Nisida

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domenica 21 ottobre 2012

Io sono il Prefetto Dio tuo .....





Signore e signori, buonanotte al cittadino

In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il Principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del Principe. Poi vengono i cani delle guardie del Principe. Poi nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni.
(Ignazio Silone - Fontamara)

La premessa riguarda l'intervento del prefetto di Napoli Andrea De Martino, che ha interrotto don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che stava relazionando sugli ultimi avvenimenti della "terra dei fuochi".
Il parroco ha commesso l'errore di chiamare "signora" la prefetto di Caserta e si è beccato la reprimenda del "signor" De Martino.
"Se cominciamo tutti ad essere signori, dove lo troviamo più il prefetto?" Ha esclamato il potente indignato ed ha proseguito:
"A chi dice signora?" e precisa in perfetto italiano correggiuto: "Se io lo chiamerei signore, lei cosa penserebbe?"
Al contrito don Patriciello non è rimasto che scusarsi e si è persino accertato che la prefetta non sia rimasta offesa.
Saputo che il signor prefetto andrà in pensione tra qualche giorno, vogliamo renderlo edotto che, come Giggino 'a purpetta, non verrà ricordato ai posteri per i suoi meriti bensì per le figurelle che hanno apparato, questa compresa.
Perché a noi verrebbe spontaneo non dargli del signore, perchè come diceva Totò, vi si nasce, ma Duca Alfonso Maria di Santagata dei Fornari, cui Eduardo, nell' Oro di Napoli, indirizza lo strafamoso pernacchio.

2 commenti:

  1. e diciamo inoltre che il prefetto non conosce nemmeno il significato esatto del termine "titoli" in napoletano.

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  2. eggià, lui è nato a Teano e tante cose non le sa, compresa l'educazione.

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