Nisida

Nisida

sabato 28 luglio 2012

Funerali


Oggi davanti alla chiesa dei Fiorentini c'era una folla enorme. C'era il funerale di un motociclista e dietro il carro funebre si erano messi in file ordinate molte moto di grossa cilindrata. Ad un segnale, hanno indossato i caschi, hanno acceso i motori tutti assieme e dato gas accelerando. 
Una scena incredibile, dietro al feretro c'erano solo le moto che lo accompagnavano, le persone a piedi sono rimaste davanti alla chiesa.
I volti dei motociclisti erano tesi e addolorati, avrei voluto conoscere la storia del defunto. Sono rimasta a lungo a guardare la scena, con le moto che giravano per la piazza ordinatamente. E mi sono commossa per questo tributo dei suoi compagni.


sabato 21 luglio 2012

Polpo a polpette

Con il caldo che fa e senza voglia di mangiare, figuriamoci di cucinare, capita di vedere in Tv Benedetta Parodi, che neanche il solleone la ferma, preparare delle polpette con la padella a 300°.
Giuro che mi ha fatto sudare, ma alla fine mi sono chiesta chi mai avrebbe avuto il coraggio di preparare quelle polpette.
Pane carrè bagnato, polpo lessato e ridotto a pezzettini, un uovo e udite udite, 100 g di pecorino.
Sì, pecorino, sul polpo.
Se facessero come nel calcio, dovrebbe beccarsi una squalifica a vita, perché una delle schifezze più assurde in cucina è il formaggio sul pesce.
Ricordo ancora la faccia allucinata del cameriere in un ristorante a Livorno, quando un bel gruppazzo di tedeschi chiese il formaggio per metterlo sul caciucco. Il poveruomo ci provò pure a scoraggiarli, ma loro, con teutonico sprezzo insistettero e irrorarono i poveri pesci di parmigiano.

martedì 17 luglio 2012

L'incendio del campanile

La festa del Carmine, la Madonna bruna, è una delle più antiche di Napoli, e l'incendio del campanile, al culmine della serata, si è svolto regolarmente domenica 15 luglio, con la folla nella piazza a naso all'aria.
E questo è l'incendio del campanile del Carmine ai tempi dell'iPad.

foto da Facebook - David Locke

foto da Facebook - Francesco Bellofatto

domenica 15 luglio 2012

I miracoli

Non passa giorno senza che le cronache ci informino dell'ennesimo falso cieco che ha frodato per decenni lo Stato, fregandosi una pensione a cui non aveva diritto.
Curiosamente, tutti questi signori possiedono una patente e guidano regolarmente un'auto e i finanzieri li beccano solo pedinandoli.
Ma ai tempi di Internet e con i database a disposizione delle forze dell'ordine, possibile che mai a nessuno venga in mente di incrociare i dati?
E poi, è mai possibile che si riesca ad imbrogliare uno stuolo di medici (ci vogliono almeno tre passaggi per avere diritto ad una pensione) senza che nessuno si accorga dell'impostore? Non esistono controlli sulla pupilla che ne attestino in maniera univoca la mancata funzionalità? Si va sulla fiducia o sull'autocertificazione? Sono cieco, ve lo giuro.
Ora tutti dichiarano di essere stati miracolati, erano ciechi e sono andati a Lourdes. E così si salvano anche i medici che hanno contribuito a questa immane truffa.

Aspetto con ansia che mettano mano pure ai sordomuti, che come tutti sanno possono anche guidare, quindi come li acchiappi i falsi? Forse suonandogli dietro il clacson e attendere fiduciosi i chitemmuorti?
Anni fa, quando lavoravo al Cardarelli, tutta la commissione invalidi per i sordomuti fu traslata per intero a Poggioreale. E anche lì la tecnica ha fatto mirabilia, non è più necessario gettare per terra le monete per vedere se il sordo si gira.

mercoledì 11 luglio 2012

11 luglio 1982

Oggi, trent'anni fa. Italia-Germania 3-1.
Non sono mai stata appassionata di calcio, ma questo fa parte di quei ricordi legati a tante altre cose.
Primo fra tutti a mio figlio. Aveva allora 4 mesi ed eravamo in spiaggia a Capo Miseno, sotto l'ombrellone con un piccolo televisore bianco/nero a seguire una partita che mai avremmo pensato di vedere: l'Italia in finale contro la Germania.
La spiaggia era semideserta e dalle case e dagli stabilimenti balneari si sentivano benissimo le urla e i commenti dei telecronisti, fino all'esplosione finale di Nando Martellini: Campioni del mondo, per tre volte.
E c'era Pertini che preso dall'entusiasmo faceva con il braccio l'italico gesto e poi la folla dei villeggianti si riversò nelle stradine, improvvisando un corteo alla buona, con fischietti e trombette con i ragazzini impazziti che correvano dappertutto.
Altri tempi, altra gente.

sabato 7 luglio 2012

Questo è il momento delle scuse

Così il capo della Polizia Manganelli, dopo 11 anni dalla macelleria Diaz.
E trovandosi, scrive anche a Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi: "E' tempo di farvi avere le nostre scuse".

Qui di seguito un articolo di Pino Scaccia che analizza gli avvenimenti di Genova partendo dai fatti di Napoli, che tutti sembrano aver dimenticato. Noi c'eravamo.


Per capire la violenza di Genova bisogna ricordare quello che è successo prima

Tutto è nato molto prima. Alla fine di novembre del 1999 nella profonda provincia americana. Il “popolo di Seattle” lanciò l’onda d’urto del movimento no-global. Cioè contro quella globalizzazione del potere che in realtà era nelle mani di un gruppo ristretto di Stati, i più forti e i più ricchi, che si erano disegnati il ruolo di autorità sovrana mondiale. Seattle è stato solo l’inizio. I due anni successivi hanno messo a fuoco la ribellione. Guardate le date e la scansione, cioè l’escalation della protesta.
2000: aprile Washington, settembre Praga, ottobre Monreal (Spagna), dicembre Nizza.
2001gennaio Porto Alegre (Brasile), gennaio Davos (Svizzera), marzo Napoli, aprile Quebec, giugno Göteborg  (Svezia), luglio Genova. 
Dunque, è evidente che Genova è arrivata al termine di un percorso repressivo. La prova generale italiana è avvenuta a Napoli, appena quattro mesi prima ma non ha avuto lo stesso riscontro mediatico anche se i fatti sono stati altrettanto gravi. La manifestazione è stata sottovalutata, non c’erano inviati quel giorno e io stesso ho ricostruito gli eventi soltanto dopo, attraverso il processo ai poliziotti arrivato sempre troppo tardi, nel 2010, nove anni dopo.  Quello che è avvenuto nelle strade di Napoli, ma soprattutto nella caserma Ranieri forse è anche peggio – secondo denunce e testimonianze – di quello che è successo alla Bolzaneto. Arresti illegali in massa, insulti, pestaggi, umiliazioni, autentiche torture. Storie lontanissime da un Paese civile. Alla fine trentuno poliziotti indagati, ventuno rinviati a giudizio, dieci condannati (fra cui due funzionari) per sequestro di persona aggravato con pene irrisorie, da sei mesi a due anni e mezzo, dieci assolti perchè, anche in quel caso, reati prescritti: violenza privata, abuso d’ufficio, lesioni gravi, minacce. E con un particolare che somiglia, anche questo, a Genova: tutti gli imputati non solo confermati in servizio ma addirittura promossi mentre l’inchiesta era ancora in corso. Segno preciso di una copertura politica. Non è una questione di schieramenti: in quegli anni si sono succeduti governi diversi. Ma l’input, secondo il mio parere, era identico in quanto facente parte di quel gruppo ristretto di potenti. Gli Stati Uniti come leaders mondiali stavano perdendo il “pallino”. E la cultura no global rischiava di affossare anche quella economica (insomma cominciavamo a non vestire più all’americana) e allora bisognava rispondere duramente, stroncare il movimento. Ecco allora l’ordine. Non c’è altra spiegazione, perchè molti altri social forum ci sono stati negli anni successivi, ma non è mai più successo qualcosa neppur lontanamente simile, tutto si è risolto in qualche fisiologico scontro di piazza. Per capire Genova, insomma bisogna intanto pensare a Napoli. E poi magari all’11 settembre, sempre di quell’anno. Ma questo è (forse) un altro discorso. Di sicuro il capo supremo era sempre Bush.
Riflessione a margine. Ho molto apprezzato gli interventi odierni del ministro Cancellieri che ha dignitosamente rispettato la sentenza della Cassazione e anche il discorso del capo della polizia Manganelli che ha ammesso: “Adesso è il momento di chiedere scusa”. I cittadini, per tornare ad avere fiducia, devono vedere segnali nuovi e il cambiamento già avvenuto nei vertici è uno di questi. Non si possono proteggere elementi “sporchi”. Per ricostruire la vicenda di Napoli ho fatto qualche ricerca e sono rimasto allibito dagli episodi di malapolizia avvenuti in quella città. Corruzione, accordi con la criminalità, ma soprattutto verbali falsi, quel che mina la credibilità di un tutore dell’ordine ancor più degli eccessi. Manganelli ha parlato di una nuova cultura, di addestramenti diversi certo è che qualcosa bisogna cambiare per evitare che il marcio dilaghi (con parentesi talvolta tragiche) e inquini anche le forze buone, che sono per fortuna la maggioranza. Prima che sia troppo tardi. link

Ulteriori riflessioni suscita l'articolo di Concita De Gregorio su Repubblica, qui.


lunedì 2 luglio 2012

Antò, fa caldo ......

La giornata più calda dell'anno, oggi, e siamo stati costretti ad una serie di commissioni dove non potevamo mandare nessuno.
Questa mattina, in giro per assicurazioni. Sì, perché la mia compagnia ha deciso di rescindere tutte le polizze unilateralmente, quindi a me è toccata l'auto e il motorino.
Ho iniziato quindi la via crucis per trovare un'altra compagnia che mi assicurasse ed ho scoperto che il premio che pagavo, ovunque, è quasi raddoppiato. Anche i preventivi online non erano al di sotto dei 1200 euro, mentre fino all'anno scorso ero sotto i 900.
Anche la ConTe.it, la Rca virtuosa con cui il Comune di Napoli ha fatto la convenzione per favorire i cittadini onesti e in regola con le tasse mi ha fatto analogo preventivo: 1257 euro.
Sono in classe 1 da decenni, niente sinistri, pago tutte le tasse dovute, mi faccio montare anche la scatola nera che registra pure se vado a casa del diavolo e questo è il risultato.

Tornati a casa si riparte, appuntamento dal commercialista, che mi aveva detto per telefono che avevo sbagliato l'IMU. In effetti ho solo pagato l'1%° in più, perché pare che il 5%° che ha deciso il comune di Napoli verrà applicato solo con il conguaglio di dicembre, ora "solo" il 4%°.
Tanto per ulteriore complicanza di vita. E a noi non resta che augurare: tutte medicine.
Nel fare questo, in giro tutto il giorno con i mezzi pubblici (sì perché noi, avendo il lungomare liberato, o i bus o i taxi), abbiamo potuto fare un ulteriore censimento: tutti i bus, dico tutti, che abbiamo preso, erano rigorosamente senza aria condizionata. Chiesto ad un conducente come mai non funzionasse da nessuna parte, a momenti ci rideva in faccia. Ci ha detto che hanno un solo tecnico a disposizione, che, poveraccio, sta pure facènno 'e botte co 'e pière. Che tradotto per i non madrelingua vordì che il povero cristo sta facendo l'impossibile e pure di più. E ci ha anche informati che l'azienda non ha ancora pagato gli stipendi di giugno e non sanno quando ciò avverrà.
Sulla via del ritorno, saliti sul C18 alla Torretta, dopo 50 metri ci siamo fermati. L'autista ha investito una signora che è scesa dal marciapiedi senza guardare, sotto gli occhi stravolti della D.M. che ha visto la poveretta cadere come una marionetta. Sentito il tonfo, il conducente si è fermato subito ed è sceso soccorrendo la donna.
Logicamente siamo scesi tutti, sperando che fosse ancora viva e in effetti era agitatissima e tremava come una foglia. Finché non è arrivato un altro bus, siamo stati lì in attesa e anche l'ambulanza non è arrivata. In compenso c'era una discreta folla che ha tirato fuori le sedie dai negozi per far sistemare la signora, cercando di aiutarla.
Io domani non esco di casa, sapevàtelo.