Nisida

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domenica 19 maggio 2013

La domenica mattina

Dopo qualche giorno passato a Roma circondati da tutti i faccioni degli aspiranti sindaci appiccicati ovunque, posto preferito le palizzate della Metro B1 e C, si torna a casuccia.
E puntuale questa mattina il fisarmonicista depresso della domenica, che durante l'inverno si alterna con i fujenti con le loro grida belluine, suona una sconosciuta melodia, sempre la stessa,  una lagna ma una lagna così triste che gli butteresti i soldi per non sentirlo mai più.
E invece torna ..... soldi buttati, in tutti i sensi.

Perché Napoli tutto è fuorché una città tranquilla, lo sanno tutti. E allora mettiamoci il carico da undici: i cosiddetti artisti di strada. Vai a farti un giro per via Scarlatti e ogni dieci metri ne acchiappi uno. I due Rom padre e figlio che suonano i tamburi, opportunamente amplificati (oggi suonavano sulla canzone del Sarracino), gli africani con i bonghi, quelli che a dicembre si vestono da babbinatale, un gruppetto che suona canzoni napoletane, i Terzaclasse, gli unici bravi che si possono ascoltare, una ragazza ucraina che canta accompagnata dal pianista, non male. Ma tutti assieme è un castigo di Dio, credeteci, perché alcuni sono amplificati per coprire gli altri.
E i ragazzini urlanti,  e i cani che socializzano e la fila di FNAC che oggi era ancora più lunga di ieri, con la volante della polizia a latere, perché pare che ieri si sono pure menati.

E comunque io a Roma tutto 'sto bordello non l'ho mai visto, neanche in centro.
Al massimo incocci folte comitive che camminano compatte al seguito di ombrellini o sciosciamosche. Se sei capace di infilarti per passare, col cappero. Ti tocca aspettare che siano finiti, non nel senso definitivo, ovviamente.
Venerdì ce n'erano due di gruppi, sullo scalone dell'Ara Coeli, uno francese e uno americano, tutti rigorosamente vestiti con canottiere e calzoni bermuda, qualcuno anche sandalo e calzino.
E la signora addetta ai bagni all'Altare della Patria li ha messi in fila peggio di un SS, smistandoli maschi e femmine, di qua e di là. Dove ho scoperto che c'è un WC sempre libero per le emergenze, mai visto altrove.



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