Nisida

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giovedì 24 agosto 2017

Questa non è la mia città

Piazza Indipendenza, Roma

Christian Raimo: questa non è la mia città




6 commenti:

  1. E invece questa è proprio la mia città, un luogo dove invece di allineare i diritti di tutti e trovare la quadra si preferisce far prosperare il disagio e l'emergenza. Quanto durerà l'indignazione?Fino al prossimo idrante,bombola, donna in lacrime,poliziotto che carezza,poliziotto spezzabraccia etc..Tanto in città ci sono almeno un'altra decina di situazioni come questa.
    Hai voglia ad agitare sentimenti "forti "senza che peraltro,passata la tempesta, nulla accada.
    Il disagio alimenta la speculazione politica,lo vedi da questo rimpallarsi responsabilità senza azzardare un piffero di soluzione. Finché sarà così i problemi rimarranno tali con buona pace dei diritti offesi.
    A queste persone servono servizi ma soprattutto il coraggio politico di offrirgliene.
    Un bel Commissario? Mi pesa persino pensarlo ma credo che, vista l'aria, un periodo di normalizzazione si renda necessario ad una complessiva quanto urgente ripartenza.

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  2. Oggi parlavamo proprio di questo. Ma non basta un commissario che accompagni alle prossime elezioni. Occorre qualcuno che prenda di petto le situazioni, che sono un bel pò, e che riceva collaborazione e sostegno dal Governo, altrimenti non se ne viene fuori.

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  3. Quando le politiche sociali non sono strettamente connesse con la legalità lo spazio per i Buzzi e i signori delle tessere si allarga: per questo annaspiamo di fronte al disastro della Raggi.
    Petroselli portò un migliaio di militanti del PCI (non di pizza e fichi) a presidiare la legalità durante lo sgombero delle case popolari di Casal Bruciato occupate dall'Autonomia di buona memoria.Allora il conflitto tra chi era regolarmente in lista per l'assegnazione e chi occupava le case non veniva chiamato "problema complesso". E anche allora venivano utilizzati come scudi umani donne e bambini, ma si sapeva da che parte stare senza cedere a ricatti finto ideologici.
    A nessuno piace la polizia al lavoro ma chi ha davvero a cuore la sorte dei più deboli non li espone, dopo quattro anni, alla violenza delle cariche.Cerca la soluzione.I movimenti per la casa a Roma fanno parte da decenni di un presepe cittadino fatto di corporazioni seriamente intenzionate a non cambiare le cose.E va da sé che in tutto questo prosperano le fortune politiche di capi e capetti.Le lezioni non bastano mai.

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  4. E poi si parla di "mafia delle occupazioni" che è un fatto che ignoravo del tutto. Illuminanti alcuni post del sito romafaschifo.com

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  5. Si questa è una nostra simpatica tradizione.Come i centurioni,i vigili,gli scioperi incomprensibili dei mezzi pubblici,i tassinari e il resto del bestiario.Tutti seriamente impegnati a ribadire chi comanda in questa città.

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  6. ciao Jené sono carolina. Come stai? Io non so più che cosa dire... ovviamente anche per formazione, lavoro (bene) etc. io mi ritengo una persona tollerante, però davanti a certe notizie non so più che cosa pensare: io quando vado all'estero altro che occupare una casa (o assaltare una coppia di turisti).. io ho paura anche solo di non avere il biglietto del tram.. forse perché i poliziotti tedeschi, russi o marocchini non ti accarezzano certo, se non a bastonate. Questi vengono anche qui a fare i loro porci comodi, a volte. Detto questo non sono molto oggettiva, perché negli ultimi dieci mesi sia mia madre che la madre di mio marito sono rimaste vedove, e al momento noi ci sentiamo un po' "scoperti" e insicuri anche per questo (anche se so che passerà). Ma ci sono dei delinquenti.. sapere da che parte stare come dice sed qui sopra, mi sembra un'ottima cosa.

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