Nisida

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giovedì 4 aprile 2013

Ruby's Corner

La scalinata del tribunale di Milano ormai è diventata luogo di esternazioni e proteste. Toccherà a breve prendere il numero per prenotarsi.
Un po' come Hide Park Speakers Corner, dove ognuno va, monta su una cassetta della frutta (i più evoluti si portano uno scaletto) e dà fiato a tutte le sue lagnanze.
Qualche tempo fa abbiamo visto tutti i deputati Pdl e Lega schierati sullo scalone, in prima fila quella Paola Pelino che ha trovato il sistema di vestirsi a sbafo, sotto lo sguardo sardonico di Falcone e Borsellino. Intonavano l'inno di Mameli in difesa del loro padrone e signore (siam pronti alla morte).
Oggi il grido di dolore di Ruby: non sono una prostituta!
Ma cos'è quella che ha fatto oggi, leggendo con voce rotta un monologo velocissimo se non una chiarissima ed evidente marchetta? Un je accuse ai giudici, rei di non averla ascoltata e di averle fatto del male nel tentativo di colpire Berlusconi.
Ha anche dichiarato, contrita, che si pente di aver detto quella cavolata della nipote di Mubarak.
E la telenovela continua.

1 commento:

  1. questa mattina Gramellii su La Stampa

    Ufficio Sceneggiature
    MASSIMO GRAMELLINI
    Ci mancava la Ruby che arringa i cronisti sulle scale del tribunale di Milano, ridotte a set plumbeo delle miserie italiane. Legge un testo forbito, palesemente scritto da altri. E pare di vederlo, l’Ufficio Sceneggiature, al lavoro in un salotto di Arcore oppresso dai quadri con la targhetta del prezzo infilata nella cornice. «

    Oggi chi mandiamo a fare la vittima sotto il palazzo di Giustizia, avvocato?». «La bionda e la bruna». «Ma non ci sono già state il mese scorso con gli altri dipendenti parlamentari?». «Ha ragione, ragioniere. E se ci spedissimo Ruby? E’ tornata dal Messico apposta».

    «Ma chi glielo scrive il copione?». «C’è quello che gli autori di Forum avevano buttato giù per Lavitola. Senta qua: “L’atteggiamento apparentemente amichevole dei magistrati si è trasformato in una tortura psicologica. Mi sento vittima di uno stile investigativo fatto di promesse mai mantenute e domande incessanti sulla mia intimità”». «Non sarà troppo tecnico? Con tutto il rispetto, avvocato, ma è la nipote di Mubarak, mica di Grisham». «Si fidi, ragioniere, la gente è ubriaca di balle. Le beve a garganella. Anzi, sa cosa faccio? Ci aggiungo un moto di sdegno, che la Ruby mi reciterà col broncetto: “Trovo sconcertante e ingiusto che nessun giudice voglia ascoltarmi!”». «Ma se l’hanno convocata due volte e lei non si è mai schiodata dal Messico!». «Ussignur, che temperamatite! Chi vuole che se lo ricordi più! La memoria è stata cancellata per decreto, insieme col falso in bilancio. Su, chiamatemi Ruby per il trucco e parrucco, che fra due ore si va in onda».

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