Nisida

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mercoledì 13 febbraio 2013

Fermare il declino

Questa mattina eravamo seduti al bar di Fnac.
Spesso nei nostri giretti ci fermiamo lì perché a me piace dare un'occhiata ai libri e guardare le mostre fotografiche che organizzavano lì.
A volte nel pomeriggio c'erano le presentazioni di libri o di cd di cantanti emergenti, tra cui capitava anche qualcuno famoso e allora si creano le file di fans, disciplinate strenuamente dai ragazzi della sicurezza.
Ne scrivo all'imperfetto perché tutto questo non si fa più. Siamo stati informati che tutte queste attività sono state sospese. La Fnac è stata venduta, stanno chiudendo i negozi situati nei centri commerciali e restano per ora aperti solo quelli in città, in attesa di ulteriori decisioni da parte della nuova proprietà.
Confermata la cassa integrazione a rotazione per il personale da marzo.
Nel frattempo gli scaffali si svuotano e dicono che non tutti i tipi di merce verranno riforniti.
A me piace il bar di Fnac, ci si porta da soli il caffè e il cornetto, c'è gente seduta lì che lavora, molti ragazzi che studiano e si scambiano libri e informazioni. Ci sono anche molte persone anziane e gruppetti di amiche che si incontrano lì per poi decidere cosa fare. Insomma uno spazio molto vivo che difficilmente potrà essere sostituito da altro. A me non piacciono i bar del Vomero, dove gli spazi sono all'aperto e contornati da plastica, magari con l'aggiunta di stufe a gas. Mi piace portarmi il caffè e riportare indietro le tazze, senza aspettare che il cameriere ti serva.
Ma pare che a nessuno interessi tutto ciò e noi assistiamo al declino di un quartiere, che perde giorno dopo giorno i suoi pezzi. Ci restano le panchine di Luca Giordano e della Floridiana, finché ci permetteranno di entrarci, che anche lì ogni tanto ci provano a sbarrare i cancelli.

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