiale rispunta fuori.
Nel viale dove abitavo da ragazza si facevano le gare a chi sparava più a lungo e in modo più spettacolare. La zona era abitata da medici, giudici, deputati e tutti sparavano allegramente. Un anno un razzo finì per sbaglio nella cassetta dei fuochi facendo saltare tutto, compreso il serbatoio dell'acqua dell'impianto di riscaldamento. Dopo un po' stavano tutti con i piedi a mollo.
Ma la cosa più orrenda me la raccontarono al Cardarelli, dove medici ed infermieri si accingevano ad aprire la macelleria. Mancavano ormai poche ore e loro preparavano i tavoli con pinze e tronchesi, per amputare dita e gettarle nei secchi. A fine nottata quei recipienti erano pieni.
Un solo anno ci furono zero feriti. Nel 1980, l'anno del terremoto, il prefetto vietò i fuochi con un'ordinanza, istituendo la denuncia penale per tutti quelli che si ferivano con i botti.
Scaduta l'ordinanza, si tornò allegramente a morire e a rovinarsi per tutta la vita.

domenica 23 dicembre 2012

E ancora Buon Natale

Un altro Natale, che a vedere quello che accade intorno, forse ci è dato come un regalo.
Un regalo perché siamo vivi, anche se con qualche malattia, come diceva Eduardo, mi pare fosse lui.
Un Natale con i trasporti impazziti, dove il prefetto alza le mani: non si possono precettare gli autisti che non vengono pagati. E poi di colpo si trovano i soldi per le tredicesime.
E fa caldo, che facendosela a piedi si suda persino.
Un Natale con il pensiero che va ad un amico in rianimazione, che quasi non so se augurargli un risveglio da vegetale. Lui non l'avrebbe voluto, aveva appena finito di combattere un cancro e adesso si ricomincia. Perché noi in Campania non è che stiamo tanto meglio di Taranto, anche se certe notizie si sussurrano appena. Hai visto mai che ci spaventiamo?
Lo so, non sono discorsi da Merry Christmas, ma anche questa è la vita che viviamo ogni giorno.
Purtroppo non siamo in uno spot di panettoni, dove la neve scende che pare zucchero a velo.

mercoledì 19 dicembre 2012

All'ANM e chi vè bbive


Sono appena reduce da una maratona a piedi.
Dovevo fare una commissione in centro e mi sono avviata verso la metro (erano le 9,30), sperando di prendere un bus per raggiungerla.
Niente bus, neanche uno. Arrivo alla metro e non riesco a salire, troppo piena. Aspetto la successiva, idem. Rinuncio e prendo la funicolare. Tutto regolare. Faccio a piedi via Toledo, ammiro la statua del cavallo piazzata davanti alla stazione metro, proseguo. Faccio la commissione e mi accingo al ritorno, pensando di prendere la metro alla stazione Università. Sbarrata. Vado alla fermata Dante, serrata pure là. Torno alla funicolare Centrale, una ressa inverosimile. Riesco a salire nel carro bestiame e mentre ero lì, pressata tipo sandwich, arriva l'sms di Metronapoli: linea 1 - per cause tecniche circolazione limitata Piscinola - Vanvitelli. Navetta Università ferma.
Sempre detto io: il tempismo di Metronapoli è tutto.
Dopo un'altra oretta a piedi arrivo a casa alle 15,30.
Appena entrata in casa arriva l'sms di Metronapoli: servizio ripristinato. Buone Feste.
Grazie, pure a te.

Riepilogando:
c'è stato uno sciopero selvaggio totale di ANM, non hanno pagato le tredicesime;
depositi occupati di EAVbus, lavoratori senza stipendio da ottobre;
strade scassate e alcuni bus deviati.
Che qua, se non arrivano prima i Maya, noi a Natale non ci arriviamo vivi.

Al ritorno davanti alla fermata e sotto il cavallo di Kentridge c'era la banda dei carabinieri al gran completo che suonava carole natalizie in versione bandistica. Ci siamo informati su cosa si stava celebrando ed un carabiniere ci ha detto che era la giornata antiracket. Abbiamo anche visto Tano Grasso.
(che poi, riflettendoci, ogni giorno è una giornata di..... qualcosa)


The Toledo Horseman by William Kentridge

lunedì 17 dicembre 2012

Non li fanno più

Non li fanno più i politici di una volta.

Pietro Lezzi, 90 anni, uno dei sindaci di Napoli, vecchio socialista scanzonato e galantuomo, dopo aver sentito che De Magistris con il suo Movimento Arancione avrebbe raggiunto la ragguardevole percentuale di 0,5 nei sondaggi, gli chiede perché non molla il suo movimento arancione per andare con i socialisti che sono già all'1%.
Lezzi, vecchio socialista, scanzonato e galantuomo, era conosciuto nell'ambiente politico anche per il suo spiccato senso dell'umorismo che è ancora vivo, come si nota, in questa occasione.

giovedì 13 dicembre 2012

La follia delle ZTL

Oggi ho visto per la prima volta la ZTL di via Epomeo, 300 metri di isola al centro di un rettilineo che collega chi viene dal Vomero attraverso Soccavo a Pianura.
Questa strada già era famosa per l'anarchia totale che la contraddistingue (si vedono auto anche in tripla fila) senza che un vigile, dico uno, riesca a creare quanto meno un fuggi fuggi, come accade invece in altre zone della città. Altrove è frequente sentire e vedere persone che escono a tutta velocità dai negozi al grido? 'nu mument!!!!!!
Lì no, si parcheggia tranquilli in seconda fila e morta là.
Bene, in tutto sto marasma si iscrive la ZTL, presidiata a inizio e fine da due manipoli di vigili e vigilesse.
Tutt'intorno il bordello più assoluto, con auto che attraversano e circumnavigano l'isola, in un traffico continuo ed estenuante, con le strade parallele e contigue completamente collassate, sempre doppie file a fare da tappo. Precisiamo che tutte e dico tutte le strade limitrofe sono fornite di strisce blu, quindi a pagamento, quasi dentro i condomini. E non ci sta un buco neanche a pagarlo.
Quindi, dopo aver fatto un doppio giro turistico, io e la D.M. abbiamo voltato la capa al cavallo e ce ne siamo tornati a casa, riaccompagnando Fofò in garage, dove resterà fino a dopo la Befana.
Inutile dire che la zona è raggiungibile dai bus ma accade spesso che becchi un C32 in discesa ed al ritorno resti sulla fermata anche per due ore. E qua c'abbiamo un'età.
Chissà dove vanno a morire i C32, forse dove vanno le anatre di Central Park e gli zampognari.

Colgo l'occasione per fare i miei complimenti al signor sindaco, alla municipalità tutta ed a quello scienziato/a che si è inventato questa isola pedonale di cui tutti, francamente, sentivamo il bisogno.
Gli autoctoni logicamente se ne fanno due baffi e continuano imperterriti a lasciare le auto in seconda fila.

lunedì 10 dicembre 2012

Dove vanno a finir gli zampognari

Oggi ho visto i primi zampognari. Giravano per botteghe e mi chiedevo se la fanno ancora la novena come un tempo, ma non credo. Li ho visti girare per negozi con una certa fretta, forse si sono trasformati in semplici suonatori che chiedono in giro l'elemosina.
Ed anche io, come il giovane Holden che si chiedeva dove andassero a finire le anatre del laghetto di Central Park d'inverno quando ghiaccia, mi chiedo dove vanno a finire gli zampognari per gli altri 11 mesi dell'anno.
Forse si riciclano come suonatori di sassofono e vanno per strade e negozi con la casciulella amplificata a suonare Il Padrino, Besame mucho, le Avemarie e via col tango, ad affliggere le nostre povere orecchie per tutta la città.
Sotto casa mia, che è una sorta di anfiteatro naturale, dove i suoni si espandono tipo cavea, la domenica mattina arrivano i suonatori, che si danno il cambio nella stagione giusta con i fujenti di Madonna dell'Arco, a cui distribuisco jastemme urbi et orbi, coadiuvata dal pargolo, scetato dal giusto sonno quando alberga da queste parti.

venerdì 7 dicembre 2012

Levàmmece 'o penziero

Sono entrata dal ferramenta sotto casa per comprare un vaso per la stella di Natale, visto che quello che la contiene è di una micragnosità indecente e vicino alla porta era appeso un babbonatale di stoffa, recante un cartello con la scritta:

Non ci sperate, chist'anno BabboNatale nun vene,
s'è magnate 'e renne e s'è vennuto pure 'a slitta

Ci siamo fatti una risata e il figlio del ferramenta che stava costruendo casette per il presepio, come tutti gli anni, ha esclamato:

e pure 'e casarelle chist'anno costano cchiù assaje
ce sta l'IMU.

Maronna!!!!!

domenica 2 dicembre 2012

Piove, governo ladro!



E' cominciata da qualche giorno la stagione delle piogge, con le solite vicende tipo perdita di ombrelli lasciati qua e là o acquazzoni improvvisi che ci riducono come pulcini.
La D.M. poi vede l'ombrello come una diminutio capitis e quindi spesso e volentieri torna a casa che è da strizzare.
Sere fa era anche tutto infangato, avendo trascorso un po' di tempo a togliere le foglie dalle saittelle intorno casa.
Qualis pater, talis filius.
Il figlio romano affacciandosi al balcone ha visto la sua auto immersa nell'acqua e senza pensarci su un momento si è messo gli stivali antipioggia ed è sceso.
Avendo visto che una mappata di foglie otturava i tombini, le ha spostate e il laghetto si è immantinente prosciugato, neanche gli avessero levato il tappo.
Insomma romani e napoletani uniti nello stappare le pozzanghere. Che poi per i romani non è novità, a febbraio il sindaco Alèmanno distribuiva pale per la neve, invitandoli a darsi una mossa.
Proprio oggi ho trovato un vecchio giornale del 1948, il n° 1 Il volontario del soccorso, un notiziario della Federazione nazionale della società di Pubblica Assistenza, dove si parla di guardia medica gratuita e di ambulanze a disposizione.
Ma noi c'abbiamo la Protezione Civile e stiamo a posto.



venerdì 30 novembre 2012

Dubai - Italia

E dopo la pista da sci ad Ostia, ecco l'atollo a Riccione.

Il progetto riguarda un'isola green, un kilometro di diametro, a tre miglia da Riccione in grado di ospitare un porto (con terminal per le navi da crociera in viaggio tra Venezia, Grecia e Croazia) e poi hotel, residence, centri di ricerca in tema di green economy, parchi, negozi: il tutto, per una popolazione di circa 3 mila persone e con possibilità di balneazione assolutamente inedite, dato che la profondità del mare, a quella distanza dalla costa, è di 12 metri su cui sta lavorando un team di specialisti del dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara.
Sarà presentato a febbraio. Costo: un miliardo di euro.

Galera o Santadechè?

Povero Sallusti, peggio di un film horror.

Makkox ne fa un esaustivo compendio, in anticipo sui tempi.
Ammirare il calzino azzurro, pliiiis.
E il dotto riferimento a Papillon.



lunedì 26 novembre 2012

A volte ritornano .....

Il nuovo spot dell'Eni, quello del cane a sei zampe che prende vita e cammina sui muri dei palazzi, illustrando il nuovo pacchetto Eni 3 (luce, gas, carburante), ha una colonna sonora che mi pareva di avere già sentito anni fa.
E infatti, eccola
Il video si chiamava "Neanderthal Man", è del 1971, la canzone non so come si chiama.



Trovato qui.

Dice che i musicisti Davide De Gregorio e Parisse hanno curato l'arrangiamento musicale di "Don't stop thinking about tomorrow".
Più che arrangiata a me pare scopiazzata però, che ne dite?

venerdì 23 novembre 2012

giovedì 22 novembre 2012

Il registro delle opposizioni

Registrarsi dovrebbe servire ad evitare che ti telefonino in continuazione per venderti: olio, materassi, prodotti di igiene e bellezza, surgelati e di recente persino un mobilificio che pubblicizzava una megavendita. Su tutti Telecom, che telefona ormai con cadenza giornaliera.
Non c'è volta che io non faccia notare che mi sono iscritta al registro delle opposizioni e che farò una segnalazione al garante e se continuano denuncio all'autorità giudiziaria, come viene spiegato nella pagina "Conosci i tuoi diritti" del sito.
Ora ho scoperto che anche le Aziende devono iscriversi al Registro, ho controllato e Telecom ci sta, quindi appena ritelefonano faccio la segnalazione e vediamo chi la spunta.
Il problema sorge per tutte le altre che non si sono iscritte e sospetto fortemente che a costoro non ci si possa fare niente, continueranno a telefonare facendosi allegramente due baffi del Registro e del Garante.
E come per tutte le cose dove c'entra un Garante, io mi sento pesantemente presa per il culo, perché al solito si sono inventati un altro bluff, un nulla di fatto.
Nel frattempo, in attesa di ulteriori chiarimenti, io non rispondo più se a chiamare sono numeri sconosciuti e centralini di due o quattro cifre, con buona pace di quei pochi amici che hanno il numero nascosto. Troveranno loro il modo per contattarmi.


mercoledì 21 novembre 2012

Handala non si volterà più



Handala è un personaggio creato dall'artista palestinese Naji al-Ali. E' un bambino di 10 anni, con capelli ispidi, piedi nudi e toppe sui vestiti; il suo volto non è visibile poiché viene mostrato sempre di spalle e con le mani intrecciate dietro la schiena, come una presenza muta ma ostinata.

Il personaggio ha molteplici significati: la sua testa assomiglia a un sole, che simboleggia il futuro; i suoi capelli sono come gli aculei di un riccio, per difendersi; ha i piedi nudi perché è povero come i bambini dei campi di rifugiati; mostra sempre le spalle a chi lo guarda perché non è d'accordo con la situazione attuale (mostrerà il suo volto solo quando la situazione cambierà); lo sguardo è rivolto ai villaggi, al mondo; è rimasto bambino, perché quando fu costretto ad abbandonare il suo villaggio era bambino, e la sua vita continuerà, e quindi crescerà, solamente quando potrà fare ritorno a casa.
Naji al-Ali viene assassinato nel 1987 a Londra. Il suo assassino non verrà mai identificato.

martedì 20 novembre 2012

Di cachissi ed altre storie

Dalle mie parti i cachissi sono i cachi o loti.
Ieri la D.M. ha portato a casa due di questi cachissi, lisci lisci, senza un segno,perfetti. 
Ne ha tagliato uno che alla vista mostrava di essere completamente 'nzuvarato, che per i non madrelingua vuol dire allappante, immangiabile insomma. 
Ero sicura che fosse da buttare ma la D.M. che pensa sempre che gettare via è peccato, ci ha dato un morso ed ha scoperto che era dolcissimo e del tutto privo di semi. Insomma un cachisso OGM, comodo da mangiare senza doverlo sputacchiare.


Sarà... ma io preferisco sempre i vecchi cachissi, con i cerchietti neri sopra, a garanzia della commestibilità, pieni di semi.
Perché io ricordo che da bambina facevo un giochino che avevo dimenticato: aprivo i semi in due e dentro c'era sempre una posatina.
Una miniatura di forchetta, coltello o cucchiaio. 



lunedì 19 novembre 2012

Poste spending review

Poste Italiane nel mese di luglio di quest'anno ha comunicato all'utenza la decisione di sopprimere 1152 uffici postali in tutta Italia. Una spending review che penalizza gravemente molti paesi, dove l'ufficio postale è spesso un punto di ritrovo e di riferimento.
Mi sono ricordata di questo articolo letto su L'Unità ieri perché passando per una strada che non frequento spesso, Via Migliaro, ho visto una tabella: Posta express - Poste Private, con i soliti colori giallo e blu che sono sui logo di Poste Italiane.
Logicamente sono entrata a chiedere informazioni ed ho scoperto che c'erano tutti i servizi che offrono alle Poste: raccomandate, pagamento bollette, spedizione pacchi e persino rimesse di denaro all'estero.
Questi uffici funzionano in affiliazione franchising e contano già 250 agenzie, con un trend in crescita.
Prosegue quindi il processo di esternalizzazione dei servizi da parte di Poste Italiane.

sabato 17 novembre 2012

Gramellini e le prenotazioni


Non dice dove è avvenuto quanto racconta ma qui da noi accade da tempo immemorabile.
Se devi fare una ecografia e la vuoi fare in convenzione pagando il ticket i tempi sono lunghissimi, perché mi hanno spiegato che la ASL non permette di farne più di tante al mese.
Se la fai privatamente anche il giorno stesso.
Dalla fine di settembre la regione Campania ha finito i soldi per i rimborsi ai convenzionati per cui se fai una prenotazione ti chiedono se sei esente. Se lo sei devi attendere almeno a gennaio perché in quella data la regione riapre i cordoni della borsa, altrimenti ti offrono di farla privatamente al costo del ticket o poco più.
Consideriamo inoltre che noi qui abbiamo un ticket maggiore di 10 euro rispetto alle altre regioni e anche gli esenti e i malati cronici pagano 5 euro.

MASSIMO GRAMELLINI
Una signora affetta da sinusite acuta telefona al solito ambulatorio per prenotare una visita specialistica. Ma la segretaria le rivolge una domanda nuova: esente da ticket? La signora dice di sì e la segretaria fissa l’appuntamento per il 16 aprile 2013, quando la sinusite sarà guarita oppure da acuta sarà diventata cronica. Moderatamente furibonda, la signora si confida con il fratello, che telefona allo stesso ambulatorio per fissare la stessa visita, ma alla domanda sull’esenzione risponde di non averne diritto. La stessa segretaria gli prenota la visita per il 3 dicembre 2012.  

Al lettore che mi ha segnalato questa storia di ordinaria ingiustizia ricordo che indignarsi scioglie i grumi del cuore e fa bene (persino alla sinusite). Ma non serve ad anticipare le visite degli esenti da ticket, che restano fissate al futuro remoto perché lo Stato paga tardi gli ambulatori o non li paga proprio. Non li paga perché, da quando gli hanno impedito di continuare a indebitarsi, non ha più soldi. E non ha più soldi, nonostante le tasse, per una serie di concause: le ruberie dei politici, gli sprechi degli amministratori, l’eccesso di servizi richiesti alla sanità pubblica da medici pigri e malati immaginari. Adesso il tempo è scaduto: per tutti, anche se come sempre i primi ad andarci di mezzo sono stati i più deboli. Eppure c’è un’alternativa al lamento. Esistono programmi sanitari che consentono di prenotare visite gratuite in ambulatori meno congestionati, ancorché più lontani da casa. Bisogna informarsi, muoversi, industriarsi. L’era dello Stato Mamma è finita. Anche per i ladri e i furbi, però. 

venerdì 16 novembre 2012

L'INPS e gli esodati......

Che ora si chiamano salvaguardati.
Infatti sul sito dell'Inps nel Menu alla voce "Domande presentate" ti dicono se hai presentato domanda di salvaguardia con relativa ricevuta.
Entro il 21.11.2012. E forse sapremo finalmente quanti sono.

Se ritiene di avere diritto alla salvaguardia può prenotare un appuntamento telefonando al numero 803 164 

Le ricordiamo che, se lei si trova in una delle seguenti condizioni:

  • è un lavoratore il cui rapporto di lavoro si è risolto entro il 31.12.2011 sulla base di accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo, e non si è rioccupato in qualsiasi altra attività lavorativa;
  • è un lavoratore pubblico in esonero dal servizio;
  • è un lavoratore in congedo per assistere un figlio con disabilità grave

deve presentare, entro il 21.11.2012, domanda utilizzando l'apposito modulo, alla Direzione territoriale del Lavoro innanzi alla quale sono stati sottoscritti gli accordi ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del c.p.c., ovvero, nel caso in cui la sottoscrizione non sia avvenuta con tali modalità, alla Direzione Territoriale del Lavoro del luogo di residenza.

martedì 13 novembre 2012

Arieccoli!!!!


Arriva l'influenza, l'appello agli anziani
«La vaccinazione è necessaria»


E proprio perché oggi è la giornata della gentilezza io rispondo così. E vi è andata anche bene.

Penso che tutti siano al corrente delle tarantelle che sono state fatte di recente con i vaccini.
Tutto rientrato, per evitare che le fiale restino invendute o stivate presso le Asl. Tanto il ministero le avrà già pagate o quantomeno le pagherà.
Beh io un atto di fede non lo farei, e come me i miei coetanei (ci sono anche medici).

Ma come cazzo .......

The night after Sky di uno dei Magnifici Cinque: la Roccia


qui la vignetta ingrandita
http://www.ilpost.it/makkox/2012/11/13/papa-giovanni/

sabato 10 novembre 2012

Di medicine e altre sciocchezze

Come avevo previsto, la tarantella tra ASL, farmacie, medico di famiglia e va e vieni è cambiata ancora.
La Regione Campania ha licenziato la ditta De Rosa, quella che consegnava i presidi diabetici a domicilio, senza preavviso e questo ha provocato un gran casino a livello di ambulatori di Diabetologia. In sostanza sono scaduti in contemporanea tutti i piani terapeutici e c' è stato un assalto di tutti gli aventi diritto reclamanti siringhe, strisce, lancette e insulina. Il mio no, perché lo avevo fatto con notevole ritardo per cui è bastato portare il piano terapeutico in farmacia e ritirare il materiale. Mi chiedo però come mai questa retromarcia e penso a tutti quei poveri ragazzi che avevano trovato almeno una parvenza di lavoro.
L'altra innovazione riguarda le prescrizioni degli ipoglicemizzanti orali. Mi hanno sospeso quel complicatissimo sistema di prescrizioni-ritiri e sospetto fortemente che questo sia dovuto ad una circolare che è andata in giro circa la spesa dei farmaci. Il prodotto di prima costava 62 euro la dose di un mese, ora siamo tornati alla metformina e la scatola costa solo 3,58 euro, quindi neanche più la ricetta, si compra direttamente in farmacia. Il vantaggio è che la posso comprare ovunque e non sono costretta alle prescrizioni mensili.
Più o meno però. Perché quando sono andata alla farmacia di Soriano mi hanno detto che non potevano darmi la metformina senza la ricetta. A Napoli finora non me l'avevano mai chiesta.
Ho un po' insistito e mi hanno detto che hanno beccato le multe perché i NAS aspettano i clienti fuori per il controllo. Chissà perché a Napoli no.
Ho telefonato quindi alla guardia medica di Soriano e mi hanno detto che in via eccezionale potevano farmi una ricetta bianca con la prescrizione, ricetta che potevo conservare e presentare nuovamente per acquistare altre scatole.
Vediamo adesso fino a quando dura quest'altra tarantella, nel senso che mi aspetto che a qualcuno venga di nuovo una luminosa idea e che ci faccia correre di nuovo avanti e indietro tra ASL, farmacie, medici curanti e via col tango.

giovedì 8 novembre 2012

Titoli e sintesi

Sono decenni che leggo il Manifesto e riesce sempre a stupirmi ogni giorno per il titolo in prima pagina.
La sintesi efficace e fulminante di oggi riguarda l'esito dei referendum nei vari stati americani, in uno con la rielezione del Presidente e il suo slogan.
Che Dio salvi sempre il Manifesto, che continui a regalarci queste chicche.


Falso temporale che diventa virale

Ed è cominciata la querelle sulla foto di Michelle e Barak Obama che si abbracciano, messa in rete via twitter subito dopo il risultato che dava Obama presidente.
Qualcuno si è sentito preso in giro perché era una foto vecchia, quindi falsa perché non corrispondeva al momento reale.
A me sembra del tutto ininfluente, dato che chiunque può accorgersi che la foto risale almeno all'estate, visto che Michelle indossa un abito sbracciato. Negli States al momento ci vuole il cappotto, a Washington è arrivata anche la neve. E questa infatti l'ho trovata sul web.


Robe da fasci



Per ben due volte nell'ultima settimana ci è toccato vedere selve di mani tese nel saluto fascista.
La prima è stata per il raduno di Predappio, dove c'erano tanti nostalgici fregnoni travestiti da carnevale con tute mimetiche e fez regolamentare, altri tutti vestiti di nero con cinturoni e stivaloni che giravano per il paese al grido di "A noi" e di Eia Eia, risposta Alalà.
Il sindaco di Predappio l'ha presa bene, s'è inventato qualche giorno prima la tassa di 30 eurozzi per ogni pullman che arrivava in paese. E tra i negozi di souvenir e la tassa comunale si sono fatti tutti un bel po' di soldini.

La seconda è quella dei funerali di Rauti.
Una folla di "camerati" all'uscita dalla chiesa ha fatto l'appello: camerata Rauti! E la folla gridò: presente!
Il teatrino però si è svolto all'interno della chiesa. Alcuni nerboruti militanti hanno tentato di buttare fuori Fini ed in suo aiuto è arrivata donna Assunta con il suo ombrello che, come la Tordella con il matterello, ha costretto alla fuga gli assalitori.
Ha poi confidato: ma lui fascista non lo è mai stato.

lunedì 5 novembre 2012

Ritorno precipitoso

Già da ieri sera si era capito che la giornata sarebbe andata storta.
Dovevamo al ritorno fermarci di nuovo a Roma, ma la tappa è saltata causa dentista urgente per la D.M.
Si era deciso perciò di partire martedi mattina, che il meteo sembrava più misericordioso.
E invece qualcuno ci si è messo d'impegno: il programmatore del riscaldamento ieri sera ha fatto un bel botto e quindi nottata gelida, seppelliti sotto il piumone.
Al mattino abbiamo quindi chiamato il tecnico della caldaia, che è venuto accompagnato da altre 2 persone, ma mentre facevano il consulto se n'è andata la corrente in tutta la zona.
Ora, un blackout in città si può anche tollerare, anche se dovesse durare parecchie ore e si rischierebbe un T.S.O. (ricordate qualche anno fa? Neanche i cell funzionavano più), ma in campagna deve essere qualcosa di inimmaginabile. Lì va tutto a corrente, anche le pompe del pozzo, quindi neanche un bidet ti puoi fare. E di notte senza una luce e con il tempo da tregenda che ha fatto in questi giorni, l'avremmo passata svegli davanti al camino.
Visto che erano passate un paio d'ore e la corrente non si era vista né sentita, abbiamo velocemente fatto i bagagli e ce la siamo filata rapidamente prima che ricominciasse a piovere nuovamente.
E' andata proprio di lusso, il cielo coperto da nuvoloni neri ha retto e siamo arrivati a casa e abbiamo scaricato pure i bagagli senza farci il bagno regolamentare che caratterizza sempre i nostri rientri.
Ultime della sera: abbiamo telefonato al contadino e ci ha detto che la corrente ancora non è tornata, deve essere saltata una cabina.



venerdì 2 novembre 2012

L'arcobaleno senza l'arco

Non lo avevo mai visto prima d'ora un arcobaleno dritto in verticale.
La qualità della foto è pessima perché avevo solo il cellulare e cominciava a calare la sera.



Questo è di pochi giorni fa, ripreso a qualche chilometro di distanza.


giovedì 1 novembre 2012

E pure questa è passata

La tempesta perfetta è passata sulle nostre teste lasciando tinozze di acqua da alzare e buttare fuori. Vittime tappeti vari di cui uno diventato pesantissimo a causa dell'acqua che ha assorbito, il bagno invaso e la cantina allagata, un uccello morto e qualche albero a zampe all'aria.
Ieri aveva piovuto tutto il giorno, con scaricate più intense alternate ma il bello è cominciato dopo mezzanotte quando secchiate d'acqua e vento fortissimo hanno cominciato a martellare il tetto. Non riuscivamo a dormire per il rumore e la preoccupazione.
Questa mattina poi il prato pareva un acquitrino e ci è toccato zompare qua e là per raggiungere l'auto.
Il cognato proveniente da Roma, è rimasto jastemmante un paio d'ore tra Magliano Sabina e Orte senza che si capisse cosa diavolo fosse accaduto. Guardando sul sito si vedeva la coda allungarsi pian piano fino al G.R.A. Ma 'ndo cacchio andava tutta 'sta gente?
Il figlio romano ha trovato la sua auto affogata in una pozzanghera alta 40 cm ed è corso a comprare un paio di stivaloni, tanto prima o poi ricapita.
Il cognato napoletano ha trascorso la notte senza corrente, dato che il salvavita continuava a saltare.
Ovviamente vento e acqua si son dati da fare a distruggere il giardino e il lume a palla, riempitosi d'acqua, ha provocato il corto circuito. Inutile l'SOS lanciato nottetempo al fratello, che si trovava beatamente in campagna sotto il nubifragio.
Le mie piante sul terrazzo pare stiano bene, unica eccezione l'alberello di basilico (al solito) che è rocioliato per ogni dove.
Nel frattempo il cielo si sta facendo di nuovo niro niro e il castello non si vede più, avvolto in una cortina di nebbia.

martedì 30 ottobre 2012

Di animali ed altre storie

A me piace sentir raccontare storie avventurose e le ascolto sempre volentieri.
Il contadino nostro vicino ne racconta sempre di fantasmagoriche, storie di animali, di lotte, di cacce. Domenica è passato a salutarci e poiché avevo visto nel campo due grossi buchi comunicanti, mi ha detto che quella era la tana di un tasso ed ha raccontato di un cane bassotto preso a mozzichi dal tasso suddetto. Io pensavo che il tasso fosse un animaletto innocuo e tranquillo e vedermelo restituito come un infame attaccabrighe mi ha fatto molta impressione.
E poi storie di cinghiali enormi e di istrici che lanciavano gli aculei agli inseguitori (che questa mi sa che sia una grossa palla). E i gamberi liberati dal figlio nel canale, che si sono adattati e crescono e proliferano.
Ma non raccontava balle, aveva gli occhi tristi, quando ha detto della nascita di un vitello malformato, nato con una faccia da maiale e due grossi tumori alla base del collo che gli impedivano di respirare.
Il veterinario non è riuscito a fare una diagnosi precisa ma il povero vitello è condannato ormai. Lo ammazzeranno e faranno l'autopsia per capire cosa aveva di preciso.

(del nostro tasso ne avevo parlato già qui)

lunedì 29 ottobre 2012

Cosa siamo e da dove veniamo

Oggi gironzolavamo per il paese nel tentativo di vedere il palazzo Chigi Albani e la fonte Papacqua, e lo abbiamo trovato rigorosamente chiuso. Chiedendo in giro, pare, ma non è sicuro, che si possa visitare solo in particolari occasioni, di cui non è dato sapere.
L'altro tentativo di visitare il castello Orsini è andato in vacca, il castello è aperto solo la domenica.
Un paesano, sentendo le nostre geremiadi, si è unito a noi raccontando che un tempo il paese era pieno di turisti, che fittavano le case e c'era molto movimento. Questa estate non s'è visto nessuno.
Riavviandoci verso l'auto che avevamo lasciato in fondo ad una lunghissima scalinata, ci siamo imbattuti nella sede del PD di Soriano, che ancora conserva sulla porta il vecchio simbolo del PDS, passando per il PCI.
Cosa siamo e da dove veniamo. Ed a noi è venuto il magone.




sabato 27 ottobre 2012

Il valzer delle lancette

E spostiamo n'altra volta le lancette.
E son tre giorni che ce le stanno facendo così.
Mi raccomando, mettete le lancette INDIETRO, hai visto mai che le mettiamo avanti?
E soprattutto alle 3 di notte, mettete la sveglia, non sia mai che vi svegliate la mattina dopo e tutto ormai è già avvenuto.
Non so a voi, ma a me l'ora legale mi è sempre stata sui cosiddetti, riesco a non abituarmici mai e al mattino vado sempre in giro come una zombie.
E di solito saluto il ritorno alla normalità con una bella dormita la domenica mattina. Almeno nelle intenzioni, perché invece finisce sempre che mi alzo alla solita ora. Marò, che freva!

E il terzo giorno risorge.....

Deve essere stata quella frase scritta dai giudici, "propensione a delinquere", a far tornare sui propri passi l'immarcescibile Banana, e quindi la rapida decisione:
"Sono obbligato a restare in campo, devo riformare il pianeta giustizia".

E dai commenti di tutto lo staff, dei presunti candidati alle primarie Pdl, si nota una serpeggiante indignazione, come se tutti si stupissero che l'evasione fiscale venga dai giudici considerata addirittura un reato.
Ma se in questi ultimi venti anni non hanno fatto altro, sembra quasi logica questa reazione.
Ha da tornà buffone.

No, perché qualcuno ci aveva creduto al discorso di addio.



venerdì 26 ottobre 2012

La nebbia agli irti colli ......

Ieri mattina, seguendo l'ultimatum delle previsioni meteo, che ci davano l'ultima bella giornata di sole, abbiamo deciso di andare a rivedere il Parco dei Mostri a Bomarzo. Avevo voglia di fare un po' di foto sceme, giusto per farci due risate, ma appena arrivati alla svolta del Bosco Sacro, ci accoglieva un banco di nebbia impenetrabile.


A stento si vedeva l'ingresso del Parco. Una coppia di giap con fotocamera regolamentare al collo, si stavano riavviando tristemente verso il pulmino che li aveva portati lì, scattando qualche foto al piazzale invaso dall'incredibile nebiùn.
Ovviamente ce ne siamo andati anche noi, il Bosco Sacro con la nebbia è un'esperienza che ci mancherà, ma il biglietto costava 10 euro e non era il caso di sprecarli.
Tornati sulla strada, fatti pochi kilometri, rivediamo il sole splendente di poco prima e decisiamo perciò di continuare la gita altrove. Ci siamo quindi diretti sul monte Cimino, con l'intenzione di salire alla Torretta della Faggeta e tornante dopo tornante abbiamo cominciato la salita.
Dall'unico punto panoramico, dove si vedeva la vallata di sotto e pure l'autostrada, abbiamo visto dei banchi di nebbia in sospensione qua e là come se fossero ovatta e forse uno era quello che stava sul Bosco, chissà.


Riproveremo ad andarci appena se ne va Cassandra, che sta qua da stamattina, con un cielo nero nero che minaccia 'o patapata e 'll'acqua.

domenica 21 ottobre 2012

Io sono il Prefetto Dio tuo .....





Signore e signori, buonanotte al cittadino

In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il Principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del Principe. Poi vengono i cani delle guardie del Principe. Poi nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni.
(Ignazio Silone - Fontamara)

La premessa riguarda l'intervento del prefetto di Napoli Andrea De Martino, che ha interrotto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che stava relazionando sugli ultimi avvenimenti della "terra dei fuochi".
Il parroco ha commesso l'errore di chiamare "signora" la prefetto di Caserta e si è beccato la reprimenda del "signor" De Martino.
"Se cominciamo tutti ad essere signori, dove lo troviamo più il prefetto?" Ha esclamato il potente indignato ed ha proseguito:
"A chi dice signora?" e precisa in perfetto italiano correggiuto: "Se io lo chiamerei signore, lei cosa penserebbe?"
Al contrito don Patriciello non è rimasto che scusarsi e si è persino accertato che la prefetta non sia rimasta offesa.
Saputo che il signor prefetto andrà in pensione tra qualche giorno, vogliamo renderlo edotto che, come Giggino 'a purpetta, non verrà ricordato ai posteri per i suoi meriti bensì per le figurelle che hanno apparato, questa compresa.
Perché a noi verrebbe spontaneo non dargli del signore, perchè come diceva Totò, vi si nasce, ma Duca Alfonso Maria di Santagata dei Fornari, cui Eduardo, nell' Oro di Napoli, indirizza lo strafamoso pernacchio.

mercoledì 17 ottobre 2012

Vergognatevi!!!!!


Gabrielli: «Gli emiliani meglio degli abruzzesi»


Il boss (visto come parla...) della protezione civile, Gabrielli, spiega che gli emiliani hanno reagito meglio degli aquilani, al terremoto. Lui e un politico emiliano parlano di qualità “insite”, addirittura di “dna”. Inutile dire che, come al solito, si trasformano le circostante sfavorevoli in insufficienza di chi le subisce (a l'Aquila, una delle più sfavorevoli era la presenza 
come prefetto e vice di Bertolaso). Ma, volendo seguire il “ragionamento”, propongo un'analisi comparata dei dna di Gabrielli e del politico che gli dà man forte e di un paio di aquilani, magari il sindaco Cialente e la Pezzopane. E studiamo quali geni mancano agli aquilani. Si verifichi pure la presenza o meno del gene della decenza nel dna di Gabrielli. Visto che ci siamo, propongo di misurare anche il quoziente intellettivo: forse capiremo meglio perché il tale ragiona (vabbè...) così


(Pino Aprile, autore di Terroni)





lunedì 15 ottobre 2012

Aspettando Cleopatra.......

Nel frattempo, imponenti misure di sicurezza sono state messe in atto a Roma dal sindaco Alemanno.



giovedì 11 ottobre 2012

Dalla parte dei bambini ....

Quando tornerete a casa questa sera, date una carezza ai vostri bambini ...."
Papa Giovanni XXIII, 50 anni fa

Chissà se vale anche per questi poliziotti:
Bambino portato via a forza, è polemica dopo il video shock


mercoledì 10 ottobre 2012

Tanto per capire che aria tira

Stamattina in ospedale mentre aspettavamo il turno per il Day Hospital c'è stato un battibecco tra una signora infuriatissima e un signore altrettanto incazzato.
La signora lamentava la soppressione di un servizio che prima l'ospedale le forniva, per cui si stava allontanando imprecando a tutt'andare. Ce l'aveva con i politici che stanno tagliando tutto e augurava loro di morire di subito, anzi, con diverse malattie.
Il signore si è fermato e le ha risposto: signora, anche io sono un politico, grazie dell'augurio.
Lei, convinta, ha continuato ad imprecare, aggiungendo anche: io sto qua perché c'ho un tumore.
E pure io, ha risposto il politico, sto qua per lo stesso motivo.
Siamo rimasti tutti in silenzio, basiti.
E la D.M.: azz.... pericolosa la signora, manco l'ha pensato e zac.... ma io non ho avuto voglia di ridere, mi sono depressa ancora di più, pensando a quello che ci toglieranno ancora domani.


sabato 6 ottobre 2012

'A gente nun sta bona c'a capa

Uno si accorge della pessima giornata che è schiarata quando alle nove circa acchiappa la prima cazziata per telefono.
Una tipa Telecom, con voce scocciatissima, vuole per forza informarmi delle ultime offerte (che poi sono sempre le solite) e quando le ho detto che proprio ieri una sua collega mi ha erudita e quindi non ero interessata s'è incazzata di brutto.
Mi ha detto che esigeva un po' di rispetto, che loro lavorano per portarsi a casa un po' di soldini e che io la dovevo stare a sentire.
Le ho chiesto se per guadagnarsi i soldini bastava che io l'ascoltassi ma ha pensato che la stessi sfottendo. A questo punto l'ho informata che se non ce l'avevo ancora mandata affanculo era proprio perché pensavo che lo facessero per lavoro e non certo per rompere le scatole alle povere criste che la mattina si alzano per vedere cosa devono combinare nella giornata.
Le ho dovuto appendere il telefono in faccia, perché continuava a straparlare, dovendo convenire che la gente maleducata va trattata soltanto con la maleducazione.

Dicevamo, giornataccia, eh?
Usciamo io e la D.M. e sul marciapiedi vicino casa incontriamo una coppia di amici e ci fermiamo a chiacchierare un po'. Al Vomero va così, ci si incontra spesso per strada e magari si decide di andare assieme a prendere un caffè.
Il marciapiedi era largo e stavamo noi quattro accocchiati abbastanza vicini, quando arriva un giovanotto che comincia a dar fuori di matto perché a suo dire ingombravamo il passaggio.
Ed era pure magro il giovanotto, per cui gli ho fatto una risata in faccia dicendo che c'era tutto lo spazio che voleva.
Maronna come s'è incazzato, ha cominciato a strepitare e per un momento ho pensato che volesse anche passare a vie di fatto. Ovviamente la D.M. me ne ha dette quattro, perché mi devo stare zitta, 'ccà 'a gente nu' sta bona c'a cappa, ovvì.
E meno male, che stavo meditando di invitare pure lui al bar, magari gli offrivo una camomilla.

venerdì 5 ottobre 2012

Beatles, 50th

Sono passati cinquanta anni e nessuno li ha dimenticati.
Chiedi chi erano i Beatles, cantavano gli Stadio, ma io ricordo un gruppo di napoletani, gli Shampoo, che intorno agli anni '80, rifecero alcune canzoni dei primi anni dei Beatles, cantando in napoletano.
La più nota era Si 'e llave tu (She loves you)
http://www.youtube.com/watch?v=4xEGQ1RrlVg

Peppe (Help)
http://www.youtube.com/watch?v=1MYyBUhc09g

Pare che dopo 28 anni stiano progettando un nuovo album.

mercoledì 3 ottobre 2012

Carogne a destra

Vediamo ogni giorno protervi automobilisti occupare spazi riservati ai disabili e rispondere con arroganza alle legittime rimostranze di chi è costretto ad una vita in carrozzina, ma finora questa ci mancava.
Questo gentiluomo, presidente dell'Aler di Lecco, messo lì dal Pdl, costretto a spostare la Jaguar (mica una Punto, eh?) dal disabile di cui aveva occupato il posto, che aveva chiamato i vigili per farlo multare, ha tagliato le gomme dell'auto, ripreso ampiamente da una telecamera.
Costretto a dimettersi, lancia alte grida, parlando della sua correttezza:

"Le mie dimissioni - si giustifica il numero uno dell'Aler lecchese - non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell'azienda lombarda per l'edilizia residenziale. Spero che l'assessore lombardo nelle prossime ore le respinga".

Vero è che dopo il caso Fiorito nulla più meraviglia, ma ci si chiede: come ha fatto la destra nazionale a raggiungere una simile concentrazione di carogne?

E qui ci sono le sue giustificazioni

martedì 2 ottobre 2012

Globalizzazione

ovvero: sushi 'nzogna e pepe.

Cartello esibito su un gazebo a piazza degli Artisti durante la notte bianca vomerese.
Ce n'è per tutti gusti.


lunedì 24 settembre 2012

La festa è finita?



Non lo so se sia finita veramente. Noi ci auguriamo che in una maniera o nell'altra Polverini e la sua allegra brigata se ne tornino a casa, restituendo la parola agli elettori. La decenza lo vorrebbe.
Ricordiamoci che tutti i soldi spesi per i loro baccanali, le cene di Trimalcione ad ostriche e champagne,  per le donne e le ville splendide provengono dai tagli alla Sanità, dai dializzati, dai pazienti oncologici, dalle scuole accorpate, dagli autobus aboliti e da tutto lo spending review regionale, finito dritto dritto nelle tasche di lorsignori.
E questo non potremo mai dimenticarlo, mai!

giovedì 20 settembre 2012

L'ultimo metrò

Nel senso che è l'ultima stazione Metronapoli, aperta al pubblico questa settimana.
E' bellissima, sembra di fare un bagno nel blu ed è illuminata dalla luce naturale attraverso grandi finestre esagonali che all'esterno sembrano camini.
L'unico problema è che è collegata a Dante con una navetta che porta anche all'altra fermata, Università, con una frequenza di 15 minuti. Quando saranno finite le altre stazioni si potrà arrivare direttamente da Scampia alla stazione Centrale. Speriamo di vederle.









sabato 15 settembre 2012

L'ultima volta da Guida

Credo di avere già parlato della chiusura della libreria Guida al Vomero, provocata dalla fine locazione dei locali. Si richiedeva l'aumento del canone da 5 mila a 20 mila euro mensili. Giuseppe Guida dichiarò che non poteva pagare e la libreria l'anno scorso chiuse.
Ora si scopre che la libreria Guida 2 è fallita e i curatori fallimentari, dopo un inventario, hanno messo in vendita al pubblico i libri rimasti nei locali, vendita che è iniziata venerdi sera e terminerà questa domenica pomeriggio.
Una folla esagerata si è accalcata ieri sera, incurante della pioggia e nel giro di pochi minuti i numeri sono terminati. Questa mattina idem, solo che un signore gentile mi ha offerto il suo numero e così, dopo circa un'ora di attesa sono riuscita ad entrare.
Mi sono guardata intorno e mi è venuta un'angoscia incredibile. Ovunque c'erano libri sparsi senza ordine alcuno, tutti gli argomenti mescolati in un bailamme pazzesco. Ho chiesto informazioni ad un cancelliere e mi ha consigliato di scendere al seminterrato, dove c'era un altro che segnava il prezzo sui libri. Si scontava tutto del 70%, tranne eccezioni, che logicamente erano i libri che ho preso io: due volumi di fotografie di Ischia e Procida, uno di Cerreto Sanita, un libro di Vittorio Glejieses ed una stampa della Tavola Strozzi.
C'erano scaffali enormi stracolmi di libri universitari, anche lì senza ordine, e per trovare quello che serviva ci voleva davvero culo.
Mi è venuta una tristezza infinita, pensavo a tutte le volte che sono stata in quella libreria, a cercare qualche bel libro da leggere, alla gentilezza dei commessi che cercavano nel database del computer e procuravano il libro reperendolo presso le altre librerie.
Molte persone uscivano con scatoloni pieni, molti avevano preso solo quaderni e materiale scolastico.
Il cancelliere a cui avevamo chiesto informazioni ci ha detto che avevano chiesto ai dipendenti della libreria se volevano lavorare per la vendita, ma hanno rifiutato. Li capisco, lo avrei fatto anche io.
Dopo la chiusura delle vendite, quello che resta verrà quasi sicuramente venduto in un solo blocco o almeno cercheranno di farlo, ribassando sempre il prezzo, come in tutte le vendite giudiziarie.
E verranno liberati i locali, pronti per essere dati ad una banca o ad un nuovo fast food.
In attesa che chiuda anche FNAC, come annunciato da tempo.

martedì 11 settembre 2012

E facimmicèll 'a ppère

Ecco, abbiamo ripreso le sane abitudini: a piedi perché i bus chissà dove si perdono. Li vedi sulla palina e poi... pufff.. non ci sono più. E pensare che hanno fatto anche l'applicazione per iPhone e Android, guardi sul telefonino a che ora arriva il bus sulla tua fermata e ti rassegni, perché sulla tua fermata non passa proprio niente.
Ora, poiché l'ANM (sì, si chiama proprio come quella dei magistrati, che fantasia) sta senza soldi, con un debito profondo come la fossa delle Marianne, hanno deciso di sopprimere un po' di linee e di scatenare la guerra ai portoghesi, facendo salire tutti dalla porta anteriore, con il controllo dell'autista.
Questa la voglio proprio vedere. Perché ormai lo sappiamo come funziona: solo chiacchiere e distintivo.
E intanto gli utenti commentano sulle fermate.


sabato 1 settembre 2012

Settembre

Settembre, andiamo, è tempo di migrare. E per noi è tempo di tornare a casa, a beccarci le prime piogge per strada, vista l'inveterata abitudine di lasciare ombrelli ovunque tranne che dove servono.
Tornare nella città ancora sonnolenta, incontrare i primi fetienti, restare svegli per i cani scatenati che abbaiano tutta notte e i ragazzini sguinzagliati in bande di unni che tutto distruggono, auto in sosta comprese e gli allarmi che non smettono di suonare.
Bentornati a Napoli, il comitato di accoglienza in grande spolvero ci riceve per farci sentire come se non ce ne fossimo mai andati. Un classico, come le canzoni.

http://www.youtube.com/watch?v=wte1uk4A5eU

http://www.youtube.com/watch?v=6dmovs2Vya0

martedì 21 agosto 2012

Cronache sorianesi

Questo mese di agosto passerà alla storia. Oggi sembrava di stare su una graticola di un barbecue e il vento caldo che soffiava era adatto a fare i pomodori secchi, ammesso che sapessi come farli.
Le mosche grigie hanno fatto anche quest'anno il loro sporco lavoro ed ho le gambe piene di ponfi e bozzi, senza parlare delle zanzare a cui tutti danno la caccia, armati di racchettoni friggizanzare.
La calura ha dato il colpo di grazia all'orto perché non c'è acqua che basti. Persino i pioppi stanno dando segni di malessere: tre su cinque sono diventati tutti gialli.
Quest'anno, niente melanzane nè peperoni, qualche striminzita zucchina e niente frutta. Cominciano ora a spuntare i primi fichi. In compenso ci sono more in quantità, la siepe ne ha prodotte quantità industriali. Solo che io stavolta non ho voglia di fare niente, fa troppo caldo e neanche mi azzardo a pensare di fare marmellatine.
Mi sono data alla panificazione per disperazione, dato che il pane del paesotto è assolutamente immangiabile, pensate che non vengono bene neanche le polpette, ed è quanto dire. E quindi al mattino sveglia e infornata di vari tipi di pane; il mio preferito è una pagnottona di pane integrale con varie farine miscelate.

Quest'anno la piscina è impraticabile, il cognato ritiene che aumentando le dosi di cloro si schiarisce l'acqua, con l'unico risultato che chi fa il bagno viene passato a candeggina. I cani si sono fatti vecchi e non si tuffano più come prima, quindi non ci sarebbe motivo per questa eccessiva clorazione, ma non c'è niente da fare, telefona persino per ricordarci di clorare.
E l'ultima fissazione riguarda il secondo pozzo. Secondo i magnifici tre (fratelli), da una veloce analisi organolettica, l'acqua è buonissima da bere, fresca e limpida, senza depositi, per cui hanno deciso di berla per vedere l'effetto che fa. Risultato: due dei tre ieri mattina si sono alzati vomitando e sono stati male tutto il giorno, finendo la serata con riso in bianco. Ovviamente negano fieramente che sia dipeso dall'acqua. Non si hanno notizie del terzo che domani dovrebbe partire per New York.
E con questo, speriamo di avere archiviato gli assaggi dei pozzi.

venerdì 17 agosto 2012

Ferragosto in campagna

Fuggiti da Roma in fiamme e non solo per la temperatura, siamo riparati in campagna a Soriano, dove almeno di sera c'è un poco di refrigerio. Di giorno si muore e l'unico riparo è l'ombrellone piccolo, dato che il grande ha deciso di abbandonarci.
E come da tradizione, i tre fratelli si sono riuniti per fare danno come un solo uomo. Quest'anno la novità consiste nel tagliasiepi decespugliatore, comperato appositamente dal marito alla Lidl. E qui si sono sbizzarriti facendo barba e capelli a tutte le piante di alloro e a quelle di lauro ceraso. Sono riuscita solo a salvare la siepe di more, cresciuta nonostante gli interventi 'ndo cojo cojo del contadino, che è riuscito a far sparire totalmente le piante di borragine. Persino la menta è sparita.
L'incessante rumore del tagliasiepi ha messo in fuga la cana Sharon, quella che si perde sempre, dopodichè tutti in giro per le campagne alla ricerca della fuggitiva. E' stata ritrovata molto distante dalla casa, si era fermata rapita a guardare un cane legato alla catena, molto simile a lei. Ed è finita legata anche lei, ad evitare nuove gite nelle campagne sorianesi.
Io non li posso vedere i cani legati, mi fanno una pena indicibile, come gli uccelli in gabbia. Ora vedo di convincere i cognati a fare un altro tentativo.

sabato 4 agosto 2012

Vedo la gente scostumata ....

Oggi gita fuori porta. C'è venuta l'idea di andare a Bracciano e così siamo andati a vedere il castello Orsini Odescalchi. Visita guidata con una giovane fanciulla che ci ha spiegato che:
il castello è privato, per cui la visita si effettuava solo nell'ala nord. L'ala occidentale era a disposizione della principessa, quindi niente visita.
Tutto il resto del castello si poteva affittare per eventi e persino per matrimoni (i gossippari ricorderanno il matrimonio Ramazzotti-Hunziker).
Il castello è stato usato moltissimo nel corso degli anni per riprese cinematografiche e televisive. In ogni sala c'era un televisore che trasmetteva i pezzi di film, sceneggiati e persino opere liriche ambientate nelle sale che stavamo visitando. Devo dire che ci mancava solo il televisore, eccheppalle!
E per finire c'erano esposti anche alcuni abiti di scena, sempre dei suddetti film.
Vietato fotografare e filmare, ma ci ha graziosamente permesso di fare foto all'esterno al panorama lacustre.
Molto interessante la collezione di armi, collocate lungo le pareti delle sale. Lance, spade, spadoni, armature, pugnali e pure certi fuciloni da appoggio.
Nelle cucine oltre agli oggetti d'uso e bellissime pentole di rame, sulle pareti vi erano le teste imbalsamate di animali catturati durante le battute di caccia. C'erano persino due lampadari fatti con corna di cervo.
E a proposito di lampadari, non abbiamo potuto non notare che i magnifici lampadari in ferro battuto presenti in tutte le sale, erano stati impernacchiati con delle orride foglie di plastica, sciupando così tutto l'effetto.
E poichè si sa, dove ci sono io, immancabilmente arrivano i siparietti, ci siamo goduti 3 (tre) tamarre con bambina a seguito, che trascinava una specie di carrettella che faceva un rumore tipo scetavajasse, accompagnato dal suono delle cinesine di plastica tipo silicone che la mamma sbatteva sui pavimenti di cotto del quattrocento. Finché la guida ha avuto pietà di noi ed ha costretto le tamarre a mollare la pazziella, che sovrastava anche il suono della sua voce.
Ed ha raggiunto una rara vena di sadismo quando ha raccontato nei minimi particolari le malefatte di Isabella d'Este, senza dimenticare le trappole con le lance acuminate e il fondo di calce viva.
La bambina ha gradito, credo.


giovedì 2 agosto 2012

Una storia italiana (tra le tante ....)

L'anno scorso andammo in Turchia e comprammo le marche per il passaporto perché ci dissero in agenzia che per i paesi extracomunitari non era valida la carta di identità con il timbro del rinnovo.
Comprammo le marche ma non le attaccammo, perché ci fecero passare senza problemi con la tessera.
Ora, avendo due marche intonse da 40,29€ cadauna, le abbiamo passate al figlio che le userà per andare negli USA. E qui inizia l'avventura.
Su nove persone interessate al problema, ci sono circa sette interpretazioni, tra cui:

io ho chiesto lumi ad un poliziotto amico, il quale si è informato e mi ha fatto sapere che le marche da me comprate l'anno scorso non sono valide quest'anno. Bisogna comprarne di nuove con la data di emissione 2012. Cioè, 40,29€ x 2 buttati nel cesso;

il figlio ha telefonato al commissariato di zona e una poliziotta zelante gli ha detto: ma che la compra a fare questa marca? Tanto in aeroporto nessuno controlla.
Non contento si è recato al commissariato centrale dove gli hanno detto che le marche 2011 sono valide e basta attaccarle sul passaporto senza annullarle, fanno fede i timbri che attestano l'espatrio;

due amiche hanno comprato le marche e in commissariato le hanno annullate con timbro;

altri due hanno appena fatto il passaporto e quindi non hanno questo problema;

il tizio dell'agenzia li ha informati che lui ha sempre viaggiato ovunque senza marca da bollo;

un altro amico ha raccontato di avere beccato il verbale perché non aveva le marche a posto.

Io ho cercato sul web in lungo e in largo e non ho trovato una sola notizia che sia univoca. Ognuno racconta una cosa diversa e sui siti istituzionali, tipo polizia di stato, non c'è nulla che dia chiarimenti.
Precisano solo che la marca comprata scade assieme alla data di validità del passaporto, quindi se il passaporto scade il 10 agosto e si parte il giorno 8, bisogna comprare due marche.
Sempre più facile. Un povero cristo che vuole essere sicuro di poter partire senza vessazioni di sorta, come caspita deve fare?


sabato 28 luglio 2012

Funerali


Oggi davanti alla chiesa dei Fiorentini c'era una folla enorme. C'era il funerale di un motociclista e dietro il carro funebre si erano messi in file ordinate molte moto di grossa cilindrata. Ad un segnale, hanno indossato i caschi, hanno acceso i motori tutti assieme e dato gas accelerando. 
Una scena incredibile, dietro al feretro c'erano solo le moto che lo accompagnavano, le persone a piedi sono rimaste davanti alla chiesa.
I volti dei motociclisti erano tesi e addolorati, avrei voluto conoscere la storia del defunto. Sono rimasta a lungo a guardare la scena, con le moto che giravano per la piazza ordinatamente. E mi sono commossa per questo tributo dei suoi compagni.


sabato 21 luglio 2012

Polpo a polpette

Con il caldo che fa e senza voglia di mangiare, figuriamoci di cucinare, capita di vedere in Tv Benedetta Parodi, che neanche il solleone la ferma, preparare delle polpette con la padella a 300°.
Giuro che mi ha fatto sudare, ma alla fine mi sono chiesta chi mai avrebbe avuto il coraggio di preparare quelle polpette.
Pane carrè bagnato, polpo lessato e ridotto a pezzettini, un uovo e udite udite, 100 g di pecorino.
Sì, pecorino, sul polpo.
Se facessero come nel calcio, dovrebbe beccarsi una squalifica a vita, perché una delle schifezze più assurde in cucina è il formaggio sul pesce.
Ricordo ancora la faccia allucinata del cameriere in un ristorante a Livorno, quando un bel gruppazzo di tedeschi chiese il formaggio per metterlo sul caciucco. Il poveruomo ci provò pure a scoraggiarli, ma loro, con teutonico sprezzo insistettero e irrorarono i poveri pesci di parmigiano.

martedì 17 luglio 2012

L'incendio del campanile

La festa del Carmine, la Madonna bruna, è una delle più antiche di Napoli, e l'incendio del campanile, al culmine della serata, si è svolto regolarmente domenica 15 luglio, con la folla nella piazza a naso all'aria.
E questo è l'incendio del campanile del Carmine ai tempi dell'iPad.

foto da Facebook - David Locke

foto da Facebook - Francesco Bellofatto

domenica 15 luglio 2012

I miracoli

Non passa giorno senza che le cronache ci informino dell'ennesimo falso cieco che ha frodato per decenni lo Stato, fregandosi una pensione a cui non aveva diritto.
Curiosamente, tutti questi signori possiedono una patente e guidano regolarmente un'auto e i finanzieri li beccano solo pedinandoli.
Ma ai tempi di Internet e con i database a disposizione delle forze dell'ordine, possibile che mai a nessuno venga in mente di incrociare i dati?
E poi, è mai possibile che si riesca ad imbrogliare uno stuolo di medici (ci vogliono almeno tre passaggi per avere diritto ad una pensione) senza che nessuno si accorga dell'impostore? Non esistono controlli sulla pupilla che ne attestino in maniera univoca la mancata funzionalità? Si va sulla fiducia o sull'autocertificazione? Sono cieco, ve lo giuro.
Ora tutti dichiarano di essere stati miracolati, erano ciechi e sono andati a Lourdes. E così si salvano anche i medici che hanno contribuito a questa immane truffa.

Aspetto con ansia che mettano mano pure ai sordomuti, che come tutti sanno possono anche guidare, quindi come li acchiappi i falsi? Forse suonandogli dietro il clacson e attendere fiduciosi i chitemmuorti?
Anni fa, quando lavoravo al Cardarelli, tutta la commissione invalidi per i sordomuti fu traslata per intero a Poggioreale. E anche lì la tecnica ha fatto mirabilia, non è più necessario gettare per terra le monete per vedere se il sordo si gira.

mercoledì 11 luglio 2012

11 luglio 1982

Oggi, trent'anni fa. Italia-Germania 3-1.
Non sono mai stata appassionata di calcio, ma questo fa parte di quei ricordi legati a tante altre cose.
Primo fra tutti a mio figlio. Aveva allora 4 mesi ed eravamo in spiaggia a Capo Miseno, sotto l'ombrellone con un piccolo televisore bianco/nero a seguire una partita che mai avremmo pensato di vedere: l'Italia in finale contro la Germania.
La spiaggia era semideserta e dalle case e dagli stabilimenti balneari si sentivano benissimo le urla e i commenti dei telecronisti, fino all'esplosione finale di Nando Martellini: Campioni del mondo, per tre volte.
E c'era Pertini che preso dall'entusiasmo faceva con il braccio l'italico gesto e poi la folla dei villeggianti si riversò nelle stradine, improvvisando un corteo alla buona, con fischietti e trombette con i ragazzini impazziti che correvano dappertutto.
Altri tempi, altra gente.

sabato 7 luglio 2012

Questo è il momento delle scuse

Così il capo della Polizia Manganelli, dopo 11 anni dalla macelleria Diaz.
E trovandosi, scrive anche a Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi: "E' tempo di farvi avere le nostre scuse".

Qui di seguito un articolo di Pino Scaccia che analizza gli avvenimenti di Genova partendo dai fatti di Napoli, che tutti sembrano aver dimenticato. Noi c'eravamo.


Per capire la violenza di Genova bisogna ricordare quello che è successo prima

Tutto è nato molto prima. Alla fine di novembre del 1999 nella profonda provincia americana. Il “popolo di Seattle” lanciò l’onda d’urto del movimento no-global. Cioè contro quella globalizzazione del potere che in realtà era nelle mani di un gruppo ristretto di Stati, i più forti e i più ricchi, che si erano disegnati il ruolo di autorità sovrana mondiale. Seattle è stato solo l’inizio. I due anni successivi hanno messo a fuoco la ribellione. Guardate le date e la scansione, cioè l’escalation della protesta.
2000: aprile Washington, settembre Praga, ottobre Monreal (Spagna), dicembre Nizza.
2001gennaio Porto Alegre (Brasile), gennaio Davos (Svizzera), marzo Napoli, aprile Quebec, giugno Göteborg  (Svezia), luglio Genova. 
Dunque, è evidente che Genova è arrivata al termine di un percorso repressivo. La prova generale italiana è avvenuta a Napoli, appena quattro mesi prima ma non ha avuto lo stesso riscontro mediatico anche se i fatti sono stati altrettanto gravi. La manifestazione è stata sottovalutata, non c’erano inviati quel giorno e io stesso ho ricostruito gli eventi soltanto dopo, attraverso il processo ai poliziotti arrivato sempre troppo tardi, nel 2010, nove anni dopo.  Quello che è avvenuto nelle strade di Napoli, ma soprattutto nella caserma Ranieri forse è anche peggio – secondo denunce e testimonianze – di quello che è successo alla Bolzaneto. Arresti illegali in massa, insulti, pestaggi, umiliazioni, autentiche torture. Storie lontanissime da un Paese civile. Alla fine trentuno poliziotti indagati, ventuno rinviati a giudizio, dieci condannati (fra cui due funzionari) per sequestro di persona aggravato con pene irrisorie, da sei mesi a due anni e mezzo, dieci assolti perchè, anche in quel caso, reati prescritti: violenza privata, abuso d’ufficio, lesioni gravi, minacce. E con un particolare che somiglia, anche questo, a Genova: tutti gli imputati non solo confermati in servizio ma addirittura promossi mentre l’inchiesta era ancora in corso. Segno preciso di una copertura politica. Non è una questione di schieramenti: in quegli anni si sono succeduti governi diversi. Ma l’input, secondo il mio parere, era identico in quanto facente parte di quel gruppo ristretto di potenti. Gli Stati Uniti come leaders mondiali stavano perdendo il “pallino”. E la cultura no global rischiava di affossare anche quella economica (insomma cominciavamo a non vestire più all’americana) e allora bisognava rispondere duramente, stroncare il movimento. Ecco allora l’ordine. Non c’è altra spiegazione, perchè molti altri social forum ci sono stati negli anni successivi, ma non è mai più successo qualcosa neppur lontanamente simile, tutto si è risolto in qualche fisiologico scontro di piazza. Per capire Genova, insomma bisogna intanto pensare a Napoli. E poi magari all’11 settembre, sempre di quell’anno. Ma questo è (forse) un altro discorso. Di sicuro il capo supremo era sempre Bush.
Riflessione a margine. Ho molto apprezzato gli interventi odierni del ministro Cancellieri che ha dignitosamente rispettato la sentenza della Cassazione e anche il discorso del capo della polizia Manganelli che ha ammesso: “Adesso è il momento di chiedere scusa”. I cittadini, per tornare ad avere fiducia, devono vedere segnali nuovi e il cambiamento già avvenuto nei vertici è uno di questi. Non si possono proteggere elementi “sporchi”. Per ricostruire la vicenda di Napoli ho fatto qualche ricerca e sono rimasto allibito dagli episodi di malapolizia avvenuti in quella città. Corruzione, accordi con la criminalità, ma soprattutto verbali falsi, quel che mina la credibilità di un tutore dell’ordine ancor più degli eccessi. Manganelli ha parlato di una nuova cultura, di addestramenti diversi certo è che qualcosa bisogna cambiare per evitare che il marcio dilaghi (con parentesi talvolta tragiche) e inquini anche le forze buone, che sono per fortuna la maggioranza. Prima che sia troppo tardi. link

Ulteriori riflessioni suscita l'articolo di Concita De Gregorio su Repubblica, qui.